Ibrahimovic al Napoli? Più che una suggestione, più di una voce, ma una possibilità: quanto concreta, è ancora tutto da vedere.
Il fuoriclasse svedese, da qualche anno stella dei Los Angeles Galaxy, dopo aver fatto furore con le maglie di Juventus, Inter e Milan si dice pronto a rientrare in Italia e, come al solito, senza alcuna paura: intervistato da Sky durante la presentazione della sua statua, in Svezia, ha affermato senza alcuna remora di essere pronto a un ritorno in A e di essere convinto di poter fare la differenza, “in Italia e in tutti i paesi”.
Il solito Ibra, insomma, che però potrebbe aver ragione: la sua classe, il suo talento, la sua tecnica sopraffina si potrebbero rivelare ancora utili in una serie A di sicuro più “povera” rispetto a qualche anno fa.
Le voci sul suo possibile approdo al Napoli si rincorrono da giorni, anche grazie alle parole del presidente De Laurentiis, sempre molto schietto, che ha definito l’arrivo di Ibra a Napoli “un desiderio, più che una suggestione”.
I due, infatti, si sono incontrati di recente a Los Angeles, dove hanno passato, parole del presidentissimo, “una serata strepitosa”. Lì è nata, anzi si è affermata, visto che la suggestione è viva da alcuni mesi, l’idea di portare lo svedese a Napoli: “dipende da lui”, ha maliziosamente suggerito De Laurentiis, aprendo di fatto alla concreta possibilità di riportare Ibra in Italia.
Ancelotti, intanto, intervistato da Condò si è detto ben felice di accogliere lo svedese nella sua squadra: “Certo che lo prenderei, dovrebbe venire con un po’ di sconto”. A fare eco alle sue parole ci ha pensato lo stesso Ibrahimovic, che ha detto di avere un ottimo rapporto con Ancelotti, “grande allenatore e grande persona”, di aver avuto la “fortuna di lavorarci insieme” e di essere dispiaciuto che il rapporto tra i due sia durato un solo anno.
Il giornalista Enzo Bucchioni, di recente, su Tuttomercatoweb, ha definito il Napoli “l’unica piazza utile” per Ibrahimovic, dato che il suo desiderio di tornare in Italia collima con la voglia di De Laurentiis di regalarsi un grande colpo. Scrive Bucchioni: “L’effetto-Ibra sarebbe un’iniezione di energia pura. Ibra ama le sfide e certe sfide non hanno prezzo, del resto in Italia non vedo altre squadre adatte a lui”.
In occasione della partita con il Salisburgo, il ds Giuntoli ci ha comunque tenuto a frenare un po’: “Ibra? Pensiamo alla partita che è meglio”, ha detto, aggiungendo che a sentire lo svedese è soprattutto Ancelotti, per via dell’eccellente rapporto tra i due, e che parlare di Ibra a oggi non è di certo il massimo nei confronti degli altri calciatori in rosa.
Se Ibra vestirà la maglia del Napoli, è difficile dirlo: gli appassionati possono fare i loro pronostici, magari approfittando dell’offerta di benvenuto dei bookmakers sportivi, e puntare sull’arrivo del forte attaccante ex Juve, Milan e Inter.
Cosa potrebbe frenare l’arrivo di Ibrahimovic al Napoli
Lo stipendio, intanto: Ibrahimovic, ai Galaxy, guadagna una cifra intorno ai 6 milioni di euro a stagione. Il Napoli, ovviamente, vorrebbe un forte sconto: l’idea è quella di proporgli un contratto da 5 milioni di euro complessivi per 18 mesi di contratto, così suddivisi: 1,5 milioni per 6 mesi, da gennaio 2020 a giugno 2020, i restanti 3,5 milioni di euro per la stagione successiva.
A conti fatti, si tratta di cifre impegnative che non si discostano troppo dallo stipendio attuale dello svedese, che potrebbe accettare la proposta del Napoli e affrontare l’ultima, grande sfida della sua enorme carriera.
C’è poi chi, come Massimo Ugolini di Sky, esprime le sue perplessità dal punto di vista tecnico-tattico: intervistato da Kiss Kiss Napoli, il giornalista ha affermato che l’arrivo di Ibra potrebbe portare all’esclusione di uno dei tanti attaccanti in rosa, visto anche il mutato atteggiamento tattico della squadra di Ancelotti (ragione della “crisi” – ora risolta – con Insigne). Aggiungendo di non vedere come “spendibile” il nome di Ibrahimovic, anche visto l’arrivo di Llorente, a meno che non ci sia una cessione dal calcio.
L’arrivo di Ibrahimovic, dunque, potrebbe saltare per via dello stipendio elevato – ma gli ottimi rapporti tra De Laurentiis e il calciatore possono aiutare a risolvere il problema – e per via della concorrenza in attacco.
Cosa porterebbe Ibra al Napoli
Il Napoli, ahinoi, al momento sembra aver perso il ruolo di anti Juve (sostituito dall’Inter, a ridosso dei campioni d’Italia). Le difficoltà mostrate dalla squadra fanno pensare che un innesto di tecnica e personalità, come Ibrahimovic, aiuterebbe a superare i tentennamenti mostrati negli ultimi tempi, soprattutto in campionato. In Champions, invece, Ibra potrebbe aiutare a fare un ulteriore salto di qualità: l’ottimo Napoli visto contro il Salisburgo – che non perdeva in casa da tre anni – e i 7 punti in 3 partite della fase a gironi (prima volta nella storia) ben fanno sperare per il prosieguo dell’avventura europea, un’avventura che potrebbe giovare dell’arrivo di Ibra.
Ma dal punto di vista tattico, come cambierebbe la squadra di Ancelotti con l’arrivo di Ibra?
Il tecnico emiliano potrebbe confermare il 4-4-2, affiancando Ibra a un giocatore come Mertens – con cui si completerebbe alla perfezione, oppure Insigne o, ancora, Lozano. Non sarebbe male nemmeno l’attacco pesante Milik-Ibrahimovic, magari con lo svedese a girare attorno al centravanti polacco. Lo stesso discorso potrebbe valere se ad affiancare Ibra ci fosse il buon Llorente.
Se invece Ancelotti pensasse a un ritorno al 4-3-3, la squadra potrebbe avvalersi del prezioso contributo di Callejon e Insigne (o Lozano) sugli esterni, con Ibra unica punta, padrone dell’area di rigore.
Non dobbiamo dimenticare, comunque, che Ibra ha 38 anni ed è reduce da un pesante infortunio al ginocchio: qualora arrivasse, Ancelotti dovrà essere bravo a gestirlo e alternarlo con il resto dell’attacco.
Il Napoli, dunque, per superare la paura di disputare una stagione inconcludente, potrebbe regalarci una grande gioia durante il prossimo mercato invernale: l’arrivo di un campione come Ibra, ancora in grado di dire la sua in un campionato difficile come la A, sarebbe la prova delle ambizioni di De Laurentiis e sarebbe un’altra freccia all’arco di Ancelotti: non ci resta che sperare nella fumata bianca!