Domenico Cimarosa: bio dell’artista napoletano

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Domenico Cimarosa: bio dell’artista napoletano nel post di Napoli Fans

Bentrovati su Napoli Fans, il sito dedicato alla cultura napoletana e ai suoi protagonisti. Oggi vogliamo parlarvi di musica napoletana e di uno dei suoi artisti più famosi: stiamo parlando di Domenico Cimarosa, che è stato protagonista, nel ‘700, della scena musicale non solo nazionale, ma internazionale. Infatti è uno dei principali fautori dell’opera buffa e uno dei protagonisti del Classicismo.

Vediamone insieme vita e principali opere nelle righe che seguono: bentrovati su  Napoli Fans!

Domenico Cimarosa: un predestinato della musica

Domenico Cimarosa nasce ad Aversa il 17 dicembre del 1749. Domenico, a soli 4 anni, lascia il piccolo comune e si trasferisce a Napoli. Precisamente, il piccolo Domenico e la sua famiglia vivono nei pressi della Chiesa di San Severo. Suo padre si chiama Gennaro Cimarosa, un muratore che purtroppo muore a causa di una caduta sul luogo di lavoro, mentre sua madre si chiama Anna di Francesco ed è una delle lavandaie del monastero che si trova nei pressi della Chiesa.

E’ padre Polcano, l’organista del monastero, ad insegnare a Domenico Cimarosa le basi della musica. Il piccolo dimostra a tutti sin da subito, di avere delle spiccate doti musicali, e lo testimonia il fatto che già nel 1761, all’età di 12 anni, viene ammesso al Conservatorio di Santa Maria di Loreto. Gli insegnanti del conservatorio, all’epoca, sono Gennaro Manna, Antonio Sacchini e Fedele Fenaroli.

Ben presto Domenico diventa un bravissimo violinista, clavicembalista e organista. Inoltre, è anche un ottimo cantante. Per questo motivo è molto stimato dai suoi compagni: coloro con cui stringe un legame più stretto sono Nicola Antonio Zingarelli e Giuseppe Giordani.

In generale Cimarosa ha un carattere molto tranquillo ed è un ragazzo estremamente studioso.

Dopo 11 anni lascia il conservatorio e decide di dedicarsi al canto e alla composizione di testi insieme a Giuseppe Aprile e Niccolò Piccinni.

L’inizio della sua brillante carriera

Domenico Cimarosa debutta nel 1772 come operista con la commedia Le stravaganze del conte al Teatro dei Fiorentini e in seguito con Le magie di Merlina e Zoroastro. Questi primi lavori riscuotono un grandissimo successo e le opere di Domenico diventano così sempre più famose anche a Roma, più precisamente al Teatro Valle.

Un anno dopo va in scena La finta parigina al Teatro Nuovo, mentre nel 1776 rappresenta la commedia I Sdegni e La Frascatana nobile o La finta Frascatana e compone la farsa I matrimoni in ballo.

Nel 1777 decide di comporre poi I tre amanti e qualche mese dopo Il fanatico per gli antichi romani, il quale va in scena al Teatro dei Fiorentini, mentre conclude l’anno con l’Armida immaginaria, che va in scena sullo medesimo palcoscenico.

Tra il 1778 e il 1781 va in scena con ben 18 opere, delle quali le più note sono senz’altro Il ritorno di Don CalandrinoL’italiana in LondraLe donne rivali e Il pittore parigino.

Nello specifico L’italiana in Londra riscuote subito molto successo: infatti è proprio grazie a quest’opera che Cimarosa ottiene prestigio in tutta Europa, tanto da essere chiamato a Milano. Il 10 luglio 1780 quest’opera va così in scena al Teatro alla Scala e poco dopo a Dresda, dove negli anni successivi esibisce altre sue 4 opere.

Il 29 novembre 1779 è nominato organista aggiunto della Cappella Reale Napoletana, posizione che riesce a mantenere fino al 28 marzo 1786.

Gli altri successi di Cimarosa

Altri successi del Cimarosa sono Le donne rivali, un’altra opera drammatica, datata 1780. Poi decide di presentare la sua prima opera seria intitolata Caio Mario.

Giannina e Bernardone è rappresentata invece per la prima volta al Teatro San Samuele di Venezia nell’autunno del 1781, dove sin da subito l’opera incontra il consenso del pubblico e va successivamente in scena anche a Milano, Vienna, Madrid e San Pietroburgo.

Il 13 agosto, in occasione del compleanno della regina Maria Carolina d’Austria, Domenico Cimarosa debutta al teatro San Carlo con L’eroe cinese. In quell’anno inizia la sua collaborazione, in veste di maestro, con l’Ospedale veneziano dei Derelitti.

Nel 1784, ai Fiorentini, presenta un’altra opera giocosa intitolata L’apparenza inganna ovvero La villeggiatura. Quest’anno, nello specifico, Cimarosa si sposta al Nord Italia: prima si dirige a Roma, poi a Firenze, Vicenza, Milano e alla fine si ferma nella città di Torino. Dopo questo viaggio decide però di tornare a Napoli, dove va in scena al Teatro Nuovo La donna sempre al suo peggior s’appiglia.

Cimarosa, l’anno dopo, presenta al Teatro Nuovo Le trame deluse ovvero I raggiri scoperti. Questa si dimostra un’opera di grande prestigio, tanto da andare in scena anche a Vienna, Marsiglia, Dresda e in altre città d’Europa.

Nella primavera del 1787 va in scena la sua ultima opera prima della partenza per la Russia: Il fanatico burlato. Decide così di partire per la Russia con sua moglie a seguito dell’invito di Caterina II, che gli chiede espressamente di prestare servizio presso la sua corte, a San Pietroburgo.

Il suo soggiorno in Russia

Domenico Cimarosa, in Russia, ricopre la posizione di maestro di cappella, sostituendo Giuseppe Sarti. L’imperatrice, sin da subito, nutre profonda stima per Domenico e decide di dargli il compito di impartire lezioni di musica anche ai suoi due nipoti. Lavora, in quel periodo, soprattutto per il Teatro dell’Ermitage, per cui scrive diverse opere. Il 12 dicembre 1787 fa eseguire la Messa di Requiem per il funerale della Duchessa di Serra Capriola, e il mese dopo compone l’opera seria La vergine del sole.

Durante il suo soggiorno in Russia, compone altre numerose opere, ma a causa della guerra il teatro chiude, e nel 1791 Domenico decide di andarsene.

Dopo aver abbandonato la Russia, Cimarosa sosta a Varsavia, dove rimane circa tre mesi manda in scena tre sue opere: Le trame deluseIl credulo e L’impresario in angustie. Poi si sposta a Vienna, dove manda in scena Il Matrimonio Segreto, che riscuote un successo tale da essere ricordata come la sua opera migliore.

Il ritorno in Italia e la morte

Cimarosa ritorna a Napoli nel 1793. Appena arrivato manda in scena Il matrimonio segreto al Teatro dei Fiorentini, che va in scena per ben 110 sere di fila.

Per Cimarosa, gli ultimi anni di vita sono molto difficili a causa delle cattiverie subite da persone invidiose, tra cui Giovanni Paisiello. Durante la Repubblica Napoletana del 1799, Cimarosa entra nel partito liberale e al ritorno dei Borbone viene arrestato e condannato a morte. Grazie a favori di alcuni amici riesce a trasformare la condanna a morte in un esilio, ed è quindi costretto a lasciare per sempre Napoli. Inizialmente, Domenico vorrebbe ritornare a San Pietroburgo ma a causa di molti problemi di salute decide di trasferirsi a Venezia, dove si spegne l’11 gennaio del 1801.

La causa della morte per Cimarosa è un’infiammazione intestinale ma ben presto alcune malelingue affermano che il musicista napoletano sia morto per un avvelenamento voluto dalla regina Maria Carolina. Il tutto è smentito da un’inchiesta.

Domenico Cimarosa è stato sepolto nella chiesa di San Michele Arcangelo, nelle vicinanze di Palazzo Duodo, che però nel 1837 è stato demolito per cui i resti del compositore sono andati perduti.

Il nostro post dedicato a Domenico Cimarosa termina qui. Alla prossima da Napoli Fans!