La Città della Scienza di Napoli e la sua storia, nel post a cura di Napoli Fans
Città della Scienza di Napoli è un grande centro espositivo, un polo museale interattivo e un importante organismo di diffusione della cultura scientifica, non solo per la città di Napoli ma per l’intero Sud Italia. Organizza mostre a tema, convegni, seminari, visite guidate e collabora con scuole e università.
Grande importanza viene data alla possibilità di sperimentare e di fare esperienza diretta in relazione ai diversi temi e alle diverse branche della scienza.
In questo post a cura di Napoli Fans vediamo insieme le origini, la storia e il presente di Città della Scienza, per il nostro nuovo appuntamento con la Cultura. Bentornati sul nostro portale!
Le origini
La storia di Città della Scienza di Napoli comincia nel 1987, quando è in preparazione a Napoli il Congresso Nazionale della Società Italiana di Fisica. Il fisico e divulgatore Vittorio Silvestrini ha l’intuizione di aprire, in parte, il congresso al pubblico e organizza un evento cui dà il nome di Futuro Remoto.
Ma l’idea di Silvestrini non è limitata al singolo momento del congresso, anzi. Si basa su una riflessione molto più ampia, che investe temi sociali, industriali e di sviluppo dell’economia, non solo di Napoli ma del Sud Italia in generale. Non a caso si sceglie come sede il quartiere di Bagnoli, il quale è cresciuto intorno alle industrie e che ora è in profonda crisi, e con lui tutta l’economia campana.
Infatti, non a caso, nel 1985 chiude lo stabilimento Eternit, dopo la messa al bando dell’amianto a causa dei gravi danni alla salute che la sua lavorazione e il suo deterioramento comporta; quasi contemporaneamente si spegne l’altoforno dell’Italsider, che poi chiuderà l’impianto in maniera definitiva qualche anno dopo. E via via tutto il complesso industriale scompare.
Secondo le parole dello stesso Silvestrini sul settimanale Rinascita:
”Futuro Remoto vuol essere non solo un momento di promozione della cultura scientifica, ma anche il momento di lancio del progetto di una grande struttura permanente che possa svolgere la duplice funzione di diffusione della cultura scientifica, e di promozione della innovazione verso i settori diversi da quello della grande impresa industriale”
Ed è così che inizia la storia di Città della Scienza di Napoli.
Lo sviluppo e il drammatico incendio
Il processo si mette così in moto. Futuro Remoto ottiene un grande successo (si tiene ancora oggi ogni anno) e porta alla costituzione della Fondazione IDIS. Si muove anche la politica in appoggio al progetto e nasce una collaborazione con il Ministero del Bilancio, Regione Campania, Provincia di Napoli, Comune di Napoli. Nel 1993 è pronto il progetto per il primo lotto di lavori. Il primo insediamento è a Bagnoli, al civico 154 di Via Coroglio.
Nel 2001 viene inaugurato invece il Science Centre nel suo aspetto finale, mentre nel 2003 il progetto è completato con l’apertura del “Centro Congressi”, del “Centro di Alta Formazione” e del “Business Innovation Centre. Invece, per il padiglione dedicato al corpo umano, occorre attendere qualche anno più tardi, con l’apertura nel 2016 insieme al planetario.
Fra alti e bassi dovuti ai cambiamenti politici e alle situazioni economiche, lo sviluppo della Città della Scienza non si ferma fino al 4 marzo 2013, quando purtroppo un incendio di origine dolosa – i cui moventi risultano ancora da chiarire – distrugge quattro dei sei padiglioni in attività.
La rinascita
L’intero mondo culturale italiano si mobilita, insieme a gran parte della popolazione napoletana, e dopo soli sette mesi l’edizione 2013 di Futuro Remoto si può tenere in strutture provvisorie, preparate a tempo di record.
Inizia la ricostruzione di Città della Scienza e, benché permangano difficoltà, questa continua ad accogliere ogni anno più di 300.000 visitatori e si conferma come fondamentale strumento di educazione, diffusione e promozione della scienza e della cultura.
Al momento sono disponibili le seguenti esposizioni:
- Corporea;
- Planetario 3D;
- Exhibit ‘Il mare’;
- Insetti & Co.;
- La nuova officina dei piccoli;
- Laboratori;
Importante si rivela essere anche il BIC, acronimo di Business Innovation Center, che ospita al suo interno startup e imprese tecnologicamente avanzate.