I primi giorni del 2020 hanno già espresso vari verdetti per quel che riguarda la nostra Serie A, uno fra questi è che il Napoli ha bisogno di ritrovarsi, coltivare l’entusiasmo e riavvicinare i tifosi. In tale ottica, febbraio appare il mese decisivo: si ritornerà a giocare in Champions, competizione alla quale l’ex-allenatore Ancelotti è molto legato e il cui percorso fino alle qualificazioni è stato eccellente. Ora tocca a Gattuso, che la Champions l’ha vinta da calciatore, ridare serenità ad un gruppo che sembra non saper fare più neanche le cose più semplici.
Ritrovare spogliatoio e pubblico
Gattuso ha ora un doppio arduo compito: non solo la pesante eredità nel sostituire l’allenatore in assoluto più titolato del mondo, seguito solo dall’italiano Giovanni Trapattoni come ci racconta https://it.uefa.com/uefachampionsleague/news/newsid=2481538.html, ma ha ora una sfida nella sfida, ovvero ritrovare gli uomini di questo Napoli, prima che i giocatori. Il calo tecnico avuto da novembre a gennaio è stato a dir poco “spaventoso” ed erano anni che il San Paolo non riservava fischi alla sua squadra, come sottolinea il Corriere del Mezzogiorno in quest’interessante articolo: https://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/napoli/sport/19_dicembre_14/napoli-ancora-ko-cura-gattuso-per-ora-non-funziona-vince-parma-1-2-c79a4d8a-1ea2-11ea-b6f5-0e6346fe2556.shtml.
I prossimi mesi saranno fondamentali per Gattuso e i suoi uomini: sarebbe un errore concentrarsi solo sul cammino in Champions e trascurare il campionato, poiché una mancata qualificazione alla prossima maggiore competizione diminuirebbe e non poco la forza economica del Napoli per investire. Il Napoli affronterà il Barcellona di Messi, per una sfida piena di fascino, ma che attualmente non sembrerebbe alla portata degli uomini di Gattuso. In realtà i blaugrana un punto debole sembrano averlo: tendono cioè a perdere lucidità nei minuti finali di partita, spesso prendendo goal, fattore che porterà sicuramente la partita a essere inserita tra quelle con quote live su https://www.betfair.it/sport/inplay: ricordiamo, a proposito, il goal siglato da Manolas in occasione della “remuntada” della Roma con il Barcellona all’Olimpico al minuto ’82. Il Napoli rimane però in un periodo di poca fiducia nei propri mezzi, mentre il Barcellona è in piena corsa per il titolo e ha da poco celebrato il settimo pallone d’oro di Leo Messi, sicuramente non il miglior momento della stagione per affrontare i blaugrana.
Lobotka e Demme: centrocampo completo?
Indubbiamente il calo del Napoli non dipende soltanto da consapevolezza e fiducia smarrite nei singoli e nell’intero gruppo, in quanto anche le lacune tecniche hanno inciso e non poco. Tanti i giocatori infortunati, troppi quelli fuori ruolo, a cui si aggiungono calciatori scontenti per i mancati rinnovi contrattuali. L’argomento centrocampista metodista, sul quale Ancelotti aveva calcato la mano più di una volta soprattutto in occasione delle sfide di Champions, sembra essere stato “risolto” con l’acquisto di Lobotka e di Demme come riporta la pagina https://www.calcionapoli24.it/rassegna_stampa/cdm-numero-maglia-lobotka-al-napoli-scelto-inusuale-dello-slovacco-le-n428722.html.
De Laurentiis ha scelto questi due nomi di qualità e dai buoni piedi, sperando di regalare fluidità alla manovra di una squadra che è lontanissima parente di quel sistema di gioco che fece innamorare Guardiola con il tiki-taka di Sarri. Questo è un momento particolarmente delicato per i partenopei, che dovranno saper trovare la forza per remare tutti dalla stessa parte e non perdere quanto di buono fatto negli ultimi sei anni, in cui il Napoli ha sempre centrato la qualificazione in Champions. L’esperienza di Gattuso con il Napoli non è iniziata nei migliori dei modi e addetti ai lavori e tifosi si aspettavano di trovare la squadra in ben altre posizioni di classifica dopo la sosta natalizia.
La doppia sfida contro il Barcellona del 25 febbraio potrebbe rappresentare la svolta per i partenopei, che avranno l’enorme possibilità di mostrare all’Europa intera il proprio valore e riavvicinare i tifosi, estremamente delusi dalla crisi tecnica che ha colpito il Napoli nel finale del 2019 e aleggia tuttora in un 2020 che può e deve rappresentare l’anno del rilancio.