Fiumi della Campania: i più lunghi e famosi

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BryanMirra, CC BY-SA 4.0 , via Wikimedia Commons

Fiumi della Campania: i più lunghi e famosi nel post di Napoli Fans

Le sorgenti carsiche alimentano ricchi corsi d’acqua nel territorio campano e – sebbene la regione sia nota per altre caratteristiche (cibo, cultura) – presenta un’idrografia molto variegata. I laghi sono numerosi: Lago d’Averno, Lago Lucrino, Lago Laceno, mentre i fiumi della Campania, invece, si trovano in numero inferiore e non sono tanto lunghi. 

Vediamo nelle righe che seguono quali sono i fiumi campani più famosi e importanti della regione, nel nostro appuntamento con le Bellezze Naturali, a cura di Napoli Fans!

Volturno

Il fiume più lungo della Campania è il Volturno con i suoi 175 chilometri e un bacino di 5.550 m2. Il corso d’acqua dolce non è originario della Regione, ma nasce nel Molise e attraversa Caserta e Capua per poi sfociare nel Mar Tirreno. È il fiume più importante di tutto il Mezzogiorno d’Italia, perché è quello con portata e lunghezza maggiore. 

Definito Volturnux rapax o celer, per la velocità di scorrimento delle sue acque, è stato descritto fin dall’antichità da Lucano, Stazio, Claudiano e Bartolomeo Fazio. Molto conosciuta è l’abbazia costruita vicino alle sue sorgenti nel VII secolo, chiamata l’Abbazia di San Vincenzo al Volturno. 

I borghi che sorgono nei territori limitrofi al fiume, ricevono tutti il suo appellativo: Colli al Volturno, Castelnuovo al Volturno, e così via.

La portata di questo fiume è molto alta e – a causa di piogge o temporali – può causare inondazioni. Alcune piene superarono anche i 4 metri di altezza, causando danni al territorio circostante. 

Il Volturno è sede di pesca, sport acquatici e produce energia idroelettrica. 

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BryanMirra, CC BY-SA 4.0 <https://creativecommons.org/licenses/by-sa/4.0>, via Wikimedia Commons

Tanagro

Lungo 92 km questo fiume che confluisce nel Sele a Contursi Terme, il fiume Tanagro è nato come torrente nel comune di Casalbuono (Lucania). Ma poi, negli anni ‘80, il fiume fu canalizzato. Oggi attraversa il Vallo di Diano, Polla, Caggiano, Pertosa, fino al Sele.

La parte tra Pertosa e Contursi Terme è talmente bella che la regione Campania l’ha inserita – insieme alla riserva naturale Foce Sele Tanagro – nei siti di interesse comunitario

Nel territorio delle Grotte di Pertosa – Auletta è possibile praticare sport acquatici, come ad esempio, la canoa e il rafting. Nelle acque di questo fiume si pescano delle prelibate trote. 

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Roquejaw at Italian Wikipedia, CC BY-SA 3.0 <https://creativecommons.org/licenses/by-sa/3.0>, via Wikimedia Commons

Sele

Questo fiume della lunghezza di 64 km e ha dato il suo nome anche ad una pianura fertile, la Valle del Sele, presso Eboli. Fiume ricco, ha un ampio volume, secondo solo al Volturno. 

Il fiume Sele nasce nel territorio di Avellino, alle pendici del Monte Paflagone, e il suo primo affluente, proveniente dal Monte Cervialto, è il Rio Zagarone. L’ultimo tributario invece è il Calore Lucano. 

Nelle acque del Sele si trova una ricca fauna: trote, cavedani, anguille, triotti. Il Sele non è gestito solo dalla regione Campania, ma anche dalla Basilicata. 

Sulle sue fertili sponde sono stati ritrovati insediamenti storici che risalgono all’epoca del II millennio a. C. Si svolgevano scambi sia a terra che attraverso il fiume, con le popolazioni vicine, e il terreno era ricco di vegetazione e animali. Anche i greci si insediarono in questi territori. Oggi, come testimonianza della loro presenza restano i resti dell’Heraion, un santuario antico. 

Ma quelli greci non sono gli unici reperti recuperati vicino al fiume Sele, poiché ci sono attestazioni anche del periodo romano. Ma poi, in epoca medievale, ogni forma di insediamento in quei territori fu abbandonata e divennero terreni malsani. Solo negli anni ‘70 si arrivò alla bonifica.

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Liberotag73, CC BY-SA 3.0 <https://creativecommons.org/licenses/by-sa/3.0>, via Wikimedia Commons

Ofanto

Il fiume Ofanto nasce in Campania per poi sfociare in Puglia, nel Mare Adriatico. Nell’antichità il fiume Ofanto fu conosciuto con il nome di Aufidus. La sua sorgente si trova sull’Altopiano Irpino, a sud di Torella dei Lombardi, in provincia di Avellino e attraversa Campania e Puglia, sfociando poi tra Barletta e Margherita di Savoia. E’ il fiume più lungo in Puglia e tra i più estesi del Sud Italia.

Nelle sue acque è possibile ritrovare molte specie di pesci, come ad esempio carpa, carassi, cheppia, pescegatto, cefalo e anguilla, oltre che diverse specie di invertebrati, anche serpenti.

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Assuglia81, CC BY-SA 4.0 <https://creativecommons.org/licenses/by-sa/4.0>, via Wikimedia Commons

Calore

Il fiume Calore è un fiume campano, che rappresenta un affluente del fiume Sele.

Ha una lunghezza di 70 km circa e sgorga sulle pendici settentrionali del Monte Cervati, attraversando tutto il salernitano e il cilentano.

È considerato uno dei fiumi più puliti d’Europa.

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Garigliano

Il fiume Garigliano segna il confine tra le regioni di Lazio e Campania, nasce dalla confluenza del Gari nel Liri, a Sant’Apollinare. Ha una lunghezza di circa 38 km, sfociando nel golfo di Gaeta, nel Lazio.

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