Real Orto Botanico Napoli: origini, storia e info utili

real orto botanico napoli

Real Orto Botanico Napoli: origini, storia e info utili oggi su Napoli Fans

Tra le attrattive di Napoli meno conosciute, ma che per la sua bellezza meriterebbe di essere visitato almeno una volta, figura l’Orto Botanico Napoli, conosciuto anche come Real Orto Botanico, una struttura dell’università Federico II, che fa parte della facoltà di Scienze Matematiche, fisiche e naturali e che presenta al suo interno una estensione di 12 ettari arrivando ad ospitare fino a 9.000 specie vegetali e quasi 25.000 esemplari. Questo si trova in via Foria, vicino al Real Albergo dei Poveri, in linea d’aria possiamo dire, dietro Piazza Garibaldi, nel cuore insomma della città partenopea.

L’Orto Botanico di Napoli si ritrova in una valle di verde, in cui riscoprire non solo la bellezza ma anche la straordinarietà della natura e di tutte le sue specie. Fanno parte del suo esteso patrimonio migliaia di specie erbacee, arboree e arbustive, provenienti da ogni parte del mondo, ma anche esemplari di diversi fiori esistenti. Inoltre ci sono serre a diverse temperature, calde, fredde e temperate, che consentono la coltivazione di piante di ogni latitudine.

Passeggiando per l’Orto si resta affascinati da molte collezioni importanti, come quella delle piante succulente, o quella delle felci arboree, o ancora inebriati dall’odore dell’antica raccolta di agrumi.  

Una sezione del giardino è destinata poi alle piante che non hanno solo una dimensione estetica ma anche pratica, essendo utilizzate per fini medicinali o per tintorie oppure ancora per essenza.

Real Orto Botanico di Napoli: la storia

Nel 1615 il viceré conte di Lemos aveva annunciato la realizzazione di un Orto Botanico a Napoli, ma il progetto non si concretizzò mai.

Un secolo e mezzo dopo, nel 1777, Ferdinando IV ipotizzò di edificare un Museo di Storia Naturale oltre che dell’Orto Botanico di Napoli che doveva diventare il centro di tutte le attività culturali e scientifiche della capitale del Regno. Il progetto non andò mai in porto e fu necessario attendere il decennio di dominio francese per far diventare il progetto una realtà concreta.

Nel 1807, con decreto di Giuseppe Bonaparte, l’Orto Botanico di Napoli fu costruito su alcuni giardini appartenuti ai Religiosi di Santa Maria della Pace e all’Ospedale di Cava.

Il progetto venne portato avanti da due architetti: il primo, Giuliano de Fazio, è autore della facciata monumentale e del viale a essa perpendicolare, della stufa temperata, e del viale che porta al Castello. La parte inferiore è invece opera del secondo architetto, ovvero Gaspare Maria Paoletti.

Il primo direttore dell’Orto, che aprì i battenti nel 1811, fu Michele Tenore che si occupò sia dell’attività scientifica, che delle relazioni esterne. Per quel che riguarda la prima, grande importanza fu data alla ricerca e alla didattica. Furono messe a coltivazione molte specie di uso e interesse in campo medico, ma anche piante esotiche. Le seconde furono portate avanti presso le maggiori istituzioni botaniche d’Europa.

Alla fine della sua esperienza come direttore della struttura, nel 1860, le specie coltivate giunsero quasi a toccare il numero di 9.000.

Guglielmo Gasparrini, entrato in carica nel 1861, proseguì nel miglioramento dell’Orto, risistemando alcune aree che versavano in cattive condizioni e creando un’area destinata ad accogliere piante alpine. Durante la sua gestione fu costruita anche una nuova serra riscaldata (che andava a sostituire la precedente, costruita nel 1818, detta Stufa calda). Egli diede molta importanza anche al Museo Botanico.

Venendo ai giorni nostri, il terremoto del 23 novembre 1980 colpì fortemente l’orto botanico, durante il periodo di direzione ad interim di Giuseppe Caputo e la struttura divenne rifugio per la popolazione, come già avvenne nel periodo delle guerre.

Nel 1981 divenne direttore Paolo De Luca, al quale toccò iniziare l’opera di ricostruzione.

Real Orto Botanico Napoli: informazioni su cosa vedere

L’Orto Botanico di Napoli è organizzato per percorsi e giardini tematici. Vi sono aree espositive disposte secondo tre criteri, uno più sistematico, mentre l’altro più ecologico e uno più etno-botanico.

Vi sono percorsi inediti che prevedono la visita a piante presenti nel deserto, a piante velenose, a piante da spiaggia, a frutteti. All’interno dell’Orto sono presenti anche campi sperimentali e strutture storiche, a cominciare dalla Serra Temperata, un’armonica costruzione che presenta una lunga facciata dove le semicolonne doriche scanalate si alternano alle vaste aperture ad arco chiuse da vetrate.

Come detto, l’orto confina con l’Albergo dei Poveri e nelle vicinanze è situato il “castello” (che non è un castello ma è così chiamato), che accoglie il Museo di Etno-botanica e Paleo-botanica, e visitandolo si ripercorre l’origine dei gruppi di piante venute alla luce sulla terra nel corso delle varie epoche, permettendo così di offrire al visitatore una completa visuale storica delle specie viventi.

Real Orto Botanico Napoli: orari e come arrivare

Come arrivare al Real Orto Botanico di Napoli?

Arrivare all’orto non è affatto difficile: infatti questo si trova proprio adiacente la fermata della metro Museo ed è ben collegato con i mezzi pubblici cittadini mediante autobus, linee 201, C47, 203, 254. Per coloro che provengono in auto, l’uscita più vicina a quella dell’Orto è Corso Malta o in alternativa, Capodimonte.

Indirizzo Real Orto Botanico Napoli: Vai Foria 223.

Orari Orto Botanico: lunedì, mercoledì e venerdì dalle ore 9.00 alle ore 14.00, martedì e giovedì dalle ore 9.00 alle ore 16.00. Per visitarlo è necessario chiamare al numero 081-2533937 lasciando il proprio cognome e indicando il numero di persone che visiteranno l’Orto. Tale operazione può essere svolta anche nella stessa giornata della visita.

Ingresso: gratuito.

orto botanico napoli
Armando Mancini, CC BY-SA 2.0 <https://creativecommons.org/licenses/by-sa/2.0>, via Wikimedia Commons

Il nostro appuntamento con i luoghi d’arte e delle attrattive della città di Napoli, termina qui. Alla prossima con i post a cura di Napoli Fans!