Luisa Sanfelice: storia della nobildonna napoletana, protagonista delle vicende della Repubblica Napoletana, nel post a cura di Napoli Fans
La storia della città di Napoli è fatta di tantissime personalità distinte, che nel corso dei secoli hanno contribuito a plasmare la metropoli che conosciamo oggi. Molti di questi personaggi sono femminili e oggi vogliamo parlarvi di uno di essi: stiamo palando di Luisa Sanfelice, conosciuta anche come Luigia Sanfelice, una nobildonna coinvolta nelle vicende della Repubblica Napoletana e per questo giustiziata nel settembre del 1800. Questa donna è famosa, oltre che per le sue azioni, anche per essere la protagonista di un famoso romanzo di Alexandre Dumas dal titolo “La Sanfelice”.
Vediamo in questo post a cura di Napoli Fans, la storia e le vicende che riguardano Luisa Sanfelice, che si intrecciano con quelle della Repubblica. Bentornati sul nostro portale!
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Luisa Sanfelice: una vita sul filo del rasoio
Maria Luisa Sanfelice, nota anche come Luigia Sanfelice, dei Duchi di Agropoli e Lauriano nasce a Napoli il 28 febbraio del 1764. Figlia di don Pedro de Molina, generale borbonico di origine spagnola e Camilla Salinero, e nata come Maria Luisa Fortunata de Molina, sposa a soli 17 anni suo cugino Andrea Sanfelice, un giovane nobile senza mezzi e narcisista, amante del gioco d’azzardo. Il matrimonio non le conferisce alcun titolo. In cambio però la loro vita è scandita da debiti di gioco, tanto che la Corte decide di inviarli in esilio nel paesino di Laureana, affidando i tre figli alla cura di un convento e dando in gestione i propri beni ad un amministratore. Ma anche lì continuano a giocare e sperperare il loro patrimonio, tanto che vengono divisi dalla Corte, che decide di inviare Andrea nel convento a Nocera mentre Luisa in un conservatorio a Montecorvino Rovella, che funge da luogo di rieducazione dalle dipendenze.
Il ritorno a Napoli e la Repubblica Partenopea
La coppia, dopo questo periodo di esilio forzato, torna a Napoli nel 1794. Ma nemmeno il tempo di ritornare in città, che Andrea viene arrestato per debiti nel 1797. Solo la scelta di affiliarsi ai Borbone consente di salvarsi ed essere riammesso a Corte. Nel frattempo, nel 1799, i francesi invadono la città e costituiscono la Repubblica Partenopea.
Durante la breve parentesi della Repubblica Giacobina, una nuova cospirazione filoborbonica mina alle basi la neonata realtà e trama nell’ombra una cospirazione per rovesciarla nuovamente, guidata dai banchieri svizzeri Baccher. E qui entra in gioco la Sanfelice, che frequentando gli ambienti monarchici e repubblicani, viene a conoscenza dell’intrigo. Ad informarla Gerardo Baccher, ufficiale dell’esercito regio e innamorato della stessa Sanfelice. A questo punto la donna chiede un salvacondotto che consegna all’amante Ferdinando Ferri, ufficiale della Repubblica, che viene così a sapere del complotto e lo sventa. Molti membri della congiura vengono arrestati e condannati a morte.
La morte di Luisa Sanfelice
La donna, però, senza saperlo, si è condannata a sua volta. Questo perchè l’aria della controrivolta nei confronti della stessa Repubblica, stava per porre fine al breve periodo repubblicano e ad una nuova fase monarchica. A darle il colpo di grazia è un’altra napoletana illustre, Eleonora Pimentel Fonseca, che tesse le lodi della donna sul Monitore Napoletano, elogiandola come principale artefice del fallimento della cospirazione borbonica. Ed è così che re Ferdinando non le perdona il tradimento e la condanna a morte una volta ritornato sul trono.
La donna riesce più volte a rimandare l’esecuzione, fingendosi anche incinta. Ma nel 1800 il re ordina il trasferimento della Sanfelice a Palermo, dove viene dichiarata non in stato interessante. E’ così che la vita della donna termina l’11 settembre del 1800.
Una condanna che per molti appare vendicativa oltre misura, visto che altri personaggi della stessa repubblica, come Vicenzo Cuoco e Ferdinando Ferri, vengono solo esiliati e addirittura rientrati a Napoli qualche anno più tardi.
La morte fa diventare Luisa Sanfelice un’eroina, tanto da essere ripresa in molti quadri patriottici del tempo, come quelli di Modestino Faustini e Gioacchino Toma.
Il romanzo La Sanfelice di Alexandre Dumas
La vita della stessa donna diviene un romanzo: Alexandre Dumas pubblica l’opera “La Sanfelice” a seguito dell’Unità d’Italia, quando soggiorna nella città di Napoli. Il romanzo è pubblicato a puntate sul quotidiano parigino La Presse dal 15 dicembre 1863 al 3 marzo 1865 e quasi contemporaneamente su L’Indipendente, giornale napoletano che Dumas fonda e dirige.
Luisa Sanfelice diviene così un personaggio le cui gesta sono conosciute ancora oggi. Una donna coraggiosa, che troppo presto ha smesso di vivere per il sogno repubblicano, svanito in un batter di ciglio.