Tempio di Serapide: storia e curiosità sul famoso Macellum di Pozzuoli, nel post a cura di Napoli Fans
Per ricostruire la storia del tempio di Serapide, situato nell’odierna Pozzuoli, bisogna fare un “viaggio” nella storia antica, dalle origini dinastiche del tempio dei Flavi alla ricostruzione in epoca dei Severi.
In epoca moderna, possiamo invece partire dal ritrovamento, datato al 1750, nell’epoca borbonica, della statua di Serapide: il cimelio egizio deriva dallo scambio commerciale, ma anche culturale, che in epoca romana vige con il Popolo Egizio.
Questo è un periodo molto florido per la nostra regione, interessata anche da altri scavi importanti, che motiva i regnanti a scavare ancora di più nel sottosuolo per restituire alla cittadinanza i resti di queste antiche civiltà.
In questo nuovo post a cura di Napoli Fans, vediamo insieme la storia e alcune curiosità sul tempio di Serapide, chiamato anche Macellum, uno dei monumenti più conosciuti e famosi di tutta la Campania. Bentornati sul nostro portale!
Indice dei contenuti
Le vicissitudini nei secoli
Il tempio di Serapide, in origine chiamato così per il rinvenimento in sede di scavi di una statua del dio egizio Serapide, è usato come santo sepolcro dalla dinastia della gens romana dei Flavi, viene ricostruito poi durante l’epoca dei Severi, intorno al III secolo D.C.
Inizialmente, Settimo Severo dedica il tempio agli Dii Patri e al Dio Bacco, e a seguire Caracalla lo dedica a Serapide, divinità greco-egiziana dalle sembianze umane, dio dei defunti che si sacrifica per espiare l’animo umano dai peccati terreni (la statua è ora rinvenibile al Mann di Napoli).
Il tempio di Serapide è noto in epoca romana anche come il “macellum”, ovvero il mercato dell’antica Puteoli, ove si incontravano le genti provenienti da tutti i paesi per favorire i negoziati: per questo la divinità greco-egiziana di Serapide è nota anche come Dio del commercio. Quest’opera è tra le più grandi mai rinvenute e legate a questo genere di attività. Infatti, si colloca come la terza più grande del suo genere.
In origine, all’epoca dei Flavi, il sito del tempio era composto dal “tholos”, ovvero un tempio centrale, con una fontana sita al suo centro, attorniato da colonne in marmo decorate con intarsi di motivi marini.
L’impianto architettonico del Macellum
A seguire, all’epoca dei Severi, vengono apportate delle modifiche al progetto originario, in un’opera di restauro del tempio effettuato dall’architetto Palladio; il “Tholos” viene circondato da un cortile a pianta quadrata, attorniato da un colonnato, con capitelli corinzi.
Nell’ala orientale del complesso architettonico, si sviluppa invece l’aula absidata, nelle cui nicchie sono riprodotti i seguenti gruppi di divinità: Oreste, Elettra, Dionisio e le statue che recano le iscrizioni di Alessandro Severo e della moglie Oriana. Sul frontone dell’abside sono intarsiati i fregi, sempre di stampo dell’epoca dei Severi, di altre divinità: al centro i Dioscuri, Castore e Polluce, figli di Giove, alle estremità le divinità egiziane di Nilo e Tigri e la divinità di Serapide. Inoltre, durante gli scavi, sono state ritrovate due latrine pubbliche, che testimoniano la grandezza del luogo.
In aggiunta al progetto originario dei Flavi, culminante in una delle tante torri, si progetta anche un piano superiore. Qui si trovano dei giardini terrazzati dell’epoca dei Severi, con statue di coccodrilli in granito rosso.
Per ricordare quanto il tempio sia stato dedicato in origine, da Settimo Severo, al Dio Bacco, il dio del vino, il Palladio decora l’affascinante paesaggio del Giardini Colonna con dei vigneti.
Le statue dei Dioscuri
Nel IV secolo, con l’avvento dell’Imperatore Costantino, le statue dei Dioscuri, proprie del frontone vengono dislocate nelle Terme di Costantino: si rievoca così la seconda funzione originaria del tempio, quella “termale”, che ha la funzionalità di far rilassare i romani nel tempo libero. A seguire, Papa Leone X Medici situa le statue dei Dioscuri nella Piazza del Campidoglio e nel ‘500 le statue assumono la loro collocazione finale, nel Palazzo Senatorio, per disposizione di Michelangelo.
E la statua di Serapide?
Con i Decreti Teodosiani, intorno al IV secolo D.C., viene vietato il culto della Dea Iside, che la divinità greco-egiziana Serapide vuole emulare e così il tempio perde la funzionalità di luogo di culto dei pagani e diventa una “cava marmorea”, oltre che una piccola necropoli, perdendo anche la funzione principale di mercato.
Il tempio di Serapide / Macellum e il Bradisismo
Il tempio di Serapide – Macellum, subisce anch’esso l’effetto del famoso fenomeno scientifico del “Bradisismo”, ovvero dall’abbassamento e innalzamento del livello del suolo, presente su tutta la zona da vari secoli, che ha attirato in passato turisti da tutto il mondo ad ammirare l’antico tempio sommerso dalle acque.
Questo fenomeno è osservabile nel corso del tempo in base all’altezza dell’acqua che può raggiungere picchi, inondando il sito, oppure ritirarsi e prosciugando la zona. Sono stati tanti, nel corso degli anni, gli studi su questo fenomeno vulcanico: citiamo tra gli altri soprattutto quelli a cura di Charles Babbage e Charles Lyell.
Come arrivare al Tempio di Serapide / Macellum
Per arrivare al macellum occorre recarsi in auto oppure con i mezzi pubblici.
Indirizzo: Via Serapide, 13, 80078 Pozzuoli NA
- In auto: Tangenziale di Napoli – uscita Pozzuoli/Arco Felice direzione Pozzuoli.
- Trasporti pubblici: da Napoli Montesanto Linea EAV Ferrovia Cumana, stazione Pozzuoli