Real Albergo dei Poveri a Napoli: la storia di questo antico edificio, nel post a cura di Napoli Fans
Nel cuore di Napoli, tra le stradine strette e i suoi quartieri storici, si erge il maestoso Real Albergo dei Poveri. Questo antico edificio rappresenta non solo un pezzo di storia architettonica per la città partenopea, ma in generale della storia del Sud e dell’Italia in generale. Si tratta di un edificio che ospitava i poveri del Regno di Napoli e realizzato da Ferdinando Fuga prima, e successivamente da Mario Gioffredo e Carlo Vanvitelli per volere di Carlo III di Borbone.
Scopriamo la storia affascinante di questo luogo straordinario, nel nuovo post dedicato alla Cultura, a cura di Napoli Fans. Bentornati sul nostro portale!
Indice dei contenuti
Origini e scopo iniziale
Il Real Albergo dei Poveri fu progettato dall’architetto Ferdinando Fuga nel XVIII secolo, durante il regno di Carlo III di Borbone. L’edificio fu commissionato con l’obiettivo di fornire assistenza ai bisognosi e di ospitare i poveri della città.
La sua costruzione iniziò nel 1751, una volta individuata l’area (adiacente Via Foria), e richiese diversi decenni per essere completata, tanto che alla morte dello stesso Fuga, il progetto fu continuato da Mario Gioffredo e Carlo Vanvitelli.
Si tratta di un progetto talmente immenso che non fu mai completato del tutto e venne comunque inaugurato nel 1819. E’ inquadrabile nell’ambito del moto illuminista napoletano, che aveva visto la costruzione di una struttura simile anche in quel di Palermo.
L’architettura del Real Albergo dei Poveri è un esempio superbo dello stile neoclassico, con un’imponente facciata colonnata e un cortile centrale spazioso.
L’edificio era originariamente concepito per ospitare migliaia di poveri e bisognosi, offrendo loro un rifugio sicuro e cibo. Era parte di un’ampia iniziativa di assistenza sociale, iscrivibile all’ambito delle riforme borboniche.
Un simbolo di grandezza e declino
Nel corso dei secoli, il Real Albergo dei Poveri ha visto molte trasformazioni. Ad esempio, Re Ferdinando decise di adottare un nuovo progetto, elaborato poi da Francesco Maresca, che prevedeva meno camerate e locali più ampi per ospitare macchine di produzione manifatturiera. Agli inizi del XIX secolo il regnante decise di aiutare le persone povere e gli orfani ad imparare un mestiere.
A partire dal 1838, in questo edificio furono aperte anche varie scuole, tra cui anche una scuola di musica, che fornì per vari anni suonatori alle compagnie militari. Poi fu la volta di una scuola per persone sordomute, un centro rieducativo per minorenni, un tribunale minorile, ma anche un cinema, officine meccaniche, una palestra, fino ad una sezione civile dell’archivio di Stato di Napoli. Infine, nel 1938 ospitò alcuni rappresentanti del primo congresso internazionale di criminologia, che si stava tenendo in quel momento a Roma.
Durante la Seconda Guerra Mondiale, l’edificio subì gravi danni a causa dei bombardamenti alleati, ma fu successivamente restaurato.
Tuttavia, con l’evoluzione delle politiche di assistenza sociale e l’apertura di altre strutture per i bisognosi, l’edificio perse gradualmente la sua funzione originale. Nel 1952, il Real Albergo dei Poveri fu chiuso come struttura di assistenza sociale.
Il Real Albergo dei Poveri oggi
Oggi, il Real Albergo dei Poveri ha assunto un nuovo ruolo. Nel 1981, la proprietà dell’edificio passò al comune di Napoli, che ne avviò dei lavori di riqualificazione.
L’edificio è stato oggetto di progetti di riqualificazione e restauro, diventando un centro polifunzionale che ospita eventi culturali, mostre d’arte, conferenze e molte altre attività. Le sue sale monumentali, le scalinate sontuose e i cortili interni sono spesso utilizzati per ospitare eventi di prestigio.
Questo mix di funzioni rende il Real Albergo dei Poveri un luogo unico e vitale nel tessuto sociale e culturale della città, che andrà avanti anche negli anni a venire.
Conclusioni
Il Real Albergo dei Poveri a Napoli è molto più di un semplice edificio. È una testimonianza della storia, dell’architettura e della cultura della città di Napoli. Da un luogo di assistenza sociale ad un centro culturale vivace, questo edificio ha attraversato molteplici fasi della sua esistenza ed è rimasto un simbolo di grandezza e resilienza. Qui puoi percepire realmente l’essenza della storia napoletana e ammirare come il passato e il presente si fondono in un’unica esperienza, che plasmerà il futuro.