Posillipo, Napoli: storia del quartiere napoletano nel post di Napoli Fans
Bentrovati su Napoli Fans, uno dei principali siti dedicati alla cultura a Napoli. In questo nuovo post a cura della nostra redazione vi parleremo di Posillipo, Napoli, il quartiere più esclusivo della città!
Buona lettura da tutta la nostra redazione!
Indice dei contenuti
Posillipo, il quartiere nato per volere di Gioacchino Murat
Il promontorio di Posillipo, che separa il golfo di Pozzuoli da quello di Napoli, era un tempo chiamato Ammeus, termine utilizzato come toponimo per identificare la collina che ha ospitato le ville di Virgilio, Cicerone, Caio Mario, Pompeo, Vedio Pollione.
Fino al ‘600 era considerato un luogo impervio e lontano dalla città, e rimase così finché Gioacchino Murat non fece aprire il varco di via Posillipo nel 1812.
Nell’antichità, oltre a qualche dimora prestigiosa, Posillipo era alquanto incolta e disabitata.
L’intera altura rigogliosa era selvaggia, ad esclusione di una zona sul mare che serviva per congiungere il borgo di Marechiaro, definito plaga euplea, con Pozzuoli, tramite il traforo di Seiano.
Pausilypon: origine del nome
Deriva dal nome scelto dal ricchissimo liberto Publio Vedio Pollione per la sua immensa villa, la denominazione proviene dall’antico greco pausis, che significa cessazione e lipi che vuol dire dolore, cessazione degli affanni.
Un nome che fa ben intendere lo scopo di Vedio Pollione per questa villa di delizia e che oggi diventa il toponimo Posillipo, utilizzato per indicare tutta la costa da Mergellina a Coroglio.
Publio Vedio Pollione fece costruire la sua villa, un complesso di costruzioni che si estendeva su tutto il promontorio fino ad arrivare a lambire la costa.
La villa occupava un territorio molto vasto con edifici, giardini, vigneti, porticati, e attraverso la Grotta di Seiano si raggiungeva la spiaggia di Coroglio ed i porti romani di Pozzuoli e Miseno.
Le dimensioni della villa erano tali che Ovidio la paragonò ad una città. Dopo la sua morte, la villa passa tra i possedimenti dell’impero, si espande e si impreziosisce fino a diventare una villa imperiale degna di questo nome.
Imperatori come Augusto, Tiberio, Traiano, Adriano, fanno di Pausilypon un luogo di delizie come di pochi ne esistevano al mondo allora conosciuto.

L’area di Posillipo
Il contesto architettonico e naturale di questa porzione di costa occidentale tra Napoli e Pozzuoli, che segue il Golfo di Napoli per oltre 6 km, parte da Mergellina fino a protendersi verso Capo Posillipo, per poi discendere lungo la discesa di Coroglio che affaccia sulla piana di Bagnoli. Essa è caratterizzata da un’indiscutibile amenità dei luoghi che resiste nei secoli, il clima mite e la diffusa presenza di fonti termali ha infatti dato vita ad un sistema complesso di ville lungo la costa, utilizzate per lunghi periodi dai ricchi romani che facevano di Posillipo il loro luogo prediletto di vacanza.
In questo contesto si possono tutt’oggi notare tracce dei templi della Dea Fortuna, di Mercurio, Venere Leucothea e Mithra, segni evidenti della prosperità della collettività che vi dimorava.
Di Mithra, in particolare, al trentesimo gradino della scala che conduce alla famosa Finestrella di Marechiaro (corrispondente al civico 34 e a un noto ristorante che dispone i tavoli in una delle primitive grotte) è ancora visibile un marmo incastonato nel muro che rappresenta la divinità solare di origini indo-iraniche.
E’ in questa zona che si trovava “il presagio favorevole per le navi”, come il poeta Stazio amava descrivere Euplea, una delle quattro entità marine che sovrintendevano al golfo di Napoli, assieme a Parthenope, Leucothea e Athena Sicula.
In età augustea, la marina di Posillipo era considerata particolarmente prestigiosa, frequentata tra gli altri da Virgilio e dai suoi seguaci.

La leggenda di Posillipo
La leggenda narra che il giovane Posillipo si innamorò di una donna che non corrispose mai al suo corteggiamento, Nisida, la classica ammaliatrice che freddamente incantava le sue vittime facendole innamorare ma che non corrispondeva all’amore, solo per il gusto di causare loro sofferenza.
Ignaro di tutto ciò, il giovane Posillipo tentò invano di intrecciare una relazione amorosa con la donna, ma nulla scalfì il cuore di pietra di lei.
Tormentato dall’impossibilità di quell’amore ed incapace di vivere la propria esistenza, in serenità, nello stesso luogo dove anche quella donna risiedeva, Posillipo decise di commettere un gesto inconsulto, e con l’intento di togliersi la vita si gettò in mare.
Ma i fatti non andarono proprio così: il giovane, infatti, venne tramutato in un promontorio dove le onde del mare avrebbero infranto ed esaurito la propria corsa e anche la stessa Nisida ebbe un destino analogo, trasformata nello “scoglio” posto proprio dirimpetto al promontorio nel quale il giovane era stato indirizzato.
La storia recente di Posillipo, Napoli
In età moderna, l’area di Posillipo rimase sostanzialmente sottosviluppata fino alla costruzione di via Posillipo tra il 1812 e il 1824.
A partire dal 1960, l’intero quartiere fu interessato dal crescente fenomeno di urbanizzazione che comportò l’edificazione di molti palazzi a discapito del verde e del paesaggio. Ma nonostante ciò, a tutt’oggi i principali siti di interesse della zona sono ancora presenti e visitabili. Tra questi vanno citati il parco sommerso della Gaiola, il famoso scoglio dei Due Frati, il Parco Virgiliano e i tanti monumenti e luoghi d’arte presenti in questa fetta di Napoli.

Il nostro appuntamento con la cultura a Napoli e i quartieri napoletani termina qui. Abbiamo visto la storia di Posillipo, Napoli, con le sue fantastiche bellezze.
Alla prossima con i post di Napoli Fans!