Presepe napoletano: origini e storia

presepe napoletano

Presepe napoletano: origini e storia di un’icona del Natale made in Naples

Bentrovati su Napoli Fans, il sito dedicato a tutte le curiosità sulla città partenopea. Oggi vogliamo continuare il nostro racconto del Natale a Napoli con uno dei suoi simboli universalmente riconosciuti: stiamo parlando del Presepe Napoletano, che ogni anno si ripresenta nelle case dei napoletani, e non solo. Infatti il presepe è un simbolo natalizio, che si fa anche fuori dalla città, per abbracciare idealmente tutta l’Italia, e che ha in San Gregorio Armeno una delle sue massime rappresentazioni.

Vediamo insieme come nasce il presepe napoletano e alcune curiosità uniche legate a questa tradizione. Benvenuti su Napoli Fans!

Origini del presepe

Quando nasce il presepe napoletano?

L’arte presepiale si rinnova nei secoli ed è rimasta ancora oggi diffusa nella cultura napoletana. La prima volta che si fa riferimento alla parola presepe è in un vecchio, anzi ormai vecchissimo atto notarile del 1021, in cui viene citata la chiesa di Santa Maria “ad praesepe“. Successivamente abbiamo uno scritto del 1324 dove si fa riferimento ad una “cappella del presepe di casa d’Alagni” ad Amalfi, mentre nel 1340 la moglie di Roberto d’Angiò, Sancia d’Aragona, regala un presepe per la loro chiesa, del quale oggi rimane la statua della Madonna nel museo nazionale di San Martino. Quindi è un’arte che ha circa 1 Millennio!

Nel corso dei secoli il presepe ha visto sempre più accrescere la sua importanza nel vissuto del popolo e che si è trasformato in una vera e propria economia, dando vita a mestieri legati alla costruzione del presepe e dei suoi personaggi, alla vendita di addobbi, piccoli oggetti di scena e tanto altro ancora.

Nel XV secolo si hanno i primi veri e propri scultori di figure, tra cui i primi sono i fratelli Giovanni e Pietro Alemanno nel ‘400; nel ‘500 Domenico Impicciati fu probabilmente il primo a realizzare delle statuine in terracotta per uso privato.

Si inizia poi ad ambientare il presepe nella grotta, dove nasce Gesù secondo la religione cattolica. Piano piano viene creata poi un’ambientazione al presepe napoletano, arricchito di simbolismi e di figure storiche, che non riguardano per forza la Natività. Infatti, molte delle ambientazioni e dei personaggi tradizionali del presepe sono stati creati in base agli usi e ai costumi napoletani dell’epoca, seguendo uno specifico simbolismo, che dopo vedremo. Nell’epoca d’oro del presepe napoletano, il ‘700, nasce sotto il regno dei Borbone l’uso nel presepe delle taverne e delle osterie, delle bancherelle con esposte carni fresche, cesti di frutta, pescivendoli intenti a vendere la propria mercanzia e addirittura le meretrici; ancora ruscelletti che scorrono sotto i ponti, e tutta una serie di personaggi che faranno poi la storia del presepe napoletano, ognuno dei quali ha un significato ben preciso e una collocazione ad hoc sul presepe.

Oggi è il Museo della Certosa di San Martino il punto di riferimento per gli studi dell’arte presepiale, e sempre qui troverete forse il presepe più importante e famoso: il presepe Cuciniello, realizzato tra il 1887 e il 1889.

Ancora oggi San Gregorio Armeno è il luogo tipico dove ritrovare l’atmosfera presepiale napoletana, con tantissime botteghe dove i pastori prendono vita e vengono lavorati secondo le vecchie tradizioni. Inoltre si è creata l’usanza di produrre statuine di personaggi famosi odierni o fatti accaduti di recente, che regalano un sorriso e destano curiosità nei passanti e nei turisti in visita alla città.

Personaggi famosi del presepe

Vediamo di seguito quali sono i personaggi famosi del presepe napoletano:

  • Benito, è la statuina famosa raffigurante un uomo intento a riposare. Questa figura è un riferimento a quanto affermato nelle Sacre Scritture «E gli angeli diedero l’annunzio ai pastori dormienti». Il risveglio di Benito è considerato come la rinascita. Secondo la tradizione napoletana invece guai a svegliarlo, poiché significherebbe la fine del presepe;
  • Il pescatore, che simbolicamente indica il pescatore di anime, con riferimento a Pietro, colui che secondo quanto affermato da Gesù “diventerà pescatore di uomini”;
  • I due compari, zi’ Vicienzo e zi’ Pascale che giocano a carte, i quali sono la personificazione invece del Carnevale e della Morte, e che simboleggiano coloro che giocano con la sorte degli uomini;
  • Il monaco, che in questo caso viene letto come simbolo di unione tra sacro e profano;
  • Il vinaio, il venditore di vino che diventerà il sangue di Cristo. Secondo molti l’oste nella sua osteria rappresenta un luogo infernale contrapposto alla grotta di Gesù;
  • La zingara, che simboleggia la profezia, il dramma che vivrà Gesù. Infatti porta con sé la cesta con dentro ferri usati e chiodi, con i quali verrà crocifisso il figlio di Dio;
  • La lavandaia, che simboleggia la purezza di Maria e della sua verginità;
  • La meretrice, che viene collocata vicino l’osteria e in contrapposizione alla purezza di Maria;
  • I re magi, che rappresentano il viaggio della stella cometa che si congiunge con la nascita del piccolo Gesù;
  • Stefania, la giovane vergine che, quando nasce Gesù, si incammina verso la Natività per adorarlo, e ci riesce solamente il 26 dicembre (Santo Stefano);
  • Il bue e l’asinello, che rappresentano, secondo il simbolismo, i pagani e i sapienti, entrambi incapaci a loro modo di comprendere il volere divino;
  • Infine troviamo il bambin Gesù, adagiato in una mangiatoia, San Giuseppe e la Madonna;

Proviamo adesso a chiarire meglio il significato delle diverse attività commerciali all’interno del presepe. Infatti ogni chiosco è associato a un mese particolare e nel simbolismo indica lo scorrere dell’anno solare, fino a giungere a dicembre, il mese in cui nasce Cristo.

  • gennaio: macellaio o salumiere
  • febbraio: venditore di ricotta e formaggio
  • marzo: pollivendolo
  • aprile: venditore di uova
  • maggio: una donna che vende ciliegie
  • giugno: panettiere
  • luglio: venditore di pomodori
  • agosto: venditore di cocomeri
  • settembre: contadino o seminatore
  • ottobre: vinaio
  • novembre: venditore di castagne
  • dicembre: pescivendolo

Speriamo di essere stati utili nel darvi le giuste informazioni sul presepe napoletano. Alla prossima con le curiosità su Napoli e la sua cultura, a cura del nostro portale!