La storia del lotto è partita con la ruota della fortuna, che si può considerare come uno dei suoi precursori. In pochi sanno, inoltre, che a Milano, a circa metà del tredicesimo secolo, era particolarmente di moda la borsa di ventura, ovvero un particolare gioco di scommesse che si può ritenere un vero e proprio antenato del gioco del lotto.
Ed è una storia che prosegue ancora oggi, in modo completamente diverso, dal momento che internet, gli smartphone e i vari device tecnologici hanno cambiato tutto. Addirittura, online al giorno d’oggi c’è la possibilità di giocare ai casino dal vivo: qualcosa di semplicemente impensabile anche solo fino a qualche decennio fa, quando l’esperienza delle sale da gioco reali era chiaramente impossibile da paragonare rispetto a quella che provava un giocatore sul web. Adesso è tutto diverso e le due esperienze di gioco si sono a tal punto bilanciate da poter essere considerate ormai quasi alla pari.
Napoli e il Lotto: un legame unico
Il gioco del Lotto a Napoli ha sempre avuto un legame molto particolare e stretto, anche in virtù del fatto che in questa città la superstizione e i numeri fanno parte ormai di una tradizione secolare. Se, da un lato, è vero che il gioco del lotto si è sviluppato e diffuso a Napoli un po’ più tardi rispetto al resto della penisola italiana, intorno al 1682, bisogna sottolineare come la città campana venga ritenuta come la vera e propria capitale del banco lotto.
Secondo le tradizioni più antiche, a Napoli spesso e volentieri si fa riferimento alla smorfia piuttosto che alla cabala del lotto con l’intento di dare un’interpretazione non solamente ai sogni, ma anche ai segni più svariati, oltre che le lettere dell’alfabeto, a cui è stato associato spesso anche più di un significato dal punto di vista prettamente numerico.
Da questi significati, poi, si possono ottenere quei numeri che vengono giocati e puntati al lotto. E non solo, dato che vengono sfruttati anche per scommettere su tanti altri giochi, come lotterie, gratta e vinci e pur superenalotto. Impossibile dimenticare anche le puntate sulla tombola napoletana, che è stata da più parti ribattezzata come una sorta di “lotto casereccio”. Un gioco che si è soliti praticare soprattutto durante il periodo natalizio e che è legato all’estrazione di 90 numeri con l’intento di raggiungere ambi, terni, quaterni, cinquine e, infine, la tombola. E, ciascun numero, si caratterizza per avere una diretta corrispondenza non solamente con una figura oppure con una leggenda, ma anche spesso e volentieri con un santo.
Il lotto come vero e proprio rituale
Il legame del gioco del lotto, come abbiamo detto, con il popolo napoletano è davvero speciale. Anzi, l’abitudine del gioco dal XIX secolo in avanti, era così diffusa che veniva ritenuta una branca quasi scientifica. Certo, ancora oggi il lotto rappresenta uno dei giochi più amati da parte dei napoletani, ma ha perso quel senso di rituale collettivo che lo contraddistingueva in passato, rendendolo probabilmente anche un po’ più magico ed affascinante. Attualmente, con l’infinita scelta di giochi su cui si può puntare, anche per tanti napoletani il lotto è diventato semplicemente “uno dei tanti”.