Pittori napoletani famosi: i più importanti secondo Napoli Fans
Napoli è famosa nel mondo, tra le tante cose, anche per quell’attività creativa che abbraccia un arco di tempo lungo e che va sotto il nome di pittura napoletana.
In questo post a cura di Napoli Fans vi parleremo dei pittori napoletani più famosi di sempre, con la loro storia che si interseca perfettamente con quella della città.
Indice dei contenuti
La tradizione pittorica napoletana
Tra le principali città d’arte europee, Napoli può, infatti, vantare una lunga tradizione artistica sebbene non si sia potuta riscontrare una vera e propria scuola pittorica continuativa nei secoli. Al contempo importanti e numerose correnti artistiche si sono affermate grazie al suo cosmopolitismo, che l’ha portata a contatto prima con la pittura senese, poi con quella emiliana, poi con sovrani illuminati come Roberto d’Angiò e Carlo di Borbone e grazie anche al passaggio in città di Caravaggio, il cui arrivo, avvenuto nel XVII, fu determinante per la nascita della pittura napoletana, strettamente intesa con la conseguente fioritura in città di un cospicuo numero di seguaci che contribuirono considerevolmente alla nascita della corrente del caravaggismo.
Nell’800 la pittura napoletana assunse una maggiore consapevolezza individuale grazie all’Accademia di Belle Arti che formò un importante numero di artisti, dei quali, una parte di questi, costituì la cosiddetta scuola di Posillipo, all’avanguardia nella pittura del paesaggio.
Ma quali sono i pittori napoletani che maggiormente hanno reso celebre la pittura napoletana nel mondo diventando a loro volta celebri?
Nella classifica che segue abbiamo provato a stilare un elenco di 10 artisti, che ci sono sembrati quelli che più hanno dato un’impronta all’arte pittorica napoletana nel mondo. Buona lettura!
Caravaggio
Non è stato napoletano di nascita ma il suo rapporto è stato così intenso da poterlo definire tale. Tra Napoli e Caravaggio la storia del rapporto è fatta di grandi capolavori, ma anche di vicende oscure che ne segnarono profondamente gli ultimi anni di vita.
Il suo “periodo napoletano” ha inizio a causa di alcuni guai con la legge che lo portarono a fuggire da Roma. La città partenopea lo accoglie con gli onori che la sua fama richiedeva. Durante questo primo periodo a Napoli visse lavorando a numerose commesse, alloggiando ai Quartieri Spagnoli. Qui Caravaggio dipingeva non ciò che immaginava, ma ciò che vedeva. Tutti i temi, soprattutto religiosi, che erano oggetto dei suoi quadri si rivestivano della tragica umanità che osservava nei vicoli di Napoli.
Figure vive, reali, diventavano protagonisti dei suoi dipinti nei panni di un santo o una santa oppure dello stesso Gesù o ancora di un angelo.
La sua opera più significativa di questo periodo sono le Sette opere di Misericordia, il suggestivo quadro, commissionato dal Pio Monte della Misericordia. Basta una passeggiata per la storica Via Tribunali per poterlo ammirare ancora oggi.
Da Napoli, Caravaggio si spostò in altre città ma tornò nel capoluogo partenopeo e qui trascorse quello che poi sarebbe stato il suo ultimo anno di vita. Tra il 20 ottobre 1609 e il 18 luglio 1610, fu ospite della marchesa Costanza Colonna, non scelse più i Quartieri Spagnoli, ma la nobiliare residenza della famiglia a Chiaia, il famoso Palazzo Cellammare.
E fu qui che dipinse le tre magnifiche tele per la chiesa di Sant’Anna dei Lombardi, perdute a causa del terremoto del 1805 ed il quadro rimasto incompiuto: il Martirio di Sant’Orsola, commissionato dal genovese Marcantonio Doria ma oggi tornato a Napoli e conservato presso la Galleria di Palazzo Zevallos, in via Toledo.
Carlo Sellitto
Fu il primo seguace della pittura caravaggiana e le sue opere si trovano disseminate in diverse chiese di Napoli e al Museo di Capodimonte.
Tra le più importanti ricordiamo L’Adorazione dei Pastori nella Chiesa di Santa Maria del Popolo agli Incurabili, San Carlo Borromeo, Santa Cecilia e Santa Maria Maddalena al Museo di Capodimonte, La Visione di Santa Candida alla Chiesa di Sant’Angelo a Nilo e Sant’Antonio da Padova nella Chiesa dell’Incoronata a Capodimonte.
Battistello Caracciolo
Altro seguace di Caravaggio, vissuto a Napoli tra il 1578 e il 1635. Tra le sue opere bisogna necessariamente ricordare la Liberazione di San Pietro eseguita per chiesa del Pio Monte della Misericordia e La lavanda dei piedi, eseguito per la Certosa di San Martino.
Jusepe de Ribera, detto lo “Spagnoletto”
Nato nei pressi di Valencia, giunse a Napoli nel 1616. La sua arte è caravaggiana anche nelle forti ombre in cui sono immersi i personaggi dei suoi quadri, come il Sileno ebbro presente al Museo di Capodimonte. Solo dopo l’incontro, sempre a Napoli, nel 1630 con Velazquez, la pittura dello Spagnoletto diventa più chiara e colorata.
A Napoli le sue tele di “Patriarchi e Profeti”, nonché la “Comunione degli Apostoli” si trovano a San Martino.
Massimo Stanzione
Affrescatore della volta del Gesù nuovo e di San Martino e le cui “Storie del Battista” si trovano al Prado di Madrid. Fu soprannominato il “Guido Reni napoletano” ed è stato uno dei più importanti pittori napoletani del ‘600.
Aniello Falcone
E’ stato pittore e artista italiano, figlio di commercianti, contemporaneo di Diego Velázquez al quale spesso viene paragonato per la potenza espressiva delle sue opere, vissuto a Napoli tra il 1600 e il 1665. Tra le sue opere da citare l’affresco della volta della grande sacrestia della Chiesa del Gesù Nuovo.
Micco Spadaro
Il suo vero nome era Domenico Gargiulo e la sua arte è nota per ben due diversi ‘cicli tematici’: il primo è quello dei paesaggi e delle vedute architettoniche, l’altro è quello della rappresentazione di eventi contemporanei, tra cui soprattutto la “Rivolta di Masaniello del 1647” ed “Eruzione del Vesuvio” del 1631.
Salvator Rosa
E’ stato pittore, incisore e poeta italiano di epoca barocca. Nato partenopeo, attivo a Roma e Firenze, fu un personaggio eterodosso, ribelle e dalla vita movimentata, con atteggiamenti quasi pre-romantici.
Nacque all’Arenella nel 1615 e morì a Roma nel 1673.
Tra le sue opere più importanti figurano “Marina del porto”, “Grotta con cascate”, “Lucrezia come poetessa”, “La Fortuna”.
Luca Giordano
E’ stato attivo soprattutto a Napoli, Firenze, Madrid e Roma. È conosciuto anche con il soprannome di “Luca Fapresto“, soprannome datogli mentre stava lavorando nella chiesa di Santa Maria del Pianto a Napoli, quando dipinse, in soli due giorni, le tele della crociera. Nacque a Napoli nel 1634 e morì sempre nella città partenopea nel 1705.
Mario Cortiello
Definito lo Chagall napoletano, è stato pittore a ponte fra le spinte di rinnovamento e i richiami della tradizione.
Vissuto fino al 1981, Mario Cortiello era dotato di fertile invenzione e di notevole capacità rappresentativa. Tutti i suoi quadri raccontano fasti, storie e miraggi della immortale maschera del teatro dell’arte, Pulcinella, che non compare da solo, ma in compagnia di innumerevoli scatenati gemelli.
I suoi dipinti esprimono una grande libertà di spirito, una gloriosa carica di fantasia, un fondo di complessivo ottimismo.
Con Mario Cortiello si conclude la nostra carrellata di pittori napoletani famosi. Alla prossima da Napoli Fans!