Pasta di Gragnano: storia del gusto made in Campania, nel post a cura di Napoli Fans
Gragnano è una cittadina situata tra Sorrento e Napoli. È ormai conosciuta in tutto il mondo per l’eccezionale qualità della sua pasta, che viene esportata e apprezzata ovunque. Nel 2013 la pasta di Gragnano ha ottenuto la qualifica di IGP (acronimo di Indicazione Geografica Protetta).
Vediamo, in questo post a cura di Napoli Fans, la storia della pasta e nello specifico di quella famosa di Gragnano, per il nostro nuovo appuntamento con i prodotti tipici campani. Bentornati sul nostro portale!
Chi ha inventato la pasta?
Cominciamo da questa domanda: chi ha inventato la pasta? Le cose forse sono diverse da quello che in genere si crede.
Molte volte si dice che la pasta arrivò in Italia nel 1295 grazie al mercante veneziano Marco Polo, che portò con sé degli spaghetti dalla Cina. Se davvero portò con sé degli spaghetti, certo non erano di grano duro, ma di soia, riso, grano saraceno o altro ancora; sono quelli – sicuramente ottimi – che oggi si possono mangiare in qualunque ristorante cinese o giapponese. Ma questa storia, in realtà, altro non è che una leggenda metropolitana, smentita ampiamente dagli storici. Invece la realtà è che la pasta era già diffusa in Italia al tempo della Magna Grecia e degli Etruschi, che poi si trasferì come piatto tipico all’interno dell’Impero Romano. Ovviamente la preparazione e la cottura dovrebbe essere stata diversa da quella di oggi. Nel Medioevo la pasta era già diffusa in tutta Italia.
Storicamente, i primi accenni alla pasta secca e, agli spaghetti in particolare, risalgono invece al 1154, cioè 150 anni prima di Marco Polo. Il geografo arabo Edrisi parla di un piatto detto triyah, prodotto nella zona di Palermo, composto da “fili fatti di farina”. Continua poi dicendo che era un piatto molto popolare, di lunga conservazione e che se ne vendeva molto anche ai mercanti di Genova. La leggenda di Marco Polo è quindi presto sfatata.
E a Gragnano? Quando si inizia a produrre questa famosa pasta? Vediamolo nelle righe che seguono!
Gragnano e la pasta
La grande storia d’amore fra Gragnano e la pasta inizia intorno alla metà del 1500, quando nascono nel Regno di Napoli i primi pastifici artigianali. La pasta non si prepara più soltanto in casa, e comincia a diventare un vero prodotto commerciale.
Gragnano è in una posizione ottimale: ha ottime sorgenti, facilità di accesso all’approvvigionamento di grano, buoni mulini per la farina, e soprattutto un clima e una tipologia di ventilazione naturale, che sono fra i migliori al mondo per l’essiccamento della pasta.
La pasta di Gragnano comincia a essere nota prima nella regione e la richiesta va via via crescendo. Nel Seicento, la situazione del Regno di Napoli diventa critica sia a livello militare che sociale ed economico, e la pasta diventa un alimento quotidiano. Il gusto è ottimo, il costo non è eccessivo, è nutriente e dà sensazione di sazietà.
La pasta viene definita “l’oro bianco”, e si arriva così a 300 pastifici. Persino la struttura della cittadina cambia, e si realizzano nuove strade strutturate appositamente nel modo migliore per fare in modo da stendere la pasta a seccare.
Curiosità: il 12 luglio del 1845 l’allora re del Regno di Napoli, Ferdinando II delle Due Sicilie, durante un pranzo concesse ai produttori di pasta gragnanesi il privilegio di servire la corte con tutte le paste lunghe a loro disposizione. Da quel momento in poi Gragnano diventa la “città dei maccheroni”.
Nei primi anni dell’Unità d’Italia, viene anche costruita appositamente una linea ferroviaria (prolungamento della prima linea italiana, la Napoli-Portici) per trasportare più facilmente la pasta a Napoli, da cui sarebbe partita per tutta Italia e oltre.
I gragnanesi, in quel periodo, divengono i maggiori produttori di pasta al mondo, in particolare dei maccheroni.
La Pasta di Gragnano oggi
Oggi a Gragnano si producono ogni anno circa 70.000 tonnellate di pasta, divise per le diverse marche produttrici presenti.
Per essere definita “di Gragnano”, la pasta deve essere prodotta e confezionata in loco. La migliore pasta di Gragnano è prodotta con grano della zona o comunque italiano, impastata con l’acqua calcarea dei vicini Monti Lattari. L’essiccamento è dolce, dura fino a 60 ore, in base al formato di pasta.
Fondamentale è poi la trafilatura al bronzo. L’impasto viene cioè passato attraverso stampi di bronzo, che donano alla pasta di Gragnano la caratteristica consistenza e la rugosità della superficie, particolarmente adatta a trattenere il condimento.
La pasta di Gragnano è conosciuta in tutto il mondo e fin dalla sua nascita ha nutrito generazioni e generazioni di cittadini. Dall’ottobre 2013, come anticipato, la pasta di Gragnano è stata riconosciuta come IGP. Il giusto premio per una terra ricca di prodotti tipici, come la zona del gragnanese.