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Le catacombe di San Gaudioso, un tesoro nel ventre di Napoli oggi sul nostro portale
La religiosità del popolo partenopeo è nota, e ha davvero origini molto antiche. Fra le tante prove, ci sono anche le catacombe di San Gaudioso, un monumento millenario. Risalgono infatti all’epoca paleocristiana, fra il IV e il V secolo. Situate sotto la chiesa di Santa Maria nel celebre rione Sanità di Napoli, luogo di nascita anche di Antonio De Curtis, principe della risata, in arte Totò, sono una meta imperdibile se avete deciso di visita la Napoli sotterranea.
Vediamo, in questo nuovo post a cura del nostro portale, le principali notizie e curiosità su tale luogo, così conosciuto e importante della città partenopea. Bentornati su Napoli Fans!
Prime sepolture
Nel corso della loro storia, le catacombe di San Gaudioso hanno avuto una triplice esistenza. La prima, quando una vecchia necropoli esistente fin dai tempi dei greci venne trasformata in un luogo di sepoltura per i primi cristiani della città, fuori dalle mura di Napoli. La seconda è stata la riscoperta di questo posto, nel 1600, e l’utilizzo come luogo di sepoltura per i nobili. La terza, più turistica, ai giorni nostri per riscoprire il fascino e il mistero di questi cunicoli sotterranei.
Un po’ di storia
Tra IV e il V secolo d.C. sorse il primo nucleo della catacomba, poi ampliata tra il 451 e il 453 d.C. quando arrivarono le spoglie di San Gaudioso.
San Gaudioso arrivò a Napoli dalla Tunisia su una nave senza vele né remi, perché dopo l’invasione dei Vandali non volle convertirsi all’arianesimo. In città realizzò diverse opere, fondando anche un monastero. Fu sepolto nell’area cimiteriale fuori le mura, che da subito diventò oggetto di culto. A partire dal Basso Medioevo venne abbandonata per le continue colate di fango che ostruivano gli ingressi e riempivano i cunicoli; le colate venivano chiamate Lave Vergini.
La catacomba fu riscoperta poi nel XVII secolo, epoca in cui venne ritrovato anche l’affresco della Madonna e a seguito del quale fu costruita la Basilica di Santa Maria della Sanità. Dal XVII secolo, infatti, la zona fu chiamata “Sanità” perché ritenuta incontaminata e salubre, anche grazie alla presenza delle tombe dei Santi.
La catacomba di San Gaudioso, per questa sua storia così lunga, conserva pregevoli affreschi e mosaici del V e VI secolo con simboli della prima età cristiana, come l’agnello, la vite con tralci o il pesce, accanto ad affreschi del 1600 fatti per le sepolture dei nobili.
Il cimitero del 1600 e lo “schiattamuorto”
Le sepolture di nobili e clero prevedevano i teschi lasciati a vista nelle pareti dell’ambulacro, mentre il resto del corpo era rappresentato da un affresco con abiti e attrezzi del mestiere del defunto. Il corpo vero e proprio invece era posto in una nicchia, che fungeva da piccolo scolatoio detto cantarella; una volta eliminati i fluidi, le ossa erano lavate e deposte nella loro sepoltura definitiva. Era chiamato schiattamuorto colui che si occupava di riporre i cadaveri a “scolare”; lo facevano praticando dei fori sui corpi per favorire di disseccamento. Ancora oggi il becchino a Napoli è chiamato appunto schiattamuorto.
Totò
Antonio De Curtis, in arte Totò, nacque in via Santa Maria Antesaecula, non lontano dalle Catacombe di San Gaudioso. Nato da relazione clandestina, ebbe un’infanzia poverissima, finché non venne riconosciuto dal padre, il marchese De Curtis e con la famiglia si trasferì a Roma. L’enorme successo cinematografico non gli fece dimenticare il Rione Sanità: di tanto in tanto, di notte, girava per le strade, lasciando banconote da 10mila lire sotto le porte delle famiglie più povere.
Catacombe di San Gaudioso: info utili
Le catacombe di San Gaudioso si trovano presso la Basilica Santa Maria della, Piazza Sanità, 14, 80136 Napoli NA. Qui di seguito le indicazione per giungere sul luogo.
- Orari di apertura: dal lunedì alla domenica e festivi dalle 10.00 alle 13.00;
- Prezzo biglietti: intero 9,00 €;
Il nostro post dedicato alle catacombe di San Gaudioso, termina qui. Alla prossima con gli approfondimenti dedicati alla cultura made in Naples, a cura del nostro portale!