Gli appassionati di enogastronomia in Campania sanno bene che il vino più famoso di Napoli è senza dubbio il Lacryma Christi: si tratta di un Doc di enorme pregio, non a caso conosciuto in tutto il mondo. D’altro canto la storia dei vini del Vesuvio è davvero lunga, visto che essi godevano di un forte apprezzamento già ai tempi degli antichi Romani. Ma perché il Lacryma Christi si chiama così? La leggenda vuole che Dio abbia pianto proprio qui: nei punti raggiunti dalle sue lacrime, il terreno si sarebbe rivelato particolarmente fertile.
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Le uve del territorio napoletano
Non sono certo poche le uve del territorio partenopeo: tra le altre vale la pena di citare la coda di volpe, il falanghina, il greco, l’aglianico e il piedirosso. Da esse si ricavano alcuni dei vini più buoni d’Italia. Dai Campi Flegrei arrivano, per esempio, un ottimo passito, il rosso novello, il Piedirosso, il Per’e Palummo e il Falanghina. È davvero invitante, poi, l’Aversa Asprinio, disponibile anche in versione spumante e in versione Alberata. In epoca angioina, proprio a Napoli Louis Pierrefeu aveva trovato il territorio ideale per la coltivazione delle viti: da quel momento la corte di Roberto d’Angiò poté essere servita con vini di alta qualità.
I vini di Ischia e quelli di Capri
Sull’isola di Ischia sono disponibili numerosi vini, tra i quali il superiore, lo spumante e il bianco. Nel novero dei prodotti migliori spiccano il Piedirosso, il Forastera e il Biancoletta, mentre non va dimenticato il Per’e Palummo, che si trova anche in versione passito. Per quel che riguarda il vino Capri, invece, esso è disponibile nelle tipologie rosso e bianco, con un gusto al palato che in tutti e due i casi si dimostra perfetto.
Come conoscere i vini della Campania
Un modo per approfondire la conoscenza dei vini della Campania può essere quello di frequentare un corso wset: per sapere come seguirlo, è sufficiente fare riferimento a Degustibuss, accademia che garantisce ai corsisti una formazione completa e di livello internazionale. WSET, in effetti, offre i corsi di formazione dedicati al wine & spirit di maggior prestigio in tutto il mondo. Si tratta di una organizzazione senza fini di lucro e indipendente, che assicura la possibilità di beneficiare di un apprendimento imparziale, per ciò che riguarda i vini (come in questo caso), ma anche liquori e sakè. Ottenendo una qualifica WSET ci si può definire a buon diritto esperti di vini: anche di quelli della Campania.
Campania, terra di ottimi vini
Come si sarà capito, dunque, la Campania merita di essere visitata non solo per il suo buon cibo, per i suoi paesaggi suggestivi o per i suoi monumenti storici, ma anche per i suoi vini unici. D’altro canto si parla di una terra di agricoltori, in cui la cultura si mescola con la storia. Il mare cristallino e i quartieri peculiari della città rappresentano solo una parte di Napoli. La storia delle uve e dei vitigni del territorio fa parte a pieno titolo del panorama mondiale.
Da cosa dipende la qualità dei vini napoletani
La fertilità del territorio di Napoli e dintorni è senza dubbio il punto di forza della qualità dei vini campani. Si parla di un terreno che è perfetto per la coltivazione dei vitigni: non a caso la viticoltura da queste parti è cominciata in tempi remoti, con i contadini che volevano racimolare qualche spicciolo. Insomma, la Campania come terra di nobili e re, ma anche di una popolazione capace di lavorare la terra e di sopravvivere con i suoi frutti.