Zizzona di Battipaglia: tra bontà e gusto, oggi in Napoli Fans
Prodotto unico, di una genuinità straordinaria, presente in film e documentari, è ancora oggi attrazione di tanti turisti: stiamo parlando della zizzona di Battipaglia, che è una mozzarella di bufala campana di dimensioni enormi, va da formati da 1 kg e fino a 5 chili, e viene prodotta nella provincia di Salerno, in particolare all’interno della Piana del Sele, e quindi in zona Eboli, Battipaglia, Capaccio-Paestum e comuni limitrofi.
La zona di Napoli, e in generale tutta la regione Campania, è conosciuta tra le tante cose, anche per la sua mozzarella di bufala, e anche la zizzona di Battipaglia merita una menzione speciale nel nostro magazine online dedicato alle bontà di Napoli e della Campania.
Indice dei contenuti
Cenni Storici sulla zizzona di Battipaglia
La storia di questa prelibatezza campana inizia tantissimi anni fa, con diverse testimonianze su questo prodotto e una leggenda bellissima che vi racconteremo.
Leggenda zizzona di Battipaglia
Guardando bene questa mozzarella il riferimento al seno femminile è evidente, considerando non solo la prosperità della forma che ricorda quella del seno della donna, ma anche la forma appuntita che riporta al capezzolo femminile. Ma, in realtà, all’origine di questo delizioso prodotto campano c’è un’antica leggenda che racconta la storia d’amore tra una ninfa etrusca, Baptì-Palìa, e il giovane mortale Tusciano.
Si racconta, infatti che la ninfa, regnante nelle paludi della pianura di Battipaglia, custodiva gelosamente il segreto della Mozzata di Bufala (l’antica denominazione della Mozzarella), cibo prelibato riservato esclusivamente agli Dei.
All’alba di ogni giorno, la ninfa si dedicava alla mungitura delle bufale che pascolavano allo stato selvatico nelle paludi e, dopo un misterioso procedimento, si preparava per la “filatura” della cagliata. Dal morbido impasto ne “mozzava” dei pezzi di forma sferica, per ottenerne la preziosa “Mozzata”. Dopo averla preparata la riponeva in canestri di vimini e la adornava con ramoscelli di mirto ed altre erbe aromatiche per esaltarne il sapore. Infine, si recava alla dimora degli Dei e la offriva alla loro mensa.
Un giorno la ninfa Baptì-Palìa si imbattè in un giovane pastore di nome Tusciano, che giaceva dolcemente addormentato sulla riva del fiume. Colpita dalla sua grande bellezza, subito se ne invaghì. Dopo averlo svegliato con dolci carezze, gli dichiarò il suo amore e come pegno di esso, gli svelò il segreto della Mozzata di Bufala. Il giovane, ingenuamente, rivelò tale segreto agli abitanti del paese. Quando gli Dei vennero a sapere che i mortali erano venuti a conoscenza del segreto della Mozzata di Bufala, punirono la ninfa e il suo innamorato, condannandoli a girovagare per le paludi, senza mai potersi incontrare.
Qualcuno giura che per secoli, nelle notti di luna, nei pressi di queste antiche paludi, si udissero ancora le voci lontane dei due innamorati che si chiamavano l’un l’altro, cercando invano di raggiungersi.
Come si fa la zizzona di Battipaglia?
La produzione della zizzona di Battipaglia è un processo particolare, che richiede molta pazienza. La sua lavorazione è eseguita rigorosamente a mano secondo la tradizione, e per questo è un prodotto dal gusto unico nel suo genere. Visto che è di grandi dimensioni, essa non va mai consumata prima di 24/48 ore dalla produzione. Se è ancora chiusa nella confezione con il suo liquido, si conserva in frigorifero al massimo per 4 giorni, con temperatura massima di 10-15 gradi. Per consumarla adeguatamente dopo la messa in frigo, si consiglia di lasciarla almeno 40 minuti a temperatura ambiente prima di mangiarla.
Variante della Zizzona di Battipaglia: la figliata
Una variante della Zizzona di Battipaglia viene chiamata figliata o anche cucciolata di bufala, ed è rappresentata dalla zizzona tradizionale, al cui interno è possibile ritrovare bocconcini di mozzarella e panna. Una vera bontà, da provare assolutamente!
Ricette più importanti con questo prodotto tipico campano
La ricetta principale per gustarsi la zizzona di Battipaglia è mangiarla in solitaria, magari accompagnandola con un pò di prosciutto crudo o solo del pane, magari casereccio, tipico proprio della zona della Piana del Sele, o anche con un contorno fresco, come ad esempio pomodorini con basilico, oppure altre verdure, sempre fresche.
Così si potrà gustare finemente questo prodotto genuino, si sentirà il profumo della latte, ci si perderà nel palato che incontra gusti unici durante l’assaggio.
Se invece volete provare a realizzare piatti con la zizzona allora potete cimentarvi con la millefoglie di zizzona o anche la caprese al contrario o ancora il zuccotto di zizzona.
Piatti che meritano di essere assaggiati per la delicatezza dei sapori.
Per concludere, un altro piatto spesso presente in ogni pizzeria, soprattutto campana, è la pizza con zizzona e pomodorini rossi del Vesuvio. Bontà unica, provare per credere.
Caseifici dove trovare la zizzona di Battipaglia
Per concludere il nostro racconto sulla zizzona, vogliamo raccomandarvi alcuni caseifici dove poter trovare questo alimento fresco.
Eccovi i più conosciuti:
- La Fattoria, Via Lettonia, 4, 84091 Battipaglia SA;
- Caseificio La Contadina, Via Mango 13 SS 19;
- La Regina di Battipaglia, SS18 Tirrenia Inferiore 1/B;
- Caseificio Jemma, Via Velia 2, Battipaglia;
- Tenuta Vannulo, Via Galileo Galilei, 101, Capaccio Scalo;
Il nostro appuntamento con i prodotti tipici campani termina qui. Alla prossima da Napoli Fans!