Il capitone, uno dei piatti principi delle feste natalizie a Napoli e dintorni

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Il capitone, uno dei piatti principi delle feste natalizie a Napoli e dintorni, nel nuovo post a cura di Napoli Fans

di Carla M. Berlingieri

Cari Amici di Napoli Fans, eccoci di nuovo insieme per scoprire altre curiosità sulle nostre tradizioni. Dopo avervi raccontato tutti i segreti sul Re delle Feste di Natale, sua maestà il Baccalà, questa volta siamo tornati con la regina della vigilia di Natale: stiamo parlando del capitone, o meglio ‘o capitone!

Vediamo in questo nuovo post a cura di Napoli Fans, tutte le curiosità legate al capitone, per il nostro appuntamento con le ricette natalizie. Bentornati sul nostro portale!

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La differenza tra Anguilla e Capitone

Parliamo di Regina perché il Capitone non è nient’altro che la femmina dell’Anguilla. Anguilla e Capitone, infatti, appartengono entrambi alla stessa specie della famiglia delle Anguillidae (dal latino anguilla anguis: traduzione piccolo serpente). Si tratta di un pesce teleosteo, cioè caratterizzato da ossa e da un corpo cilindrico appunto a forma di serpente. 

Questa è una specie diffusa soprattutto nelle acque dolci, salmastre e marine dell’Atlantico e del mar Mediterraneo. È meno comune nel mar Nero, anche se è possibile riscontrarne la presenza, così come nel fiume Danubio. Esemplari si trovano anche in altre acque extra europee.

In genere, questo pesce popola ambienti che presentano una corrente debole, ma non si può escludere di trovarlo in acque anche molto mosse. I maschi stazionano spesso in acque salmastre, senza risalire i fiumi come invece fanno le femmine.

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Da dove nasce la tradizione napoletana del capitone nel menù della Vigilia di Natale e dell’Ultimo dell’anno?

Sembra proprio che questa tradizione provenga direttamente dalla Bibbia. Il nome capitone, dal latino caput che significa testa, ha le sembianze di un serpente e quindi simbolo del Demonio, colpevole di aver fatto cadere in tentazione Eva.

Proprio in virtù di questo, il capitone, secondo la nostra tradizione, deve essere comprato ancora vivo e cucinato poi dalle donne in memoria del peccato di Eva. Mangiare il capitone alla vigilia del Natale ma soprattutto il 31 dicembre, alle porte del Nuovo Anno, è un modo scaramantico per allontanare il male. 

Altra leggenda associa il capitone/serpente alla magia di Virgilio, grande poeta latino che proprio a Napoli trovò fama e fortuna, fondando la Scuola Ermetica. Acclamato come salvatore della città da ogni male, si narra che fu chiamato a soccorrere gli abitanti del quartiere Pendino, spaventati da un terribile serpente che avvelenava e uccideva le vittime con le sue spire. Pare che Virgilio riuscì a fermare l’animale, facendolo addormentare per sempre, pronunciando misteriose parole magiche.

Fonti storiche, invece, raccontano che il capitone è arrivato sulle nostre tavole grazie all’Imperatore Federico II di Svevia, ghiotto proprio di anguille. Il fondatore della Scuola Siciliana sembra che fece inserire questo pesce nel menù del pranzo offerto in occasione del Colloquim generale, convocato nel lontano 1240, in occasione della Novae Constitutiones.

Il capitone nella cinematografia napoletana

Secondo una credenza popolare contadina si narra che alla Vigilia di Natale, tutti gli animali parlino tra loro e gli uomini invece siano in silenzio. Chissà probabilmente anche i capitoni ci chiederanno di non ucciderli e dato che le loro suppliche non vengono ascoltate…scappano!

Un antico detto napoletano, infatti, recita così:

“’A Fortuna è come l’anguilla. Cchiù penzammo ra’ putè agguantà cchiù ‘nce sciulià”.

La fortuna è come l’anguilla. Più pensiamo di averla afferrata, più ci scivola dalle mani. Ed è proprio questa la scena a cui assistiamo in “Natale in Casa Cupiello” del grande Eduardo De Filippo. Il capitone, mentre le donne della casa stanno per ucciderlo, scappa sotto il focolare in mezzo ai carboni. Si nasconde sotto la credenza, sfuggendo anche a Lucariello e creando grande scompiglio, fino a fuggire definitivamente lanciandosi dalla finestra! 

natale in casa cupiello

Il capitone non è stato protagonista solo di questa intramontabile opera tragicomica, ma anche di un’altra famosa pellicola di Luciano De Crescenzo: stiamo parlando di “Così parlò Bellavista”. La protagonista, una giovane Marina Confalone, racconta di come pochi giorni prima il capitone che aveva acquistato le fosse “sguigliato” dalle mani: i capitoni sono traditori, fingono di essere morti e quando li stai per tagliare a pezzi, piglien e se ne fuin.

Saranno telecomandati? 

Dove comprare il Capitone?

Per tutto il periodo di Natale, ma in particolare la notte tra il 23 e il 24 e tra il 30 e 31 Dicembre davanti ad ogni pescheria di Napoli e dintorni si trovano le vasche piene di capitoni. I vari mercati rionali, come quelli della Pignasecca o di Porta Capuana, sono aperti tutta la notte e pronti ad accogliere chi, come tradizione vuole, si reca a comprare il pesce. 

Oramai la tradizione di portare a casa il capitone vivo si è un po’ persa, quindi se si preferisce si può far pulire e tagliare già a pezzi. Attenzione, però, che continuerà a muoversi…!

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Come preparare il capitone?

Il capitone può essere preparato in vari modi: in umido, arrostito o fritto. Vediamo insieme le ricette nello specifico.

Capitone in umido

Ingredienti per 4 persone

– 800g di Capitone pulito e tagliato

– 700g di passata di pomodoro o pelati San Marzano

– 1 Cipolla

– 1 spicchio d’Aglio

– 1 bicchiere di Vino Bianco

– Prezzemolo

– Olio EVO

– Sale q.b.

Preparazione

In un tegame mettere l’olio e la cipolla tritata. Farla soffriggere e appassire per bene. Unire il pomodoro, il sale e lasciare cuocere per 40’. In un altro tegame mettere l’olio, l’aglio e i pezzi di capitone. Farli rosolare a fuoco vivace. Sfumare con il vino bianco. Una volta che il vino è evaporato, aggiungere il sugo di pomodoro preparato in precedenza. Proseguire la cottura per altri 15’ e aggiungere il prezzemolo tritato.

Capitone arrostito

Ingredienti per 4 persone

– 1 kg di Capitone pulito e tagliato

– 1 spicchio d’aglio

– Olio EVO

– Prezzemolo

– Sale q.b.

– Limone

Preparazione

Preparare la marinatura con olio, aglio, sale e qualche goccia di limone. Porre i pezzi di capitone su una griglia ben calda e spennellare il pesce con l’aiuto del prezzemolo con la marinata preparata precedentemente. In alternativa, lasciare insaporire per 30’ il pesce nella marinata preparata e, successivamente, grigliarlo.

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Capitone fritto

Ingredienti per 4 persone

– 1 kg di Capitone pulito e tagliato

– Farina di semola rimacinata

– Olio per friggere

– Sale q.b.

Preparazione

Infarinare bene i pezzi di capitone e friggerli in olio caldo. Scolare e salare quanto basta.

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La Vigilia di Natale si avvicina e non è festa senza nu’ pezzull ‘e capitone fritto. Buona Appetito e Buone Feste dalla vostra Carla!