Gesti napoletani: un’arte tutta da scoprire nell’ultimo post a cura di Napoli Fans
Napoli capitale della gestualità. Non è un semplice modo di dire, ma una storia che si tramanda da secoli: l’uso del linguaggio delle mani è una caratteristica di tutti i popoli mediterranei e una delle immagini più note degli italiani all’estero.
Sicuramente tra i tanti, i gesti napoletani, quelli che vediamo nei film oppure in strada, sono tra i più famosi.
Se infatti hanno fatto letteratura scene di alcuni film di Totò, De Sica, Gassman, Tognazzi, solo per citare qualche esempio, a Napoli la comunicazione con i gesti assume le forme più spettacolari, spesso esilaranti e divertenti.
Gesticolare: comunicazione made in Naples
Il gesticolare è diventata una delle caratteristiche più curiose dei napoletani, al punto che gli stranieri che sono a Napoli vanno alla ricerca del contatto indigeno per restare meravigliati da quella che per molti è vera e propria arte.
Attraverso il movimento delle braccia e delle mani, a Napoli spesso è anche possibile capire il tema di una discussione senza conoscerne le parole. Ogni napoletano gesticola mentre parla, il “gesto” è un modo di esprimersi, un contributo al discorso che si sta portando avanti.
Nel capoluogo partenopeo il linguaggio verbale è sempre accompagnato da un’estesa e complessa serie di espressioni del corpo.
Per un napoletano parlare a telefono unendo la voce al gesto è d’obbligo: polsi che ruotano, mani che si aprono e che si chiudono, sono tutte espressioni di stati d’animo che solo a parole non avrebbero lo stesso peso.
Anche la scaramanzia a Napoli il più delle volte viene tradotta con gesti scaramantici. In quelle che sono situazioni che “portano male” la prima cosa che fa un napoletano sono le famose corna, che sono da sempre considerate un antidoto contro il malocchio.
Il linguaggio del corpo è ormai diventato un’espressione della cultura partenopea e non si potrebbe mai chiedere ad un “terrone” di mettere le mani in tasca durante una conversazione.
I gesti napoletani più usati nella quotidianità sono ormai elementi essenziali del linguaggio, così non deve comportare timore se nella discussione con un napoletano egli gesticola o fa strani gesti.
Non solo gesticolare
Al di là della gesticolazione, i napoletani sono anche portati a maneggiare, a palpeggiare, a toccare, che diventa un modo per interagire, per trasmettere confidenza e affetto.
Per coloro che non sono abituati a questo modello comportamentale, il “toccare” napoletano può apparire troppo confidenziale oltre che indelicato, ma in realtà non vi è maliziosità, è un qualcosa che deriva dalla cordialità e disponibilità che ha sempre contraddistinto il popolo napoletano.
A volte probabilmente alcune scene sembrano un pò invasive, dal baciare un bambino perfino se non lo si conosce, al dare delle pacche sulla spalla ad una persona con cui si sta chiacchierando per la prima volta, oppure afferrare il suo corpo in caso di bisogno: sono tutti modi per definire la vicinanza e il calore che si vuole trasmettere, un modo per dire sono contento di questa conversazione, di questo contatto.
L’antropologia culturale, ovvero la disciplina che ha promosso e sviluppato la cultura come oggetto di studio scientifico, per meglio dire il ramo dell’antropologia che studia le differenze e le somiglianze culturali tra gruppi di umani, ci ha insegnato che ogni popolazione nasconde peculiarità e caratteristiche particolari.
In fatto di cultura, i napoletani godono di un punto d’osservazione privilegiato.
Ad oggi, la napoletanità continua a conquistare il mondo, a riprova di quanto lo spirito napoletano riesca a catturare anche culture e civiltà profondamente lontane, e in questo la gestualità diventa protagonista. In realtà, non è altro che un modo di semplificazione della comunicazione, un pò come quando si affrontano due persone che parlano due lingue diverse e il mezzo di maggior conoscenza è il gesticolare.
I gesti napoletani più famosi
Detto delle corna (forse il gesto napoletano più famoso al mondo), ci sono alcuni gesti napoletani famosi in tutto il globo: vediamone alcuni.
- Voler portare le mani giunte al torace e poi allontanate ripetutamente è un modo per dire “chi te lo ha fatto fare” o anche “cosa vuoi da me”;
- L’avambraccio posto in evidenza e in posizione verticale mentre la mano ruota lungo l’asse maggiore dello stesso è un modo per deridere una persona, ritenuta credulona e facilmente raggirabile o per meglio dire “battilocchio”;
- Vedere due persone spesso che parlano tra di loro, un pò come se fossero delle “capere”, ovvero delle persone che spettegolano porta a due unire due dita di mano diverse e indica “fanno combutta”, “si sono di nuovo riunite per inciuciare”;
- Il pollice unito a tutte le dita della mano rivolte verso l’alto e il polso che oscilla ripetutamente puntando alla spalla indica persone che parlano senza farsi comprendere e quindi è un modo per dire “Cosa vuoi, che ‘vvuo’”;
- La mano posta davanti alla bocca orizzontalmente serve per trattenersi nel dire qualcosa di negativo, un modo per dire “bocca mia taci”.
Il nostro appuntamento con i gesti napoletani termina qui. Alla prossima con la cultura napoletana a cura di Napoli Fans!