Caravaggio: biografia del famoso pittore italiano nel post di Napoli Fans
Bentrovati su Napoli Fans, il portale dedicato a tutte le ultime notizie legate al mondo della cultura napoletana. Per il post di oggi vi parleremo di un famoso pittore italiano, che non è napoletano ma che ha legato la sua vita (molto tumultuosa) alla città partenopea: stiamo parlando di Michelangelo Merisi, meglio conosciuto come il Caravaggio.
Vedremo insieme le principali opere e la vita di questo straordinario artista, nelle righe che seguono: buona lettura da Napoli Fans!
Indice dei contenuti
- 1 Le origini di Caravaggio
- 2 Formazione di Caravaggio
- 3 Il soggiorno di Caravaggio a Roma
- 4 Il rapporto con il cardinale Francesco Maria del Monte
- 5 L’omicidio Tommasoni
- 6 Caravaggio fugge dalla città di Roma
- 7 Il suo soggiorno a Napoli
- 8 La partenza per Malta
- 9 Il suo secondo soggiorno a Napoli
- 10 La morte di Caravaggio
Le origini di Caravaggio
Michelangelo Merisi, detto Caravaggio, nasce a Milano il 29 settembre 1571. Le sue opere hanno avuto una grande influenza sull’evoluzione della pittura barocca, grazie all’uso scenografico della luce.
Prima del ritrovamento dell’atto di battesimo di Michelangelo Merisi, si credeva che il pittore fosse nato nel paese di Caravaggio nel 1573. Ma in realtà non era così, perchè il pittore è nato invece a Milano.
I suoi genitori Fermo Merisi e Lucia Aratori sono originari di Caravaggio, ma si trasferiscono a Milano successivamente, probabilmente per questioni lavorative.
Michelangelo ha 3 fratelli: Caterina, Giovan Pietro e Giovan Battista.
Formazione di Caravaggio
Nel 1577, a causa della peste, la famiglia lascia Milano per tornare al paese di origine. Ma purtroppo il padre di Caravaggio si ammala e muore poco dopo.
All’età di 13 anni, conclusasi l’epidemia, Michelangelo Merisi inizia a lavorare presso il laboratorio di Simone Peterzano, a Milano. Simone è un pittore del manierismo lombardo. Il contratto di lavoro, datato 6 aprile 1584, è firmato dalla madre, per poco più di quaranta scudi d’oro.
L’apprendistato del giovane dura circa 4 anni, grazie al quale Michelangelo apprende tutti gli insegnamenti dei maestri della scuola lombarda e veneta, che applicherà poi anche alle sue opere.
Il soggiorno di Caravaggio a Roma
Nel 1594 Caravaggio è ospite di monsignor Pandolfo Pucci da Recanati. In questo periodo dipinge ritratti e copie di devozione. L’anno dopo si inserisce invece nell’ambiente artistico di Roma e conosce Lorenzo Carli, il quale gli offre lavoro e soggiorno presso la sua bottega. Grazie a Lorenzo, Caravaggio conosce anche Mario Minniti, che successivamente diventa un suo caro amico. L’amicizia si interrompe però quando Mario torna in Sicilia.
Michelangelo Merisi abbandona la bottega di Lorenzo Carli per la bottega di Giuseppe Cesari, chiamato il Cavalier d’Arpino. Merisi però, in quel periodo, è ricoverato in ospedale a causa di una lieve malattia, per cui i rapporti professionali ben presto si interrompono.
In quel periodo, Caravaggio dipinge nature morte e parti decorative di altre opere.
Il rapporto con il cardinale Francesco Maria del Monte
Dopo le dimissioni dall’ospedale, Michelangelo conosce il cardinale Francesco Maria del Monte, che si innamora dei suoi dipinti e gli propone di dipingere per lui.
L’artista lombardo riscuote così un enorme successo all’interno dei salotti più importanti dell’alta nobiltà.
Grazie alle commissioni del Cardinale, Caravaggio cambia il proprio stile e si dedica alla realizzazione di opere più complesse, composte da più gruppi di personaggi. Un esempio è il Riposo durante la fuga in Egitto.
Nel 1599 Caravaggio riceve la sua prima commissione pubblica per tre grandi tele da collocare all’interno della cappella Contarelli, nella Chiesa di San Luigi dei Francesi, nel capoluogo romano. I dipinti che Caravaggio realizza riguardano episodi della vita di San Matteo: la Vocazione e il Martirio.
Dopo aver concluso queste due opere, Fabio Nuti gli commissiona la Natività con i santi Lorenzo e Francesco d’Assisi di Palermo.
Tiberio Cerasi gli commissiona altri due dipinti: la Crocefissione di San Pietro e la Conversione di San Paolo.
Francesco Contarelli nel 1602 gli commissiona una tela per San Luigi dei Francesi: San Matteo e l’angelo. La prima versione era una pala d’altare da collocare provvisoriamente nella Cappella, in attesa che si concludessero i lavori di ristrutturazione. La tela provvisoria offre la possibilità ai religiosi di pregare in un ambiente più dignitoso, ma è anche un’occasione per Caravaggio, per dimostrare il suo talento.
Infatti, successivamente gli commissionano anche il Ciclo di San Matteo.
Nel caso dell’opera intitolata la Morte della Vergine, questa purtroppo fu rifiutata perchè Michelangelo raffigura la Vergine con il ventre gonfio e i piedi in vista, e fu ritenuta all’epoca scandalosa. Nonostante il rifiuto dell’opera, Pieter Paul Rubens, celebre pittore fiammingo al servizio di Vincenzo I Gonzaga, nota la tela di Caravaggio. Suggerisce, infatti, a Vincenzo I di acquistare la tela per 300 scudi. Successivamente l’opera lascia l’Italia perchè Vincenzo I decide di vendere una parte della sua collezione.
Al momento questo dipinto di Caravaggio si trova a Parigi.
L’omicidio Tommasoni
Durante il soggiorno presso il cardinal Del Monte, il 28 novembre del 1600, Caravaggio picchia Girolamo Stampa da Montepulciano, un nobile ospite anch’egli del Cardinale. In seguito a questo spiacevole episodio, Girolamo denuncia Michelangelo.
Le risse e gli episodi violenti aumento sempre di più, e spesso Caravaggio è stato condotto nel carcere di Tor di Nona.
Caravaggio, in passato, aveva già commesso un omicidio durante una rissa. Ed è proprio questo il motivo per cui decide di recarsi a Roma, per sfuggire alla condanna.
Nel 1601 esce dal carcere, tornando a dipingere dapprima la Cattura di Cristo e poi Amor vincit omnia.
Nel 1603 viene però processato, a causa della diffamazione di un altro pittore, Giovanni Baglione, che querela sia Caravaggio sia Orazio Gentileschi e Onorio Longhi, colpevoli di aver scritto rime offensive nei suoi confronti.
Grazie all’intervento dell’ambasciatore francese, Merisi, condannato al processo, viene liberato e trasferito agli arresti domiciliari.
Nel 1604 il pittore viene arrestato nuovamente, stavolta per possesso d’armi.
Nel 1605 scappa a Genova per tre settimane, dopo aver ferito un notaio, Mariano Pasqualone di Accumoli, a causa di Lena, amante e modella di Caravaggio. I protettori dell’artista riescono a risolvere la questione ma Prudenzia Bruni, la padrona di casa di Michelangelo lo querela per non aver pagato l’affitto. In tutta risposta, il pittore decide di prendere a sassate la finestra di Prudenzia, che lo querela per la seconda volta.
L’episodio più grave avviene a Campo Marzio nel 1606. A causa di una discussione causata da un fallo nel gioco della pallacorda, il pittore viene ferito e risponde ferendo a morte Ranuccio Tommasoni da Terni. Anche stavolta c’entra una donna, Fillide Melandroni, desiderata da entrambi.
Probabilmente dietro la morte di Tommasoni ci sono anche questioni economiche e politiche perchè la famiglia Tommasoni infatti era filo-spagnola, mentre Michelangelo Merisi era un protetto dell’ambasciatore di Francia.
A causa di questo omicidio, Caravaggio è condannato alla decapitazione. Il pittore comincia a dipingere in maniera ossessiva teste mozzate, e al posto del condannato inserisce il suo ritratto.
Caravaggio fugge dalla città di Roma
Caravaggio fugge da Roma, aiutato da Filippo I Colonna, che gli offre ospitalità in uno dei suoi feudi laziali. Il nobile Filippo depista le indagini grazie anche all’aiuto di alcuni suoi familiari, che testimoniano la presenza di Michelangelo in altre città.
Per i Colonna, Caravaggio esegue in quel periodo alcuni dipinti, il più celebre è sicuramente la Cena in Emmaus.
Il suo soggiorno a Napoli
Nel 1606, Caravaggio si reca a Napoli, nei Quartieri Spagnoli, dove rimane per circa un anno. I Colonna lo raccomandano ai Carafa-Colonna.
Nella città di Napoli, Michelangelo Merisi vive un periodo molto sereno della sua vita. Esegue infatti alcune opere tra le più belle del suo repertorio, tra cui la Giuditta che decapita Oloferne (1607), una prima versione della Flagellazione di Cristo (1607), conservata oggi presso il Musée des Beaux-Arts di Rouen; la Salomè con la testa del Battista (1607) che si trova alla National Gallery di Londra; la prima versione di Davide con la testa di Golia (1607) oggi al Kunsthistorisches Museum di Vienna; la Crocifissione di sant’Andrea (1607), che si trova presso il Cleveland Museum of Art e infine la Madonna del Rosario (1606-1607). Per quest’ultimo, poco dopo la sua esecuzione, il dipinto è stato venduto a mercanti e portato nelle Fiandre, poi a Vienna, dove si trova al momento.
Solo due opere eseguite da Caravaggio in questo periodo sono ancora a Napoli: la prima è quella chiamata Sette opere di Misericordia (1606-1607), uno dei lavori più importanti del Caravaggio e la seconda versione della Flagellazione di Cristo.
La partenza per Malta
Nel 1607 Caravaggio si reca a Malta, anche in questo caso grazie ai Colonna. A Malta conosce il gran maestro dell’ordine dei cavalieri di san Giovanni, Alof de Wignacourt.
Il suo scopo è diventare cavaliere per avere l’immunità perchè è ancora condannato alla decapitazione.
Nel 1608 qui dipinge la Decollazione di San Giovanni Battista, conservato nella Concattedrale di San Giovanni di La Valletta insieme al San Girolamo scrivente.
Nell’estate del 1608 Caravaggio ottiene la carica di “cavaliere di grazia”, rango inferiore rispetto ai “cavalieri di giustizia”, di origine aristocratica.
Anche in quest’occasione riesce a cacciarsi nei guai perchè litiga con un cavaliere di rango superiore. Il motivo è la sua condanna a morte.
Di conseguenza lo rinchiudono nel carcere di Sant’Angelo a La Valletta dove però riesce ad evadere e fugge in Sicilia. Caravaggio, a Siracusa, ritrova il suo amico Mario Minniti, da cui è ospite.
Durante questo soggiorno dipinge, per la Chiesa di Santa Lucia al Sepolcro, una pala d’altare raffigurante il Seppellimento di santa Lucia.
A Messina dipinge invece l’opera Resurrezione di Lazzaro e l’Adorazione dei pastori.
Il suo secondo soggiorno a Napoli
Nel 1609 Caravaggio torna nella città di Napoli. Ad ottobre fu aggredito e sfigurato a Monteoliveto e le malelingue diffusero la notizia della sua presunta morte.
La morte di Caravaggio
Caravaggio apprende la notizia che papa Paolo V sta preparando una revoca della condanna a morte. Decide subito di mettersi in viaggio per Roma e prende un traghetto che porta a Porte Ercole. In questo caso è diretto allo scalo portuale di Palo di Ladispoli, in territorio papale. Lì attende notizie dal Papa prima di ritornare a Roma.
Si dice che l’arrivo di Caravaggio a Palo di Ladispoli non sia previsto dalla guardia costiera, che lo ferma per accertamenti. Tuttavia il traghetto non può aspettare la fine degli accertamenti e continua la sua tratta verso Porte Ercole. Il problema è che sul traghetto era presente il bagaglio di Caravaggio, contenente soldi e tre importanti opere. Michelangelo deve assolutamente recuperare il tutto e si reca via mare a Porte Ercole.
Molto stanco e con febbre molto alta, probabilmente a causa di un’infezione intestinale non curata, resta a Porto Ercole. Qui viene curato nel sanatorio Santa Maria Ausiliatrice, inutilmente perchè muore il 18 luglio 1610, all’età di soli 38 anni.
Ci sono diverse versioni riguardanti la morte dell’artista, che rimane tuttora avvolta nel mistero.
Il nostro post dedicato al famoso pittore italiano, Caravaggio, termina qui. Alla prossima da Napoli Fans!