Defibrillatori semiautomatici negli impianti sportivi: normativa e linee guida

Dal 1° luglio 2017 è entrato in vigore con il Decreto Balduzzi, l’obbligo di detenzione di defibrillatori semiautomatici presso tutte le società sportive sia professionistiche che dilettantistiche.

“Al fine di salvaguardare la salute dei cittadini che praticano un’attività sportiva non agonistica o amatoriale, il Ministro della Salute, con proprio decreto, adottato di concerto con il Ministero delegato al turismo e allo sport, dispone la dotazione e l’impiego, da parte di società sportive sia professionistiche che dilettantistiche di defibrillatori semiautomatici e di altri eventuali dispositivi salvavita”.

Il defibrillatore semiautomatico esterno (spesso abbreviato con DAE o AED, automated external defibrillator) è un dispositivo medico destinato a personale non sanitario, capace di controllare in tempo reale lo stato del cuore del soggetto e di erogare una scarica elettrica in caso di anomalie maligne del ritmo cardiaco (fibrillazione ventricolare e tachicardia ventricolare, sono le cause più diffuse di improvviso arresto cardiaco). Possono essere impiegati su bambini di età compresa tra 1 e 8 anni (meno di 25 kg) con le apposite placche pediatriche. 

Primo soccorso sportivo e defibrillatori semiautomatici: cosa prevede la normativa

Di seguito le linee guide proposte dal decreto Balduzzi, relativamente alla dotazione e all’impiego di defibrillatori semiautomatici esterni.

  • Presso ciascun impianto sportivo, deve essere presente un defibrillatore semiautomatico (DAE).
  • Presso la società sportiva deve esserci personale formato e pronto a intervenire tempestivamente.
  • Il defibrillatore deve essere segnalato in maniera adeguata, facilmente accessibile e sempre perfettamente funzionante. Occorre inoltre stampare opuscoli o creare del materiale video, al fine di informare adeguatamente personale di lavoro e sportivi, circa la posizione e la presenza del DAE.
  • Il volontario che decide di seguire un corso di formazione, deve assicurarsi che questo sia effettuato da Centri di Formazione accreditati dalle singole Regioni. 
  • In caso di gara in corso, deve essere obbligatoriamente presente una persona formata in merito all’utilizzo del dispositivo salva-vita.
  • Tali obblighi ricadono su tutte le associazioni o società sportive dove si praticano 1 delle 396 discipline sportive riconosciute dal CONI (qui trovi la delibera 20 dicembre 2016, n. 1566 del Consiglio Nazionale del Coni).
  • Qualora si pratichi sport al di fuori di un impianto sportivo, le associazioni e le società sono esentate dall’obbligo di dotazione del DAE e dalla presenza di personale formato.
  • Sono escluse da tutti gli obblighi sopra citati le società/associazioni dilettantistiche dove si praticano sport a ridotto impegno cardiocircolatorio, (es. bowling, bocce, dama e freccette). Per vedere l’elenco completo, consulta l’allegato A del decreto.

Defibrillatori semi-automatici esterni: obblighi del gestore dell’impianto

Rispondiamo ai possibili dubbi e perplessità di un gestore di un impianto sportivo in merito all’argomento.

Se una persona muore di improvviso attacco cardiaco e non è presente il defibrillatore in loco cosa rischia il gestore? 

Questi rischia una condanna sia civile che penale per omicidio colposo.

Una volta installato il DAE, quali altri obblighi detiene il gestore?

Questi deve immediatamente informare il 118 sulla posizione del defibrillatore e comunicare i nominativi delle persone formate all’utilizzo. Si deve inoltre identificare un referente che periodicamente si accerti dello stato del dispositivo. È anche possibile, se lo si desidera, delegare un’azienda esterna per effettuare verifiche funzionali sul DAE per attestarne il corretto funzionamento.

In un impianto sportivo condiviso si può acquistare un solo defibrillatore?

Assolutamente sì. Presso i centri formati da più società sportive, è possibile acquistare in maniera condivisa il dispositivo e condividerne anche l’investimento sulla formazione. Qualora l’impianto passi a un’altra gestione, il defibrillatore resta di proprietà della struttura stessa.

Manutenzione ordinaria del defibrillatore: cosa controllare?

Il referente a cui è stata assegnata la manutenzione, deve:

  • Accertarsi dello stato della batteria e annotarne periodicamente le caratteristiche.
  • Essere a conoscenza della data di scadenza delle placche. Dopo tale termine, se ne altera la conducibilità e non aderiscono perfettamente al corpo.

Defibrillatori semiautomatici negli impianti sportivi: omologazione e obblighi

L’omologazione CE sull’uso e detenzione dei dispositivi medici è regolata dalla Direttiva 93/42/CEE e in Italia dal.lgs. N.46/97.

Precisiamo inoltre che si ha l’obbligo di:

  • Ogni 4-5 anni: sostituire la batteria (che non è ricaricabile!) e gli elettrodi;
  • Ogni 1-2 anni: aggiornare il software che varia la forma d’onda e l’intervallo di analisi tra uno shock elettrico l’altro.

Ogni anno inoltre, l’ASL è tenuta a verificare se si è in possesso dei requisiti necessari per disporre di un DAE.

Come funziona un defibrillatore semiautomatico esterno: caratteristiche

Il defibrillatore si presenta sotto forma di una scatola di circa 30×30 cm per una ventina di altezza. All’interno si trovano due elettrodi e un kit di rasatura per togliere eventuali peli sul petto della vittima (in alcuni casi sono presenti anche placche pediatriche). È fondamentale che le placche aderiscano perfettamente, in quanto un’adesione parziale provocherebbe un esito errato.

Un DAE analizza in automatico il ritmo del cuore e in base a questo valuta se è necessaria o meno una scarica elettrica e, laddove lo fosse, seleziona il livello di energia necessario (sempre automaticamente).  Chi manovra il dispositivo:

  • Non può modificare l’intensità della scarica o forzarla.

Come avviene il funzionamento

  • Si applicano delle placche adesive sul petto dell’infortunato. Se il dispositivo valuta che sono necessarie delle scariche, si carica e attraverso un altoparlante impartisce le istruzioni al referente, raccomandando di non toccare il paziente.
  • Dopo ogni scarica, il dispositivo si mette in attesa per due minuti e poi effettua una nuova analisi per valutare il ritmo cardiaco. Se la situazione non è migliorata, eroga una nuova scarica.

All’interno del dispositivo è presente inoltre una scatola nera che memorizza e registra tramite microfono, l’elettrocardiogramma del paziente.

Cosa valutare prima dell’acquisto di un DAE?

In commercio esistono diverse tipologie di DAE e per tale ragione, per sostenere una spesa consapevole, occorre valutare una serie di aspetti. Ecco i punti fondamentali prima di acquistare un defibrillatore semi-automatico esterno:

  • Assistenza pre e post-vendita: il ciclo di vita di un DAE è di circa 10 anni e vanta una lunga garanzia. Un produttore affidabile offre qualità e assistenza a lungo termine.
  • Utilizzo adulto e pediatrico: un dispositivo che combina in un’unica soluzione uso pediatrico e adulto, offre sicuramente un notevole vantaggio. 
  • Costi di gestione: la valutazione di un budget extra per la manutenzione annua, va necessariamente presa in considerazione. Elettrodi, software e batterie vanno periodicamente aggiornati e il costo annuo di gestione potrebbe tranquillamente superare i 100€ a dispositivo.
  • Facilità d’uso: il DAE è di semplice utilizzo? È intuitivo? La voce registrata è chiara? Gli elettrodi aderiscono a dovere? Il tasto per erogare la scossa è facilmente individuabile? Tutte queste sono caratteristiche da non sottovalutare per salvare la vita della vittima.

Quanto costa un defibrillatore semiautomatico?

Infine, la fatidica domanda: “quanto mi costa un defibrillatore semiautomatico?” Per un dispositivo salvavita non sanitario di buona qualità, la fascia di prezzo da considerare parte da circa 900€+IVA a circa 2.000€+IVA per defibrillatori muniti di telecontrollo in modalità Wi-Fi o Wi-Fi+3G.