La Serie A dei partenopei riparte il 4 gennaio a San Siro contro l’Inter
Dopo la conquista del mondiale da parte dell’Argentina di Leo Messi finalmente si torna a parlare di Napoli e di Serie A. Poche settimane ancora e il cammino degli azzurri in campionato riprenderà da dove lo avevamo lasciato, ossia dal 3 a 2 inflitto all’Udinese il 12 novembre. Un cammino davvero entusiasmante quello dei partenopei, che ha fruttato il primo posto in classifica in solitaria con 41 punti – il Milan secondo dista ben 8 lunghezze – ottenuti grazie a 13 vittorie e a 2 pareggi. Senza alcuna sconfitta incassata la formazione allenata da Spalletti è favoritissima per quanto riguarda il titolo di campione d’inverno e soprattutto per quello di campione d’Italia. Sebbene i numeri siano più che confortanti, è ancora presto per cantare vittoria, perché tra poco avrà inizio un nuovo campionato, che terminerà a giugno, che vedrà tutte le squadre partecipanti ripartire da zero. Sarà importante, difatti, concentrarsi sulla preparazione fisica e soprattutto mentale, chiave in queste circostanze, non solo nell’ambito calcistico ma in tanti altri sport che richiedono una particolare attenzione psicologica.
Avendo perso il ritmo partita dopo un mese di sosta non sarà semplice per i partenopei giganteggiare come hanno sempre fatto quest’anno. Dunque tutto potrà succedere.
Se Victor Osimhen sarà in forma…
Nonostante la sconfitta per 4 a 1 con il Lille in amichevole, dovuta ai pesanti carichi a cui sono stati sottoposti gli azzurri, il Napoli si prepara nel migliore dei modi alla ripresa del campionato, avendo tutti gli uomini della rosa a disposizione. Con il rientro di Kim Min-jae dal mondiale Spalletti può infatti contare sul gruppo che ha dominato il torneo di Serie A fino a poco prima della sosta. E il 4 gennaio è già tempo di ripartire, contro l’Inter di Inzaghi in cerca di rivalsa, dopo una prima parte di stagione più che altalenante. L’avversario – inutile negarlo – è di quelli importanti; tuttavia se il Napoli giocherà da Napoli grazie anche al bomber Victor Osimhen, soprannominato dal Corriere dello Sport “Air Victor Osimhen” per la sua capacità di segnare di testa prendendo ottimamente posizione in area di rigore, allora la vittoria sarà più che probabile. Il nigeriano, conosciuto anche come “Piccolo Drogba”, nomignolo quest’ultimo evocativo tanto quanto quello della Pulce Leo Messi, fresco campione del mondo con la maglia dell’Argentina, è il calciatore azzurro che più di tutti ha dimostrato di essere fondamentale per questo Napoli pronto finalmente a vincere lo scudetto. Superando a San Siro i nerazzurri, squadra pretendente al titolo nonostante il forte distacco in classifica (-11), Raspadori e compagni darebbero un bel segnale alle inseguitrici; se poi dovessero riuscire a sbarazzarsi della Juventus il 13 gennaio…
Per battere i nerazzurri bisogna attaccare la difesa e limitare Brozović
Stando agli attuali numeri battere la formazione di Inzaghi quest’anno non è un’impresa: in Serie A su 15 partite disputate ne ha perse ben 5, contro Lazio, Roma, Milan, Juventus e Udinese. E ciò è successo per colpa di una difesa perforabile come non mai – i 22 goal subìti sono un’enormità in parte mitigata dai 34 goal segnati (2° attacco del campionato). I partenopei se vorranno avere la meglio su questo avversario comunque ostico dovranno mettere in difficoltà la prima linea posizionata davanti alla porta di Onana, aggirandola direttamente dalle fasce grazie alla verve dell’imprescindibile Kvaratskhelia. Il georgiano non solo salta l’uomo con una facilità impressionante, ma sa anche come suggerire la prima punta Osimhen offrendo precisi assist. Se il regista davanti alla difesa dell’Inter, Brozović, verrà annullato dal pressing partenopeo, sarà più facile obbligare la squadra milanese a improvvisare la manovra in uscita, e dunque verosimilmente si potranno recuperare più palloni pericolosi nei pressi della trequarti nerazzurra, da sfruttare per passare in vantaggio. Inutile dire che il Napoli dovrà fare attenzione soprattutto alle invenzioni per le punte di Çalhanoğlu, che con Barella rappresenta il perno del centrocampo interista, e alle sgroppate di Lukaku, che con troppo campo a disposizione davanti a sé diventa letale. Se Dimarco sulla fascia sinistra oggi è difficilmente attaccabile, gli azzurri dovranno concentrare il loro gioco sulla fascia opposta, quella destra occupata da Dumfries. L’olandese ha dimostrato di non essere perfetto in difesa; dunque se dovesse bucare l’intervento si potrebbe creare per il Ciucco quella superiorità numerica da sfruttare per vincere questa difficile partita.