Alessandro Scarlatti, bio del noto compositore, famoso in tutto il mondo, nel post a cura di Napoli Fans
Alessandro Scarlatti è stato un noto compositore di musica italiano, in particolare di musica barocca. Nello specifico, Scarlatti è considerato dagli esperti musicologi come uno dei più importanti esponenti e rappresentanti della scuola musicale napoletana e italiana in generale. Ancora oggi viene ricordato come uno dei maggiori compositori d’opera italiani, con composizioni celebri e uniche nel loro genere. Molto stimato, non è napoletano di nascita (è nato in Sicilia) ma ha vissuto in città per gran parte della propria vita.
Vediamo in questo nuovo post a cura di Napoli Fans, la vita e le opere più importanti realizzate da Alessandro Scarlatti, per il nostro consueto appuntamento con la Musica. Bentornati sul nostro portale!
Indice dei contenuti
Gli esordi di Alessandro Scarlatti
Alessandro Scarlatti nasce a Palermo il 2 maggio del 1660. Alessandro è figlio di un tenore trapanese (Pietro Scarlata), e si avvicina alla musica fin dalla giovane età. Con lui anche gli altri membri della famiglia: Alessandro è infatti fratello maggiore della cantante Anna Maria Scarlatti e del musicista Francesco Scarlatti. Si trasferisce così, ancora giovanissimo, a Roma con la sorella. Siamo nel 1672, quando ha solo 12 anni.
Nel 1678 viene nominato maestro di cappella della Chiesa di San Giacomo degli Incurabili a Roma, e poco dopo ottiene la sua prima importante commissione in veste di compositore. Da qui inizia la vera e propria carriera di Alessandro Scarlatti come compositore, ottenendo via via grandi successi come operista. Nel 1679 guadagna il primo successo come operista con Gli equivoci nel sembiante, con repliche in diverse città italiane, tra cui Napoli.
Alessandro Scarlatti, matrimonio e figli
Il 12 aprile 1678, poco prima dell’esordio come compositore, Alessandro Scarlatti si unisce in matrimonio con Vittoria Ansalone, nella chiesa di Sant’Andrea della Fratte.
Dalla loro unione nascono diversi figli, tra i quali due di loro con un’innata passione per la musica, acquisita proprio dal padre, tanto da diventare a loro volta importanti musicisti.
Parliamo in particolare di Domenico Scarlatti e Pietro Filippo Scarlatti. Il primo, clavicembalista e compositore, mentre il secondo maestro del coro, organista di corte e compositore.
La grande carriera di Alessandro Scarlatti
Grazie al grande successo di Scarlatti come operista, egli ottiene la protezione della stessa regina Cristina di Svezia, la quale ben presto lo assume al suo servizio come maestro di cappella. In seguito, grazie a questa protezione e al sostegno della famiglia oltre che all’intraprendenza dell’architetto Gian Lorenzo Bernini, Scarlatti avvia una rapida e brillante carriera, che lo impone al pubblico come il maggior operista nei principali teatri italiani dell’epoca.
Di grande importanza è proprio il periodo napoletano di Scarlatti, che inizia nel 1683, poiché durante la sua permanenza nella città di Napoli diviene il principale compositore teatrale della città, con la messa in scena di almeno un paio di opere durante il corso dell’anno. Tra queste ricordiamo le opere L’Aldimiro e La Psiche, rappresentate al Palazzo Reale di Napoli.
Scarlatti acquisisce più tardi il ruolo di maestro della Real Cappella di Napoli, succedendo a Pietro Andrea Ziani. Alessandro Scarlatti diviene uno dei musicisti più importanti in Italia. Il primo idillio con Napoli termina però con la morte di Re Carlo II e l’instabilità politica che ad essa si succede.
Al termine del Seicento, Scarlatti intraprende anche rapporti diretti con il principe Ferdinando de’ Medici, il quale richiede la sua collaborazione sia per le opere destinate al teatro della villa medicea di Pratolino e altri celebri teatri del granducato di Toscana.
In seguito Scarlatti tenta di trasferirsi a Firenze, confidando nei favori del principe, ma senza riuscirsi, decidendo così di spostarsi poi a Roma. In questi anni romani, godendo della protezione del cardinale Ottoboni, Scarlatti compone numerosi oratori e musica sacra, oltre a vedersi commissionare molte altre opere.
Morte di Alessandro Scarlatti
Successivamente, il compositore fa di nuovo ritorno a Napoli nel 1708, dopo che ottiene nuovamente il suo posto come maestro di cappella presso la Real Cappella. Infatti, con il cambio di regime nel viceregno di Napoli e con il cardinale Grimaldi come nuovo vicerè, Scarlatti può nuovamente tornare al suo posto. A questo punto prosegue la sua attività operistica, nonostante la ormai forte concorrenza dei nuovi compositori napoletani.
I suoi ultimi anni di vita li conduce quindi nella città di Napoli, stimato e venerato dai più apprezzati musicisti del tempo. Il 24 ottobre 1725 Scarlatti viene a mancare e la sua sepoltura viene organizzata nella chiesa di Santa Maria a Montesanto.
Nella cappella di S. Cecilia si può leggere ancora l’iscrizione sulla sua lapide tombale, con ogni probabilità dettata dal suo amico, il cardinale Ottoboni:
Heic situs est | eques Alexander Scarlatus | vir moderatione beneficentia | pietate insignis | musices instaurator maximus
che tradotto diviene:
“Qui è sepolto il cavaliere Alessandro Scarlatti, uomo insigne per equilibrio, generosità e bontà, massimo innovatore della musica”.
Nonostante la sua morte, Napoli non ha mai dimenticato Scarlatti, intitolandogli una strada nel quartiere Vomero e la famosa orchestra da camera della RAI.