Paestum, cosa vedere delle sue rovine 

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Paestum, cosa vedere delle sue rovine nel post a cura di Napoli Fans

Per i greci era la città del Dio del Mare, Poseidone. Del resto, i suoi magnifici templi non erano certo distanti da quel mar Tirreno-Mediterraneo che i Greci attraversavano per fondare nuove colonie. Paestum, in Campania, nello splendido Cilento, oggi è uno dei siti archeologici più interessanti e rilevanti al mondo, al punto da essere stato dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO.

Ma che cosa rimane dell’imponente colonia greca, fondata più di 2.500 anni fa e ammirata dai romani? Vediamolo nel nuovo post dedicato alla cultura e alla storia, a cura del nostro portale!

Paestum, la storia

Piana degli Dei, Poseidonia (città di Poseidone, dio del mare), Paistom, Paestum: tanti nomi, ma un concetto chiaro. Quella di Paestum era un’area speciale, fondata dai greci intorno al 600 a.C., inizialmente dedicata a Poseidone, dio del mare, qualche secolo più tardi fu occupata dai Lucani. Nel 273 a.C. divenne poi colonia romana.

Luogo tuttavia soggetto alla malaria, perché troppo vicino alla foce del fiume Silaros, tanto da indurre i primi abitanti a cercare di spostarsi su un banco calcareo leggermente rialzato sulla pianura e sul litorale. Su quella prima base venne sviluppato poi il porto marittimo e fluviale della città; è qui che fu eretto il Tempio di Era Argiva.

La fine di Paestum fu segnata di nuovo dalla malaria. Nel 500 d.C., crollato l’impero romano, gli abitanti abbandonarono la città, che come molte città romane venne ricoperta dalla vegetazione e saccheggiata per avere materiali da costruzione.

La scoperta del sito archeologico è datata 1762, quando fu costruita la moderna strada. Oggi il sito di Paestum è considerato Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco.

Ma Paestum non è solo rovine e monumenti, ma è anche località balneare, dotata di una spiaggia sabbiosa lunga circa 12 chilometri e costeggiata da una pineta affacciata sul mar Tirreno.

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Cosa vedere a Paestum

Quando è stata fondata l’antica città di Paestum? Da questo punto di vista molte sono le teorie. La più accreditata vuole che la fondazione di Paestum sia avvenuta in due momenti: il primo che vede la costruzione di una fortificazione dal nome “teichos” lungo la costa, alla quale sarebbe seguita la fondazione della città vera e propria. La fondazione sarebbe quindi datata VII secolo a.C.

Delimitata da imponenti mura, realizzate tra il VII e il III secolo a.C., l’antichissima città greca di Paestum si fonde con quella romana lungo la direttrice del cardo romano, dove si trovano gli edifici principali: a nord abbiamo il tempio di Atena, risalente al 500 a.C; al centro l’area pubblica; sull’agorà (piazza) greca si affacciavano l’Ekklasiasterion (per le riunioni dell’assemblea del demos, cioè del popolo) e un edificio a forma di sacello che potrebbe essere il luogo di culto dei fondatori della città. La città romana trasforma l’agorà in foro (dove i greci parlavano mentre i romani commerciavano), con il comitium (luogo per le riunioni), il tempio della Triade Capitolina, la basilica per i processi. Come in ogni città romana non poteva mancare l’anfiteatro e un ginnasio (di gusto ellenistico) con una grande piscina. A sud era situato il grande santuario urbano di Era e quello di Nettuno, l’uno risalente al V secolo avanti Cristo, l’altro del IV secolo a.C.

I due templi, con quello di Atena, costituiscono un complesso eccezionale per l’ottimo stato di conservazione dei suoi monumenti. Celebrati da fotografie e visibili anche dai viaggiatori (la ferrovia è poco distante). Nei pressi della città, alla foce del Sele, vi sono i resti del santuario di Era.

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Il museo archeologico

Situato in un complesso moderno nei pressi della città antica, il Museo Archeologico Nazionale di Paestum, fondato nel 1952,  è articolato in varie sale, con reperti che vanno dal VII secolo a.C. al VII secolo d.C.

Vale una visita per la possibilità di ammirare oggetti della vita quotidiana e testimonianze del brio artistico e artigianale che animava la città a quell’epoca.

Per arrivare al museo, potete seguire le indicazioni di Google Maps:

Il nostro post dedicato alla città di Paestum e alle sue antiche rovine, termina qui. Alla prossima con gli approfondimenti legati alla storia di Napoli e Campania, a cura del nostro portale.