Tomba della sirena Partenope: storia e curiosità

sirena partenope foto

Tomba della sirena Partenope: storia e curiosità nel post a cura di Napoli Fans

Parthenope, secondo gli storici, è la città fondata nell’VIII secolo a.C. dai cumani (che erano coloni provenienti dalla Grecia). Neapolis, tuttavia, è il nome assunto dalla città in occasione della sua rifondazione, o di un nucleo limitrofo successivo alla vecchia Parthenope. Neapolis, infatti, vuol dire “città nuova” in greco antico. Per la verità bisogna dire che l’attuale Napoli è il frutto della sintesi di almeno due nuclei urbani: il primo e più antico di nome Parthenope, e il secondo, Neapolis, sorto successivamente. Non abbiamo né storia, né memoria del perché avere due città nello stesso luogo, ma almeno sulla figura di Parthenope, le leggende non mancano. Non solo sulla sua vita, ma soprattutto sulla sua morte e dove sarebbe sepolta. Infatti, circolano numerose storie su Partenope: la promessa sposa di un re greco che scappa per amore, e l’altra, più suggestiva e al tempo stesso triste, associata alla sirena che si trascinò morta verso Napoli dopo il rifiuto di Ulisse. Molte sono poi le storie associate alla tomba della sirena Partenope, poiché è stata ritrovata in San Giovanni Maggiore a Napoli insieme ad una scritta in greco che farebbe dunque supporre la sua vera esistenza.

Vediamo insieme la storia di Parthenope e della tomba che la custodirebbe, nel nuovo post dedicato alla Categoria cultura e storia di Napoli. Bentornati sul nostro portale!

La promessa sposa

Partenope (che in greco vuol dire fanciulla o vergine, indifferentemente) sarebbe stata una giovane bellissima, figlia di un re greco, promessa sposa ad un uomo, ma come nel più classico dei romanzi rosa, innamorata di un altro. Così la donna fugge con l’amante verso lidi lontani. Durante il loro vagare, si ritrovano un giorno ad approdare nel meraviglioso golfo di Napoli. Il luogo che si presenta loro è talmente bello e l’armonia tra i due amanti così forte, da rendere ben presto prospera e ricca questa terra. La notizia arriva in Grecia, e ben presto i due innamorati sarebbero stati raggiunti da tanti altri coloni, e persino dal re pentito di aver ostacolato la loro storia d’amore. Ed è così che sarebbe iniziata la storia della città.

La capacità di Partenope di governare quella terra e di accogliere chiunque approdasse lì, ne avrebbe fatto la naturale e indimenticata regina di quei luoghi.

castel dell'ovo napoli

Partenope, la sirena delusa

Ma c’è anche un’altra storia collegata a Partenope, e decisamente senza un lieto fine. Parthenope non è una fanciulla, ma bensì una delle tre sirene che tentarono di fermare il viaggio di Ulisse (le altre erano Leucosia e Ligea), attirandolo con la loro bellezza e il loro canto melodioso. Ulisse e i suoi marinai, tuttavia, grazie ai suggerimenti della maga Circe, non si fecero irretire, indossando tappi di cera nelle orecchie e lo stesso Ulisse si legò all’albero maestro per non cadere nella trappola della tentazione.

Il dolore per non essere riuscite nel loro intento e l’orgoglio decisamene ferito, portarono le tre sirene al suicidio. I corpi delle tre sirene furono così trasportati dal mare in tre direzioni diverse. Parthenope, in particolare, approdò sull’isolotto di Megaride, dove oggi sorge il Castel dell’Ovo

sirena partenope

La tomba nascosta di Partenope

Da allora storici, letterati e semplici curiosi sono alla ricerca della tomba di Partenope. Giovanni Boccaccio, nel Ninfale d’Ameto, risalente intorno al 1341-1342, racconta che il popolo dei cumani, durante gli scavi per la fondazione della città di Napoli, si era imbattuto in una tomba regale, che recava una scritta:

“Qui Partenope, vergine sicula, morta giace”. 

Suggestiva la storia che vorrebbe la tomba di Partenope scoperta e poi occultata sotto il tetto del teatro San Carlo, tanto che la statua che la raffigura si trova proprio sul tetto del massimo napoletano, nell’atto di incoronare due entità alate, rappresentate dalla musica e dalla poesia. Se invece ci rivolgiamo agli studiosi, tutti puntano il dito su una lapide millenaria, presente ancora oggi in San Giovanni Maggiore, che riporta l’iscrizione: “Omnigenum Rex Aitor Scs Ihs Partenopem tege fauste” (O Sole, generatore di tutti i beni, che passi nel segno del mese di gennaio, proteggi felicemente Partenope).

Ma cosa significa questa iscrizione?

Questa afferma che Gennaio nello specifico è il mese dell’anno in cui la costellazione della Vergine è meglio visibile, per cui da qui la scritta che leggiamo.

tomba partenope foto

Altri studiosi indicano invece che la tomba di Partenope si trovi sotto la Chiesa di Sant’Aniello, a Caponapoli, da cui emersero in seguito ai bombardamenti del ‘44, mura greche del quarto secolo, romane del secondo e varie suppellettili. E poi c’è infine Marianna, ‘a capa ‘e Napule, conservata a Palazzo San Giacomo, nella sede del Comune di Napoli, che raffigura la testa di una donna. Trattasi di una statua di origine greca scoperta intorno al 1600 e ad unanime decisione dei napoletani, il vero volto della bella Partenope. 

Qualunque sia la storia di Partenope e della sua tomba, una cosa è certa: la città di Napoli è connessa alla figura di questa donna o sirena, che ha cambiato le sorti della nostra terra e che sempre vivrà in ognuno di noi.