Quartiere Chiaia Napoli: la storia del quartiere napoletano nel post odierno a cura di Napoli Fans
Il quartiere Chiaia, Napoli, è sicuramente uno dei più belli della città partenopea ed uno di quelli che presenta una delle storie più interessanti.
La parola “Chiaia” deriva dal latino plaga, che significa spiaggia, riportata nel catalano platja e nel castigliano playa e, per ragioni linguistiche e dialettali si è trasformata a Napoli in Chiaja. Su moltissime iscrizioni della città troviamo ancora questo nome al posto del più attuale “Chiaia”.
In questo post a cura di Napoli Fans ci occuperemo di parlarvi di questo quartiere famoso di Napoli, delle sue origini e di cosa visitare.
Le origini del quartiere Chiaia
Le prime testimonianze del quartiere Chiaia, Napoli, risalgono al 1400, ai tempi del dominio aragonese, quando iniziarono a sorgere piccole casette di pescatori e via Chiaia assunse il suo nome attuale, dandolo di conseguenza al piccolo borgo: era la “Via per la Playa”.
Via Chiaia in origine era un alveo che convogliava verso il mare le acque discendenti dalle circostanti colline. Ai tempi dei romani venne prosciugata e spianata, divenendo parte integrante della strada di comunicazione con Pozzuoli. Divenuta poi borgo, rimase fuori le mura fino al 1563 quando, con lo spostamento della Porta di Chiaia e l’inaugurazione della Villa Comunale, la zona iniziò a mutare aspetto.
La via all’epoca separava le colline di San Carlo alle Mortelle e di Pizzofalcone, motivo per cui il vicerè Emmanuel Guzman fece costruire nel 1636 un ponte che è ancora oggi presente e che unisce i due versanti delle colline, proprio in prossimità dell’antica Porta di Chiaia, demolita poi da Ferdinando IV nel 1782.
Il ponte, visibile a metà strada, oggi munito di un ascensore di collegamento a Monte di Dio, fu poi ricostruito e trasformato da Ferdinando II nel corso dell’800.
Lo sviluppo di Chiaia
Il quartiere si cominciò a formare nel ‘500 come piccolo borgo fuori le mura urbane che arrivavano all’altezza dell’attuale via santa Caterina con la porta di Chiaia.
La caratteristica della zona era quella dei grandi giardini che circondavano le residenze patrizie: il borgo si sviluppava attraverso un percorso costiero, la Riviera di Chiaia, e uno interno, che comprendeva le strade di via Alabardieri, via Cavallerizza, via Ferrandina, via S.Teresa, e vico S.Maria in Portico.
La parte interna nasce attorno al palazzo di don Garcia di Toledo, dei duchi di Ferrandina, da cui deriva l’attuale largo Ferrandina.
I palazzi più antichi di Chiaia, risalenti al ‘500 e al ‘600, sono:
- Cellamare;
- D’Avalos;
- Carafa di Roccella;
- Balsorano;
- Ravaschieri Satriano;
- Sirignano;
Nel ‘700 il borgo continuò ad espandersi lungo la costa e furono realizzati i due palazzi Medici di Ottajano e Sant’Arpino, e dai primi decenni dell’Ottocento, si cominciò a realizzare la famosa palazzata borbonica lungo tutta l’attuale Riviera di Chiaia, con la quale si manifestò la tendenza delle grandi casate nobiliari napoletane, tradizionalmente residenti nel centro storico, a farsi una dimora gentilizia sul mare.
Bisogna aspettare il decreto dittatoriale di Garibaldi nel 1860 per arrivare alla costruzione di un nuovo quartiere nell’area compresa tra il corso Maria Teresa (Vittorio Emanuele) e le vie di Chiaia. Quartiere che poi comprenderà più in avanti l’attuale via Crispi col nome di rione Principe Amedeo. Nel 1877 questo nuovo quartiere veniva completato per la parte viaria con l’apertura di via dei Mille e dal punto di vista architettonico diventa, nei primi decenni del ‘900, l’espressione dello stile liberty a Napoli ricollegandosi idealmente alle esperienze in corso nell’area cosiddetta della “Santarella”, vie Sanfelice, Palizzi e Toma.
Il quartiere Chiaia oggi
Oggi Chiaia è considerato il quartiere bene di Napoli e la platea dei suoi residenti è alto-borghese. Esso è inoltre rinomato anche per lo shopping elegante, essendo sede delle maggiori griffes internazionali dell’abbigliamento e degli accessori.
Sono inoltre presenti diversi cinema, come il Filangieri e il Metropolitan, e diversi teatri come il Sancarluccio e lo storico Sannazzaro.
La movida notturna del quartiere è infine molto animata, soprattutto nella cosiddetta zona dei baretti di via Cavallerizza, vico Belledonne e dintorni.
Il quartiere Chiaia è uno dei più eleganti ed esclusivi della città: via dei Mille, piazza dei Martiri, via Calabritto, via Chiaia, piazza San Pasquale ospitano negozi importanti e dimore che sono tra le più care della città.
Nei dintorni sorge anche il Museo Pan di Napoli, dedicato all’Arte Moderna (conosciuto come palazzo Carafa di Roccella), dove ogni anno si tengono tantissime mostre d’arte dedicate ad artisti italiani e stranieri di fama mondiale. Questo è ubicato nello specifico in Via dei Mille 60, il polo museale si estende su una superficie di 6.000 metri quadri, divisi su tre piani. Al suo interno possiamo trovare: terrazze, caffetterie, spazi dedicati ad attività artistiche, mediateca e due piani dedicati alle aree espositive.
La riviera di Chiaia, antico lungomare della città, prima della costruzione di via Caracciolo, vede la presenza di edifici nobiliari, tra cui si distingue la villa Pignatelli, col verde parco antistante.
Di fronte ai palazzi si estende, parallelamente alla strada, la Villa Comunale, fatta costruire dal sovrano Ferdinando IV di Borbone a partire dal 1780 e recentemente ristrutturata.
Il nostro post sul quartiere Chiaia a Napoli termina qui. Alla prossima con i post a cura della redazione di Napoli Fans!