Pastiera napoletana: ricetta e origini di questo dolce napoletano, tipico delle feste pasquali su Napoli Fans
La pastiera napoletana: ricetta e origini di questo dolce napoletano, tipico delle feste pasquali, in questo nuovo post a cura di Napoli Fans.
Infatti dopo avervi parlato della zuppa di cozze, piatto tipico della Settimana Santa, e del casatiello, oggi è la volta del dolce che fa letteralmente impazzire ogni napoletano e turista in visita durante le festività pasquali. Vi mostreremo infatti prima le origini di questo dolce, per poi scoprire tutti i segreti legati alla sua preparazione.
Buona lettura e buon appetito da tutto lo staff del magazine!
Indice dei contenuti
Pastiera napoletana: storia del dolce tipico napoletano
Qual è la storia della pastiera napoletana? Quali sono le sue origini?
La pastiera è un dolce tipico della tradizione napoletana, che è legato a tantissime leggende, alcune delle quali molto antiche e legate alla Sirena Partenope.
Una di queste, narra di come questa sirena avesse scelto il Golfo di Napoli come dimora personale, da dove si spandeva il suo canto, talmente dolce che faceva letteralmente innamorare tutti.
Così la popolazione napoletana, per celebrarla, le fece sette doni:
- la farina, simbolo di ricchezza;
- le uova, celebranti alla fertilità;
- la ricotta, simbolo di abbondanza;
- il grano cotto nel latte, a simboleggiare la fusione tra regno vegetale e animale;
- i fiori d’arancio, profumo della terra campana;
- le spezie, omaggio dei popoli;
- lo zucchero, per celebrare la dolcezza del canto della sirena;
La Sirena Partenope gradì particolarmente i doni e mescolandoli creò questo dolce unico.
Un’altra leggenda narra invece che le mogli di alcuni pescatori napoletani andati per mare per lavoro, lasciarono questi ingredienti come offerta al golfo affinchè questo lasciasse vivi i propri mariti e li facesse tornare a casa sani e salvi.
Il mattino seguente, tornate in spiaggia, notarono che durante la notte erano stati mischiati gli ingredienti e nelle loro ceste trovarono la pastiera (insieme al ritorno degli uomini dal mare).
Altra leggenda, legata al culto di Cerere, vuole che le sue sacerdotesse portassero in processione un uovo, simbolo di rinascita, che nel tempo si è trasformato nel dono di questo dolce tipico.
Esiste anche un’altra leggenda della quale vi parliamo in questo post (che come vedete ne raccoglie tantissime), che narra di alcuni pescatori che rimasero in balia delle onde per un giorno e una notte. Una volta riusciti a tornare, a chiunque domandasse loro come avevano potuto resistere in mare così tanto tempo, risposero che avevano potuto farlo mangiando la Pasta di Ieri, realizzata con ricotta, uova, grano e aromi.
Al di là di queste leggende, la pastiera napoletana è nata probabilmente durante una delle feste pagane per celebrare il ritorno della Primavera e dove ogni ingrediente era un tripudio di bontà e inno alla vita in tutte le sue sfaccettature, come augurio di ricchezza e fecondità della terra che la bella stagione portava con sé.
Tradizione che si è prolungata poi anche con l’avvento del Cristianesimo e fino ai giorni nostri.
La ricetta attuale della pastiera si deve alle suore del convento di San Gregorio Armeno durante i secoli scorsi. Queste erano vere e proprie maestre nella realizzazione di dolci e riuscivano sempre a mescolare con eleganza e passione tutti gli ingredienti della tradizione napoletana con alcune spezie provenienti forse dall’Asia.
Catapultandoci invece durante il Regno dei Borbone, una storia davvero interessante racconta della moglie di re Ferdinando II di Borbone, Maria Teresa d’Austria, che cedendo al volere del marito, assaggiò una fetta di pastiera e sorrise in pubblico per la prima volta, tanto che il re esclamò:
“Per far sorridere mia moglie ci voleva la Pastiera. ora dovrò aspettare la prossima Pasqua per vederla sorridere di nuovo”.
Ed ecco questa storiella in rima baciata tratta dal noto blog di cucina a cura di Luciano Pignataro:
A Napule regnava Ferdinando
Ca passava e’ jurnate zompettiando;
Mentr’ invece a’ mugliera, ‘Onna Teresa,
Steva sempe arraggiata. A’ faccia appesa
O’ musso luongo, nun redeva maje,
Comm’avess passate tanta guaje.
Nù bellu juorno Amelia, a’ cammeriera
Le dicette: “Maestà, chest’è a’ Pastiera.
Piace e’ femmene, all’uommene e e’creature:
Uova, ricotta, grano, e acqua re ciure,
‘Mpastata insieme o’ zucchero e a’ farina
A può purtà nnanz o’Rre: e pur’ a Rigina”.
Maria Teresa facett a’ faccia brutta:
Mastecanno, riceva: “E’ o’Paraviso!”
E le scappava pure o’ pizz’a riso.
Allora o’ Rre dicette: “E che marina!
Pe fa ridere a tte, ce vò a Pastiera?
Moglie mia, vien’accà, damme n’abbraccio!
Chistu dolce te piace? E mò c’o saccio
Ordino al cuoco che, a partir d’adesso,
Stà Pastiera la faccia un pò più spesso.
Nun solo a Pasca, che altrimenti è un danno;
pe te fà ridere adda passà n’at’ anno!”
Pastiera napoletana: ricetta
Ed eccoci giunti finalmente dopo tanto parlare, alla ricetta della pastiera napoletana.
Da premettere che esistono moltissime varianti di pastiera, da quella con grano intero, a quella con il grano passato, chi mette i canditi e chi preferisce non metterli, chi la realizza con la crema pasticciera e perfino il cioccolato, e chi invece si attiene strettamente alla tradizione napoletana più ferrea.
In questo post preferiamo raccontarvi della realizzazione della vera pastiera napoletana, realizzata secondo la tradizione e come la realizziamo a casa nostra. Poi ognuno di voi è poi libero di “personalizzare” la ricetta secondo il proprio gusto.
L’importante è il risultato: non ne deve rimanerne nemmeno una fetta!
Ingredienti pastiera napoletana
Per la realizzazione della pastiera napoletana, occorrono i seguenti ingredienti (sufficiente per 6 persone):
- 1 lattina di 450 gr. di grano cotto;
- 10 ml di aroma di millefiori;
- 250 ml di latte;
- 180 gr. di burro o strutto;
- scorza grattuggiata di arancia o limone;
- 350 gr. di ricotta fresca;
- 9 uova;
- 600 gr. di zucchero;
- 1 bustina di vaniglia;
- 350 gr. di farina;
- una manciata di sale;
- 2 cucchiai di zucchero a velo per guarnizione;
- 100 gr. di canditi fatti a pezzettini;
Per il ripieno invece utilizziamo:
- 1 bicchiere di latte;
- 100 gr. di zucchero;
- 50 gr. di farina 00;
- 4 rossi d’uovo;
- una scorza di limone;
- 1 baccello di vaniglia;
Preparazione della pastiera
Preparate prima la pasta frolla: lavorate la farina con due uova, un pizzico di sale, 140 gr. di burro/strutto e 140 gr. di zucchero. Ottenuto l’impasto mediante un panetto sodo ed elastico, tenetelo a riposo, coperto.
Passate adesso al ripieno.
Versate il contenuto del grano in una casseruola, fate amalgamare a fuoco lento con latte e scorza grattugiata. Cuocete, mescolando attentamente fino ad ottenere un composto cremoso.
Frullate ora la ricotta con 500 gr. di zucchero, 5 uova intere e due rossi, una bustina di vaniglia e 1 fiala di aroma millefiori. Amalgamate il frullato con il composto a base di grano e aggiungetevi i canditi tagliati a dadini, continuando a girare.
A questo punto accendete il forno a 180 gradi, ungete di strutto o burro la tortiera o rivestitela con carta da forno. A questo punto siete pronti a foderare lo stampo con la pasta frolla realizzata in precedenza in modo da arrivare fino a bordi e avendo cura di conservare della pasta frolla per le strisce da mettere sulla superficie della torta.
Versate il composto e decoratelo con le strisce di pasta frolla ottenuta in precedenza che devono formare visivamente una sorta di rete.
Infornate quindi il tutto per 120 minuti circa, controllando di volta in volta lo stato dell’arte. Una volta completata la cottura, fate raffreddare la pastiera e prima di servirla cospargete con zucchero a velo.
Il risultato dovrebbe essere il seguente:
Il nostro post dedicato alla pastiera napoletana termina qui. Alla prossima con le storie e le ricette napoletane di Napoli Fans. Buona Pasqua a tutti!