Stadio Diego Armando Maradona (ex San Paolo): la storia dell’impianto di Fuorigrotta nel post a cura di Napoli Fans
Quando si parla di calcio e del Napoli, forse una delle prime cose che ci viene in mente è lo Stadio Diego Armando Maradona, inizialmente chiamato Stadio del Sole e successivamente intitolato a San Paolo di Tarso, che si pensa sia attraccato con la sua imbarcazione a Fuorigrotta, il famoso quartiere napoletano.
In questo post a cura di Napoli Fans, vedremo insieme la storia di uno degli stadi italiani più grandi e famosi, che ha conosciuto momenti di esaltazione collettiva (vedi i due scudetti) e momenti cupi come le retrocessioni in serie B.
Benvenuti a Napoli, benvenuti allo Stadio Diego Armando Maradona!
Indice dei contenuti
Stadio San Paolo, il progetto
Lo Stadio San Paolo prese vita da un progetto portato avanti dall’architetto Carlo Cocchia, che insieme a un team di professionisti, tra i quali Gerardo Mazziotti, esaudì le richieste del comune di uno stadio per la squadra di calcio del Napoli, visto che all’epoca mancava in città una struttura che potesse ospitare i tifosi azzurri.
Infatti il primo stadio del Napoli, chiamato Stadio Partenopeo (precedentemente Stadio Ascarelli in onore del primo presidente della storia del Napoli), fu raso al suolo durante la Seconda Guerra Mondiale, mentre quello utilizzato fino a quel momento (lo Stadio Collana) era impreparato ad ospitare grandi masse di tifosi e presentava spesso problemi di ordine pubblico. Qui difatti crollò una tribuna dopo un gol di Lushta in un Napoli-Bari del 1946, mentre negli anni successivi si era spesso assistito a invasioni e tifosi ammassati a bordo campo. Occorreva un cambiamento e l’allora presidente della squadra, nonché sindaco di Napoli, Achille Lauro, decise di regalare un nuovo stadio ai suoi tifosi.
La zona scelta fu Fuorigrotta, allora oggetto di una massiva opera di urbanizzazione.
Il progetto originario prevedeva un solo anello, ma quello definitivo e approvato dal comune invece presentava due anelli, di cui uno inferiore, per una capienza complessiva di 90.000 spettatori.
Lo stadio fu completato il 2 dicembre del 1959, a pochi giorni dalla partita delle partite: si giocava Napoli-Juventus!
Inaugurazione dello Stadio San Paolo
L’inaugurazione dello Stadio San Paolo (inizialmente chiamato Stadio del Sole) avvenne pochi giorni dopo la sua conclusione, il 6 dicembre del 1959, e la partita non era certo banale: si trattava di Napoli-Juventus!
La Vecchia Signora era una squadra fortissima, che vantava in rosa calciatori del calibro di Boniperti, Charles, Sivori, mentre il Napoli non era certo una squadra entusiasmante. Ma quella partita sorprese tutti e il Napoli vinse con il risultato di 2-1 grazie ai gol di Vitali e Vinicio. Per la Juventus segnò Cervato su rigore. Una partita che quindi passò alla storia, anche se il Napoli sfiorò quell’anno la retrocessione in B.
Nel 1963 lo stadio prese il nome di Stadio San Paolo in onore di San Paolo di Tarso, come già accennato prima.
I successivi interventi di ristrutturazione
Lo stadio di Napoli ha conosciuto negli anni profondi cambiamenti, che ne hanno modificato anche l’aspetto.
I primi lavori di ristrutturazione riguardarono l’impianto di illuminazione, l’installazione di un maxischermo dotato di orologio tra distinti e curva A, e la costruzione della Tribuna Posillipo. Questi avvennero nel 1980 per permettere allo stadio di ospitare gli Europei di calcio italiani.
Pochi anni dopo, dal 1988 al 1990, lo stadio venne “investito” da una pioggia di miliardi per permettere di rifarsi il look in vista dei Mondiali di Italia ’90. In quell’occasione venne costruito il terzo anello, una struttura in ferro che permette agli spettatori di coprirsi dalla pioggia, l’installazione di sediolini numerati di colore rosso, che ridussero però la capienza dello stadio da 90.000 a 72.810 spettatori. Inoltre venne costruito il cosiddetto “Dirigibile”, un luogo dedicato ai giornalisti, agli addetti stampa e TV, l’installazione di due ascensori di collegamento con la tribuna stampa, il rifacimento della pista di atletica, la costruzione di un parcheggio sotterraneo, l’installazione (e relativa sostituzione del precedente maxischermo installato pochi anni prima) di due display segna punteggio. Infine furono rifatti e ammodernati gli ingressi. I lavori terminarono successivamente alla manifestazione mondiale, nel 1991.
Ma qui furono molte le polemiche circa il funzionamento e la reale qualità dei lavori effettuati: i display si ruppero dopo poco, la pista di atletica si deteriorò da lì a poco, il terzo anello rimase pericolante (e successivamente chiuso con la gestione ADL), il manto erboso aveva problemi di zollatura, gli spogliatoi spesso divenivano inagibili in caso di forti piogge.
Dopo tanti anni finalmente, in vista delle Universiadi del 2019, lo stadio è stato interessato da ulteriori lavori di ristrutturazione: sono stati sostituiti i sediolini, ora colorati di bianco e azzurro e maggiormente distanziati l’uno dall’altro per permettere una migliore visione della gara e un migliore controllo dell’ordine pubblico, installati nuovi maxischermi, ammodernata nuovamente la pista d’atletica (ora di colore azzurro mentre prima era rossa). La capienza è stata così ridotta a 54.726 posti a sedere, che fanno comunque del San Paolo uno degli stadi più grandi in Italia dopo il Meazza di Milano e l’Olimpico di Roma.
Nonostante i lavori effettuati, ancora oggi alcuni problemi permangono: traffico pre e post partita, carenza di parcheggi autorizzati, problemi legati alla vicinanza dello stadio ai palazzi circostanti (che tremano quasi come in un terremoto ad ogni gol del Napoli).
I diversi presidenti che si sono succeduti hanno proposto la costruzione di un nuovo stadio per ovviare a questi problemi: Ferlaino avrebbe voluto un impianto da 150.000 posti a sedere a Casoria, provincia di Napoli, proposta che però non fu mai accolta.
ADL spinge invece per costruirne uno più piccolo e moderno, dotato di tutti i comfort, sempre nell’interland della città partenopea.
Ma per adesso nulla si è trasformato in qualcosa di più concreto.
I momenti più belli al San Paolo
I tifosi del Napoli hanno legato i propri ricordi da fan della squadra allo stadio napoletano, che diviene così il principale punto di aggregazione degli sportivi della città.
Ogni napoletano tifoso del Napoli, si porterà dentro un ricordo particolare legato allo Stadio San Paolo.
Ogni epoca, ogni generazione, si porta dentro di sé particolari ricordi.
Sicuramente ineguagliabili quelli dei tifosi che parteciparono nel 1987 e nel 1990 ai due scudetti napoletani, gli unici della storia della società, con Maradona come protagonista di una squadra di grandi campioni, che faceva tremare le società più blasonate dell’epoca.
Altri ricordi entusiasmanti legati allo stadio sono l’inaugurazione contro la Juve, ancora la vittoria contro la Vecchia Signora del 1985 con un gol quasi impossibile da realizzare, su punizione di Maradona, la finale di Coppa UEFA contro lo Stoccarda del 1989, la rimonta sempre con la Juventus di quell’edizione europea (il Napoli rimontò lo 0-2 dell’andata a Torino con un 3-0 casalingo), il 5-1 contro la Juventus di Supercoppa Italiana del 1990.
Ricordi belli sono anche quelli legati alla vittoria contro il Milan di Capello con un gol incredibile di Di Canio della stagione 1993-94 e i festeggiamenti per le promozioni in serie A.
Ricordi amari invece sono quelli legati alla sconfitta casalinga 2-3 contro il Milan di Sacchi che regalò in pratica lo scudetto al Milan nel 1988 oppure il 2-6 patito contro la Juventus nei primi anni ’70, o ancora la retrocessione in serie B negli anni ’60 con la sconfitta in casa contro la SPAL. Momenti bui sono poi quelli a cavallo tra il 1997 e il 2004, che portarono al fallimento della società azzurra.
Da poco si è inoltre tornati a festeggiare lo scudetto, il terzo della storia del club, che ha visto lo stadio di Fuorigrotta protagonista della festa in campo nella partita con la Fiorentina (di nuovo) e post-partita con i festeggiamenti, allietati dalla presenza allo stadio anche di numerose celebrità in campo canoro.
Non solo calcio
Lo Stadio San Paolo però non è solo stato dedicato al gioco del calcio: qui si sono tenute infatti altre manifestazioni sportive, come i Giochi Olimpici del 1960, i Giochi del Mediterraneo e le Universiadi del 2019. Lo stadio napoletano, insieme allo stadio Olimpico di Tokyo, lo stadio Olimpico Universitario di Città del Messico e lo stadio dei Lavoratori di Pechino, è l’unico che può vantare questo record (unico stadio europeo).
Accanto allo sport, poi abbiamo gli happening musicali: infatti lo stadio napoletano ha ospitato tantissimi concerti, anche di band famosissime.
Tra i concerti più importanti ricordiamo quelli dei Rolling Stones, U2, Frank Zappa, Peter Tosh, Jovanotti, Lucio Dalla, Francesco De Gregori, Pino Daniele, Edoardo Bennato, Claudio Baglioni, Vasco Rossi, Ligabue e Nino D’Angelo.
Statistiche legate al San Paolo
Eccovi di seguito le principali statistiche legate allo stadio napoletano:
- Record di abbonati: 70.405 nella Stagione 1975-1976.
- Record di pubblico in campionato: 89.992 spettatori circa in Napoli-Perugia del 20 ottobre 1979.
- Record d’incasso in campionato: circa 3.200.000.000 di lire in Napoli-Inter (15 gennaio 1989).
- Record di pubblico in competizioni europee: 85.000 spettatori circa in Napoli-Real Madrid del 30 settembre 1987, gara di ritorno degli ottavi di finale della Coppa dei Campioni 1987-1988.
- Record d’incasso in competizioni europee: 4.484.302 euro in Napoli-Real Madrid del 7 marzo 2017, gara di ritorno degli ottavi di finale della UEFA Champions League 2016-2017.
- Il Napoli vanta in coabitazione con Bologna (1931-1932) e Juventus (1932-1933) il record dei punti (33 su 34) ottenuti nelle gare interne in un campionato a 18 squadre con 2 punti per vittoria (16 vittorie ed 1 pareggio in 17 partite), realizzato nel torneo 1989-1990;
Info Stadio Diego Armando Maradona
- Dimensioni del terreno di gioco: 110 × 68 m
- Proprietario: Comune di Napoli
- Pista d’atletica: 8 corsie
Indirizzo Stadio Diego Armando Maradona
Piazzale Vincenzo Tecchio, 80125 Napoli NA, Italia
Capienza Stadio Diego Armando Maradona
Lo stadio può ospitare al momento 54.726 spettatori, così ripartiti:
Anello inferiore Tribuna Centrale Autorità: 1 056
Tribuna Centrale Inferiore: 1 404
Tribuna Family: 944 Include 44 postazioni riservate ai disabili e altrettante agli accompagnatori
Tribuna Ospiti: 1 029 Include 38 postazioni riservate ai disabili e altrettante agli accompagnatori
Distinti: 6 384
Curva A: 4 623 Include 28 postazioni riservate ai disabili e altrettante agli accompagnatori
Curva B: 5 015 Include 28 postazioni riservate ai disabili e altrettante agli accompagnatori
Totale dell’anello inferiore 20 455
Anello superiore Tribuna Posillipo 4 581 Include 237 postazioni destinate alla tribuna stampa “Carlo Iuliano”
Tribuna Nisida 2 105
Tribuna Ospiti 2 482
Distinti 9 575
Curva A 7 484
Curva B 8 044
Totale dell’anello superiore 34 271
Come arrivare allo Stadio Diego Armando Maradona
- Treno: stazione Campi Flegrei;
- Metropolitana: Linea 2 per Pozzuoli, fermata Campi Flegrei;
- Autobus: numero 151;
- Auto: uscita Fuorigrotta della tangenziale di Napoli; in alternativa si può prendere il raccordo e uscire a Fuorigrotta; oppure dal Vomero proseguire per Soccavo, e da lì a Fuorigrotta direzione stadio;
Stadio San Paolo ora “Stadio Diego Armando Maradona”
Il catino di Fuorigrotta ha cambiato nome: infatti, a seguito della prematura morte del più grande calciatore di tutti tempi, questo impianto cambia nome per essere intitolato “Stadio Diego Armando Maradona”. La notizia giunge direttamente dai vertici politici del comune napoletano e confermata poco tempo dopo. Da oggi l’ex Stadio intitolato al santo cambia titolazione per essere associato per sempre al più grande calciatore della storia.
Il nostro post dedicato allo Stadio Diego Armando Maradona, lo stadio napoletano e dei napoletani, termina qui. Alla prossima con gli impianti sportivi della città partenopea e le loro storie, a cura di Napoli Fans!