Pomodorino del piennolo del Vesuvio, una bontà tutta da gustare

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Pomodorino del piennolo del Vesuvio: storia e curiosità su uno dei prodotti tipici della nostra regione, nel post a cura di Napoli Fans

La nostra regione da secoli produce tantissime varietà di prodotti tipici locali, che testimoniano la bontà del nostro territorio, soprattutto nel settore Food. Uno di questi è rappresentato dal pomodorino del piennolo del Vesuvio. Questo rappresenta una famosa varietà di pomodoro rosso, che viene coltivata proprio alle pendici del vulcano campano.

Il nome piennolo, ovvero pendolo, lo si deve alla tradizione del popolo campano a tenere appeso il grappolo di pomodoro fuori il proprio balcone durante l’inverno. Questa tradizione è testimoniata anche nel nostro presepe, il quale ha dato ampio spazio a questa varietà di pomodoro.

Questo ortaggio/frutto è oggi riconosciuto come prodotto agroalimentare tradizionale campano DOP, e può essere conservato a lungo grazie allo spessore della sua buccia.

In questo nuovo post a cura di Napoli Fans, andiamo insieme a raccontare la storia del pomodorino del piennolo del Vesuvio, oltre che alcune curiosità su composizione e produzione. Bentornati sul nostro portale! 

Caratteristiche del pomodorino del piennolo del Vesuvio

Il pomodorino del piennolo è un particolare tipo di pomodoro vesuviano, il quale in genere non supera i 30 grammi di peso e presenta una forma ovale allungata.

Già riconosciuto in passato come un prodotto agroalimentare tradizionale, il “Pomodorino del Piennolo del Vesuvio” è registrata con la denominazione DOP dal 2009. Nonostante la medesima denominazione, abbiamo la presenza di differenti tipologie di pomodorini, distinte per caratteristiche e proprietà organolettiche.

Alcune tipologie di pomodorino più famose e riconosciute sono Patanara, Fiaschella, Lampadina, Principe Borghese e Re Umberto, un tempo tutte coltivate proprio in questa stessa area. 

Origini del pomodorino del piennolo del Vesuvio DOP

Il pomodorino conservato al piennolo, ovvero come abbiamo visto al pendolo, oppure in conserva, è una delle produzioni agroalimentari più antiche della Campania, nonché produzione tipica, in particolar modo, dell’area vesuviana.

Tutti noi ovviamente sappiamo che il pomodoro è un tipo di coltura di importazione americana (era prodotto dagli antichi Aztechi in Messico e conosciuto con il termine tomatl, poi modificato dai conquistadores spagnoli in tomate). Ma si può affermare che questa tipologia di frutto (non tutti sanno forse che il pomodoro in origine nasce come frutto e non come ortaggio) ha conquistato, dopo l’importazione nel nostro territorio, il cuore dei napoletani e più in generale dei campani.

Le prime testimonianze di produzione del pomodoro del piennolo in Campania sono documentate successivamente alla caduta del Regno dei Borbone, tra gli anni 1885, 1902 e 1916, grazie alle pubblicazioni della Regia Scuola Superiore di Agricoltura di Portici.

La coltivazione del pomodorino del piennolo del Vesuvio si è affermata per far fronte alle ridotte esigenze colturali e, allo stesso tempo, per la sua idoneità alla lunga conservazione nei mesi invernali grazie alla spessa consistenza della buccia.

La tradizione vuole che i pomodori siano raccolti a grappoli, quando il 70% è maturo mentre gli altri sono in fase di maturazione. Questa antica usanza consente di conservare intatto il pomodoro e consumarlo durante tutto il periodo invernale, fino a 6-8 mesi dalla raccolta, senza l’ausilio di alcuna tecnologia. Questo gli ha consentito di prosperare nel territorio campano ed essere così utilizzato in tantissime ricette, come nel caso della pizza e dei primi piatti.

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Data l’antichità e l’importanza di questo prodotto, il pomodorino viene rappresentato perfino nella scena del tradizionale presepe napoletano. A rimarcare ancora una volta il legame di un interno popolo con la propria tradizione culinaria. Infatti in molti dei più antichi presepi napoletani è rimarcata la presenza di questo pomodoro presso i venditori di frutta e verdura, oltre che fuori i balconi, proprio come da tradizione.

Zona di produzione del pomodorino

Come già accennato, la zona di produzione di questa particolare varietà di pomodoro è ristretta, proprio perché coltivato quasi esclusivamente alle pendici del vulcano Vesuvio.

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I terreni sui quali si coltiva questa varietà di pomodorino sono il risultato di millenni di stratificazione della lava del vulcano e non sono molto facili da raggiungere poiché ubicati a quote elevate. È proprio per questo motivo che, nella zona di Napoli, questi pomodorini vengono definiti anche “di montagna“. 

Ad ogni modo, l’area di produzione include diversi comuni della città metropolitana di Napoli come le città di Boscoreale, Torre Annunziata, Boscotrecase, Terzigno, Cercola, Ercolano, Massa di Somma, Ottaviano, San Sebastiano al Vesuvio, Pollena Trocchia, Portici, Sant’Anastasia, San Giuseppe Vesuviano, San Giorgio a Cremano, Somma Vesuviana, Trecase e Torre del Greco.

Per maggiori informazioni, invitiamo a visitare il sito dell’Assessorato all’Agricoltura della Regione Campania dedicato a questo prodotto tipico della nostra terra. Alla prossima da Napoli Fans!