Piazza Mercato: storia, eventi accaduti qui e monumenti più importanti da vedere su Napoli Fans
Piazza Mercato a Napoli, conosciuta anche come Piazza del Mercato, è una delle piazze più antiche della città partenopea. È situata nel quartiere Pendino e confina con la Basilica del Carmine. E’ un luogo ricco di storia e accadimenti che qui si sono succeduti, tra i quali il più importante è forse la rivolta di Masaniello.
Ma quali sono le sue origini? Approfondiamo l’argomento nel post dedicato alla storia napoletana, a cura di Napoli Fans!
Piazza Mercato: le origini
Al giorno d’oggi, Piazza Mercato a Napoli è una delle piazze più importanti della città, ma originariamente era solo un luogo esterno al perimetro urbano, chiamato “Campo del moricino” (‘o muricino), poiché era adiacente alle mura divisorie della cinta muraria (ancora oggi è in uso a Napoli l’espressione “Ngopp ‘e mura”, che sta ad indicare il mercato ortofrutticolo adiacente alla zona).
I re Angioini fecero diventare questo luogo un importante centro commerciale cittadino: infatti, il re Carlo I d’Angiò spostò la sede mercatale della città da Piazza di San Lorenzo al Campo del moricino, ed il mercato fu chiamato mercato di Sant’Eligio.
Questo mercato divenne un importante luogo di scambio commerciale italiano ed europeo.
Ma questo luogo, dal 29 ottobre 1268 all’11 settembre 1800, è tristemente noto perchè è propri qui che si svolgevano le esecuzioni capitali: il primo giustiziato fu Corradino di Svevia, l’ultima fu Luisa Sanfelice, che era legata alle vicende che seguirono la soppressione della Repubblica napoletana del 1799.
Nel 1781 le numerose botteghe che si trovavano nella piazza furono distrutte in seguito ad uno spettacolo pirotecnico, e successivamente il re Ferdinando IV di Borbone fece realizzare un’esedra in modo da dare un perimetro alla piazza e garantire una degna sistemazione.

Il progetto fu affidato all’architetto Francesco Sicuro, che unì le due chiese di Santa Croce e Purgatorio in un unico edificio.
Il declino della piazza iniziò durante la Seconda Guerra Mondiale, quando fu danneggiata dai bombardamenti, come del resto tutta l’area portuale. Nel 1958 fu costruito l’imponente palazzo Ottieri, che andò a sostituire gli antichi edifici presenti. Il palazzo era considerato come uno dei palazzi più importanti della zona.
Nel 1986, in seguito all’apertura del CIS di Nola, la maggior parte dei commercianti si spostarono al di fuori della città ed abbandonarono quel luogo di scambio commerciale che per secoli è stato di grande importanza.
Al giorno d’oggi, la piazza è diventata un parcheggio a cielo aperto, un quartiere dove ci sono abitazioni e dove sorge una delle più grandi Moschee del Sud Italia.
Piazza Mercato e la Rivolta di Masaniello
Questa piazza però è nota per la rivolta di Masaniello, conosciuto anche come Tommaso Aniello d’Amalfi.
Masaniello fu protagonista della rivolta napoletana che si svolse tra il 7 e il 16 luglio del 1647 e capeggiò la popolazione della città contro la forte pressione fiscale che fu imposta dal governo spagnolo.
Masaniello nacque e visse in una delle case che si trovano alle spalle della piazza, dove oggi, vi è un’epigrafe che recita che in quel posto vi era “la casa di Masaniello, il capitano generale del popolo napoletano”, che fu aggiunta nel 1997.
Piazza Mercato e i suoi luoghi d’interesse
Su Piazza Mercato si affacciano due fontane-obelischi del ‘700, conosciute anche come Fontane del Seguro, il cui nome deriva dall’architetto che le realizzò, e la Basilica Santuario di Santa Maria del Carmine Maggiore. Si tratta di una delle più grandi della chiese costruite nel 1200 ed è l’unico esempio di Barocco Napoletano.
Nella piazza vi erano anche altre fontane, come la fontana dei Delfini, dalla quale parlava Masaniello al suo popolo. Un’altra fontana era quella dei Leoni, realizzata da Sicuro, che è stata spostata nei giardini del Molosiglio.
Ad oggi si cerca di riqualificare la zona, divenuta nel tempo soggetta al degrado e all’abbandono.
Il nostro post dedicato a Piazza Mercato a Napoli, termina qui. Alla prossima con l’appuntamento con la cultura partenopea, a cura del nostro portale.