Gaiola, Napoli: il parco sommerso di Posillipo

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Mattia Luigi Nappi / CC BY-SA (https://creativecommons.org/licenses/by-sa/4.0)

Gaiola, Napoli: il parco sommerso di Posillipo oggi su Napoli Fans

Una delle realtà naturalistiche più belle in Italia è rappresentata sicuramente dalla Gaiola, Napoli, cioè una piccola isola a due passi dalla costa di Posillipo.

Il Parco Sommerso di Gaiola rappresenta un incredibile paradiso marino e in un posto meraviglioso per gli scenari naturalistici e paesaggistici presenti.

Storia della Gaiola, Posillipo

La storia di questa isoletta è alquanto singolare e misteriosa. Si narra che nel XVII secolo vivesse sull’isola un eremita, soprannominato lo “Stregone”, che viveva con l’elemosina dei pescatori e che, dopo la sua morte, sull’isola fu costruita una bellissima villa, visibile tutt’ora oggi. 

Ad inizio ‘900, l’abitazione fu dello svizzero Hans Braun, trovato morto e avvolto in un tappeto e solo poco tempo dopo la moglie annegò in mare. La tragica sorte degli inquilini della villa continua con il tedesco Otto Grunback, che morì d’infarto in casa e con l’industriale Maurice-Yves Sandoz, che morì suicida in un manicomio in Svizzera ed infine con il barone Paul Karl Langheim, trascinato sul lastrico dalle feste che organizzava alla Gaiola. In ultimo l’isola è appartenuta a Gianni Agnelli che subì la morte di molti familiari ed a Paul Getty, il cui nipote fu sequestrato in quegli anni.

La storia della Gaiola finisce con Gianpasquale Grappone, coinvolto nel fallimento della sua società di assicurazioni “Colombo”.

Dicerie a parte, questa realtà meravigliosa ed unica al mondo è diventata finalmente di proprietà pubblica, permettendo a chiunque la possibilità di potere essere ammirata.

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Gianfranco Vitolo, CC BY 2.0 <https://creativecommons.org/licenses/by/2.0>, via Wikimedia Commons

Parco Sommerso di Gaiola

E’ il nome dell’Area Marina Protetta che si estende dal Borgo di Marechiaro fino alla Baia di Trentaremi, la zona a cui si accede, attraverso le scalette, è la zona di riserva integrale dell’Area Marina Protetta del Parco Sommerso di Gaiola.

Dalla spiaggetta, percorrendo, appunto, alcune scale, si accede all’area marina protetta del Parco, dove la sabbia lascia il posto alla scogliera selvaggia, praticamente di fronte ai due isolotti uniti dal ponticello.

L’Area Protetta prende il nome dai due isolotti della Gaiola che sorgono a pochi metri dalla costa e che rappresentano uno scenario unico del Golfo di Napoli, la cui peculiarità è quella di essere un’area archeologica sommersa, in cui si fondono elementi vulcanologici, archeologici e biologici. Infatti sul fondale sono presenti numerosi resti e reperti archeologici, sommersi a causa del bradisismo, ossia il lento sprofondamento della crosta terrestre.

Grazie alle visite all’Area Protetta del parco sommerso di Gaiola, si possono visitare anche i resti della Villa Imperiale di Pausilypon, appartenente al cavaliere romano Publio Vedio Pollione, diventata poi residenza imperiale di Augusto e dei suoi successori, ma anche ammirare le incredibili specie marine tipiche mediterranee, tutte visibili attraverso eventuali giri in barca.

L’Area Marina del Parco Sommerso della Gaiola è stata istituita con decreto interministeriale del 2002 ed attualmente è gestita dalla soprintendenza archeologica del comune di Napoli.

Il Parco Sommerso di Gaiola, Napoli, deve la sua particolarità alla fusione tra aspetti vulcanologici, biologici e storico-archeologici, il tutto nella cornice di un paesaggio costiero tra i più suggestivi del Golfo.

I costoni rocciosi e le alte falesie di tufo giallo napoletano, rimodellate dal mare e dal vento, ammantate dai colori della macchia mediterranea, regalano ancora oggi scorci di rara bellezza che da sempre hanno incantato i popoli che qui si sono succeduti.

Gaiola Onlus

Nel 2004 nasce il Gaiola Onlus, per difendere questo scenario, magnifico ed unico al mondo. Il Centro sorge come naturale evoluzione di un progetto di ricerca scientifica, nel quale, per la prima volta, è stata eseguita una specifica analisi territoriale sul sistema ecologico marino-costiero di Posillipo nel Golfo di Napoli, ciò per far sì che la Gaiola conservasse quel patrimonio naturalistico e storico-archeologico di estrema rilevanza, inserito in un paesaggio costiero.

Lo studio, la tutela e la valorizzazione di questo immenso patrimonio è il principale obiettivo del Gaiola onlus, che in pochi anni, è riuscito a restituire alla città di Napoli un sito di enorme interesse naturalistico ed archeologico che da più di trent’anni versava in totale stato di abbandono. 

Nel 2017 il Gaiola onlus ha anche ottenuto il riconoscimento da parte del Ministero dell’Ambiente di Associazione di Protezione Ambientale.

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Mattia Luigi Nappi / CC BY-SA (https://creativecommons.org/licenses/by-sa/4.0)

Parco Archeologico di Pausilypon

Di estremo interesse naturalistico-archeologico, oltre che paesaggistico, è la zona terrestre, contigua all’Area Marina Protetta, che si estende dal promontorio di Trentaremi al vallone di Gaiola, oggi racchiusa all’interno del Parco Archeologico Ambientale del Pausilypon. 

Il complesso, a cui si accede attraverso l’imponente Grotta di Seiano, traforo di epoca romana lungo più di 700 metri che congiunge Bagnoli con la Gaiola, racchiude parte delle antiche vestigia della villa del Pausilypon, fatta erigere dal cavaliere Publio Vedio Pollione.

Nell’incanto di uno paesaggio straordinario qui è possibile ammirare i resti del Teatro, dell’Odeion e di alcune sale di rappresentanza della villa, le cui strutture marittime fanno oggi parte del limitrofo Parco di Gaiola, su cui si affacciano i belvedere a picco sul mare del Pausilypon.

L’amenità e la bellezza dei luoghi, il clima mite, la natura lussureggiante, furono alcuni dei fattori che a partire dal I Secolo A.C. resero ricercati tali luoghi, tanto che in breve tempo divennero i più lussuosi e celebri del mondo romano, inducendo senatori e ricchi cavalieri a collocare qui le loro dimore.

La villa del Pausilypon, tra questi luoghi, è quella dove sicuramente restano le più significative testimonianze, il complesso rappresenta uno dei primi esempi di villa costruita vedendo ciò che c’era intorno, ovvero adeguando l’architettura alla natura dei luoghi che comprendeva impianti termali, giardini, aree per gli spettacoli, e, verso il mare, il complesso sistema di peschiere ancora ben conservato.

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Armando Mancini, CC BY-SA 2.0 <https://creativecommons.org/licenses/by-sa/2.0>, via Wikimedia Commons

Oggi il Parco Archeologico del Pausilypon ed il Parco Sommerso di Gaiola, recuperati e resi fruibili, rappresentano un comprensorio turistico-culturale di enorme rilevanza per la città di Napoli.