Matilde Serao: biografia della giornalista e scrittrice napoletana

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Matilde Serao: biografia della giornalista e scrittrice napoletana nel post di Napoli Fans

Scrittrice, giornalista, precorritrice dei tempi, Matilde Serao è una di quelle figure femminili che deve essere conosciuta in ogni scuola, a tutti i livelli. Prima donna a essere fondatrice e direttrice del Corriere di Roma, era un’intellettuale acuta e attenta, in grado di rompere le convenzioni. 

In questo nuovo post a cura di Napoli Fans ripercorriamo la vita di una delle donne più importanti e iconiche della storia di Napoli. Benvenuti sul nostro portale!

Le origini di Matilde Serao

Matilde Serao nasce a Patrasso, Grecia, il 7 marzo del 1856. Donna di nobili origini, suo padre è un famoso avvocato, Francesco Saverio Serao, mentre sua madre, Paolina Bonelly, appartiene a una stirpe nobiliare, ormai decaduta. Lei greca, lui italiano, si conobbero durante l’esilio che lui fece nel Paese, come anti – borbonico. 

Matilde vive una vita molto serena e ricca di stimoli. Una volta tornati in Italia, la famiglia dapprima vive in una cittadina a 30 km da Caserta, chiamata Carinola; poi si trasferiscono a Napoli per il lavoro di giornalista del padre, che aveva iniziato a lavorare nella redazione de “Il Pungolo”. Tuttavia, nonostante l’esempio paterno, Matilde Serao a 8 anni era ancora un’analfabeta. Problema al quale pone rimedio negli anni  successivi.

La formazione culturale

A 15 anni va alla Scuola “Eleonora Pimentel Fonseca” di Napoli. Non avendo alcun titolo di studio, poteva presentarsi solo come uditrice. Ma a 18 anni riesce ad accorciare le distanze con i suoi coetanei e consegue il diploma magistrale. Ci troviamo nel 1874 e la famiglia non versa in buone condizioni economiche. Matilde Serao cerca immediatamente un lavoro stabile. E’ assunta così ai Telegrafi di Stato, grazie a un concorso nazionale. Ma non era quello il suo destino. 

La scrittura

Matilde Serao è appassionata alla scrittura fin da quando l’aveva conosciuta per la prima volta, e passa il suo tempo libero a leggere e scrivere moltissimo. Inizia ben presto a pubblicare appendici sul Giornale di Napoli, e dopo è la volta della novella, pubblicata sul Corriere del Mattino. Fino a quando la scrittura non diviene il suo principale lavoro. Si trasferisce così a Roma e inizia la sua collaborazione con il famoso giornale Capitan Fracassa”. Qui si occupa di qualunque tema: cronaca, cultura, società. Per scrivere usa lo pseudonimo di “Ciquita”.

Nel tempo si fa spazio tra i salotti mondani, come quelli ai quali partecipano gli intellettuali, ma non riesce mai ad emergere, a causa dei suoi modi non eleganti per gli usi dell’epoca. 

Il suo libro che la consacra al pubblico è “Fantasia”. Lo pubblica nel 1883 ed è duramente criticato da uno dei maggiori esperti letterari dell’epoca: Edoardo Scarfoglio. Ma lei non si offende, anzi, ammette che il suo stile è condizionato dal difficile percorso di studi. E dopo qualche tempo Eduardo e Matilde iniziano una relazione d’amore, che culmina nel matrimonio dei due.

La vita coniugale non interrompe l’attività creativa di Matilde Serao, che continua a produrre romanzi: citiamo ad esempio Sentinella, La conquista di Roma, Piccole anime, Il ventre di Napoli, ma sono in generale tantissime in quel periodo le sue pubblicazioni.

Il giornalismo

Con un padre e marito giornalista e la passione per la scrittura, il destino di Matilde Serao è segnato: anche lei fa del giornalismo la sua professione principale. Con il marito fonda il “Corriere di Roma”, ma non incontrano il successo. Era il 1885.

Nel 1888 si trasferisce di nuovo a Napoli e fonda Il Corriere di Napoli. Dopo un periodo di tempo, il duo Scarfoglio-Serao decide di cedere un quarto di proprietà del giornale, ricavandone 100.000 lire, che impiegano fondando Il Mattino, ancora oggi il principale quotidiano partenopeo (1892). Matilde talvolta usa firmare i suoi articoli su questo quotidiano con lo pseudonimo di “Gibus“, un tipico cappello dell’epoca fatto a cilindro e che si chiude a scatto. 

L’unione tra i due purtroppo precipita nel 1892, a seguito di una relazione intrattenuta da Scarfoglio con la cantante di teatro Gabrielle Bessard, dalla quale ha una bambina. Ma questa relazione clandestina si interrompe con la morte per suicidio della stessa cantante, per amore di Scarfoglio (il quale non lascia Matilde per l’amante neanche dopo la nascita della bimba). La figlia viene affidata da Scarfoglio alla stessa Matilde, che la prende con sé chiamandola Paolina. Se per un periodo la Serao decide di perdonare il marito, dopo qualche anno torna sui suoi passi, mettendo fine alla relazione con l’uomo.

Il nuovo matrimonio e la morte

Nel 1903 Matilde intrattiene una nuova relazione con un altro giornalista, Giuseppe Natale. Con il suo nuovo compagno fonda e dirige, prima donna nella storia del giornalismo italiano, un nuovo quotidiano chiamato Il Giorno. Dall’unione con Natale nasce una bambina, che Matilde chiama Eleonora, in segno d’affetto per l’amica Eleonora Duse.

Matilde Serao in questo periodo è inarrestabile. Per tutta la sua vita continua il suo lavoro giornalistico e di scrittrice, arrivando per ben 6 volte alla candidatura al Premio Nobel per la Letteratura. Che però non ottiene mai, anche per colpa del Duce, che nel 1926 la ferma proprio sul più bello, per le sue posizioni sul Fascismo.

Muore di infarto il 25 luglio del 1927, mentre esercitava la sua passione eterna: scrivere! Dopo la sua morte è sepolta nella cappella di famiglia del cimitero di Poggioreale di Napoli.

Nonostante la sua morte, ancora oggi l’anima di Matilde Serao continua a vivere grazie ai suoi romanzi e ai suoi scritti, che rimangono nella storia della città di Napoli.