Università a Napoli: le più importanti e antiche della città

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Napoli è la città delle mille eccellenze. Il patrimonio artistico-culturale di cui si compone è di inestimabile bellezza. Ma non solo: la cucina partenopea, come abbiamo spesso ricordato, è una delle più ricche e appetitose nel panorama mondiale. Tuttavia la città è conosciuta nel mondo anche per la sua cultura, che si evidenzia nell’eccellenza delle università a Napoli.

Numerosi sono stati gli scrittori e poeti che hanno studiato nella città partenopea, uno fra questi fu il noto poeta Giovanni Boccaccio.

Alcuni atenei napoletani hanno origini antichissime, caratterizzati da tesori preziosi che spesso gli stessi napoletani non conoscono.

Ecco perché oggi vogliamo condurvi in un nuovo viaggio culturale tutto dedicato alle università più importanti di Napoli.

Università Federico II

Prima fra tutte è l’Università degli Studi di Napoli “Federico II“. Intitolata all’imperatore svevo, l’università vanta origini plurisecolari. Considerata in assoluto la prima università laica in Europa di tipo statale, fu fondata il 5 giugno del 1222 con editto imperiale, volto a formare i gruppi dirigenti necessari al governo dello Stato. Inizialmente gli studi furono indirizzati verso il diritto, le arti liberali, la medicina e la teologia, quest’ultima insegnata presso la sede di San Domenico Maggiore. Durante le diverse dominazioni che hanno caratterizzato Napoli, l’università, per diverse difficoltà,  è stata chiusa e riaperta diverse volte. Fu nel 1507 che l’università riaprì i battenti definitivamente.

Dislocata in ventiquattro diverse sedi, l’università vanta un patrimonio architettonico vastissimo, frutto delle acquisizioni avvenute nei secoli. Diverse le materie di studio: medicina, farmacia, agraria, veterinaria, economia, giurisprudenza, scienze sociali, ingegneria e tanto altro.

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L’Orientale

“L’Orientale” è considerata una delle università più antiche dove poter studiare lingue. Trae la sua origine dal Collegio dei Cinesi fondato da Matteo Ripa. Quest’ultimo, lavorando tra il 1711 al 1723 alla corte dell’imperatore Kangxi, ritornò a Napoli in compagnia di quattro giovani cinesi e un maestro di lingua mandarinica con lo scopo di istituire un nucleo didattico. Clemente XII diede un riconoscimento ufficiale al Collegio dei Cinesi. Nel 1868 il Collegio divenne Real Collegio Asiatico e, grazie al ministro della pubblica istruzione Francesco De Sanctis, venne introdotto: l’arabo, il russo, il greco moderno e l’hindi. Col passare degli anni diverse sono state le denominazioni con cui è stato identificato, fino al 2002 quando è stato riconosciuto come Università degli Studi di Napoli “L’Orientale”.

Dislocato in cinque sedi, degna di nota è la sede di Palazzo Corigliano. Al piano nobile (attuale quarto piano) ha sede la magnifica Biblioteca di Studi Asiatici, contenente testi orientali di grande valore e che si apre sulla Galleria Grande, ornata con decorazioni e dipinti del XVIII sec. Ma il vero gioiello del palazzo è il Cabinet del Duca, uno studio rivestito di specchi e arricchito da finissime decorazioni in legno intarsiato e dorato rappresentati scene esoteriche e mitologiche.

Attualmente sono attive le seguenti cattedre e insegnamenti linguistici:

  • Europee e americane;
  • Asiatiche;
  • Africane;
  • Antiche;

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Suor Orsola Benincasa

L’ Università degli Studi Suor Orsola Benincasa ha sede nella cittadella monastica posta alle pendici del Colle Sant’Elmo. Attualmente questo Ateneo è una delle quattro università libere non statali dell’Italia meridionale.

Questo antico sito conventuale ricopre una superficie di 33.000 mq su cui sorgono otto edifici di cui: due chiese, chiostri e giardini pensili, vestiglia di due monasteri fondati tra il XVI e il XVII secolo dalla mistica napoletana Suor Orsola Benincasa.

Vasto è il polo formativo che l’ateneo propone ai suoi studenti: lauree triennali, magistrali, a ciclo unico, corsi di perfezionamento e master di vari livelli indirizzati verso materie umanistiche, economiche e giurisprudenziali.

Il complesso universitario è testimonianza dell’arte napoletana del cinque-seicento. Degni di nota sono:

  • la Sala degli Angeli, una chiesa sconsacrata che conserva opere di Andrea Vaccaro e Andrea Malinconico;
  • la Chiesa dell’Immacolata, fondata da Suor Orsola nel 1580 che conserva affreschi di Belisario Corenzio e di Pietro Bardellino;
  • Il Museo del Giocattolo (temporaneamente chiuso al pubblico), che contiene una delle più raffinate collezioni di giocattoli antichi presenti sul territorio italiano, quella di Vincenzo Capuano;
  • Il Chiostro di Suor Orsola;

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Università Parthenope

Questa università napoletana è stata inaugurata nel 1920 come Regio Istituto superiore. Lo sviluppo avviene nel momento in cui l’ex ministro della marina, Pasquale Leonardi Cattolica, si fece promotore della richiesta, avanzata al governo da parte del Reale istituto d’incoraggiamento di Napoli, di istituire in città un centro superiore di cultura per lo studio del mare, perchè, come lo stesso Ministro ammise:

«è in grado di stimolare una consapevole valorizzazione dei problemi economici relativi al mare»

L’università all’inizio è dedicata esclusivamente alle scienze ed economie marittime, per poi vedere ampliato il proprio raggio d’azione, trasformandosi in facoltà di economia e commercio, e a partire dall’anno accademico 1999-2000 si è aperta alle seguenti facoltà: giurisprudenza, ingegneria e scienze motorie.

L’università ha diversi sedi in città, tra cui le più importanti sono quelle di Via Acton e Palazzo Pacanowski.

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Fonte: uniparthenope.it

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