Fuorigrotta, Napoli: alla scoperta del quartiere napoletano

quartiere fuorigrotta
Gianfranco Vitolo / CC BY (https://creativecommons.org/licenses/by/2.0)

Fuorigrotta, Napoli: alla scoperta del quartiere partenopeo nel post di Napoli Fans

Il nome Fuorigrotta è indicativo della caratteristica di questo quartiere, ovvero un’area che la collina di Posillipo separa dal resto dalla città, e resa accessibile, in epoca romana, dalla galleria nota come Crypta Neapolitana (la grotta), oggi abbandonata.

In questo post a cura di Napoli Fans vi parleremo del quartiere Fuorigrotta, con le sue origini e le sue principali attrattive. Benvenuti nel portale dedicato alla città partenopea!

Origini di Fuorigrotta, Napoli

Fuorigrotta fu un importante centro termale, come dimostrano i resti di un edificio del IV secolo, oggi inglobati nel complesso della facoltà di ingegneria dell’università partenopea.

Era inoltre un’importante zona di transito, costituendo la via obbligata di collegamento tra Napoli e Pozzuoli, col suo importante porto.

Tuttavia, fino al 1800, l’area mantenne la sua caratteristica prevalentemente agricola, e vi sorgevano quindi numerose masserie, fattorie e ville di campagna.

Lo sviluppo edilizio, che trasformò il quartiere Fuorigrotta, ebbe inizio negli ultimi venti anni dell’800 e ha visto nel corso dell’ultimo secolo, una forte e incontrollata urbanizzazione, la costruzione di molte case popolari, il collegamento col resto della città tramite il tunnel delle IV Giornate, la galleria Laziale e il passante ferroviario.

Negli anni ’30 del secolo scorso, una nuova impronta al quartiere napoletano venne data dalla costruzione dell’ampio viale Augusto e della Mostra d’Oltremare.

Poi, il Politecnico di Ingegneria, lo stadio San Paolo, l’Istituto Motori del CNR, il complesso universitario di via Claudio, il Parco San Paolo, e il polo universitario di Monte Sant’Angelo hanno, nei decenni successivi, completato la caratterizzazione di Fuorigrotta, come direttrice d’espansione privilegiata della città.  

La crypta neapolitana

La Crypta Neapolitana, chiamata anche Grotta di Posillipo o Grotta di Virgilio, è una galleria di oltre 700 metri scavata sotto il costone tufaceo di Posillipo, per collegare Neapolis con i Campi Flegrei.

Voluta da Marco Vipsanio Agrippa, fu realizzata alla fine del I° secolo a.C. per velocizzare i collegamenti tra Neapolis e Puteoli.

Prima di allora infatti, la comunicazione via terra tra le due aree poteva essere garantita solo per colles, grazie alla via Puteolis-Neapolim, che attraversava le colline dell’attuale quartiere Vomero.

Solo alla fine dell’Ottocento è stata dismessa, quando ormai era possibile raggiungere Fuorigrotta percorrendo la nuova galleria delle Quattro Giornate, grosso modo parallela alla crypta neapolitana. 

La Crypta Neapolitana ha senz’altro influenzato l’origine del nome di due quartieri di Napoli: Piedigrotta, al di qua e ai piedi della grotta, e appunto Fuorigrotta, al di là della grotta.

Fin dall’antichità questo luogo ha sempre influito sulle credenze, i rituali e le tradizioni della città.

Petronio affermava che nel I secolo la crypta era consacrata a Priapo, dio della fertilità, che veniva onorato con cerimonie misteriche e orgiastiche, celebrate generalmente di notte.

Ai riti pagani che avvenivano nella crypta neapolitana proprio all’ingresso della tomba di Virgilio si sostituì pian piano il culto dedicato alla Vergine di Piedigrotta.

Attrattive di Fuorigrotta, Napoli

Fuorigrotta è un quartiere inedito di Napoli, principalmente per la posizione geografica, per molti è centro di Napoli, per altri prima periferia.

Certamente, anche non presentando riferimenti culturali storici ed importanti come presenti in altre zone della città partenopea, è un quartiere che merita di essere visitato anche per i diversi edifici e monumenti presenti, tra i quali vi parliamo dei più importanti.

La chiesa di San Vitale

La chiesa originariamente fu demolita a seguito dei lavori di risistemazione di Viale Augusto e della Mostra d’Oltremare, e ricostruita in un luogo diverso nel XX secolo.

Attualmente conserva a testimonianza dell’antico splendore due grandi quadri di Luca Giordano che rappresentano il trionfo di Davide e il trionfo di Giuditta.

Dell’antico presepe settecentesco gran parte dei pastori sono stati purtroppo trafugati. Vi fu sepolto, temporaneamente, il poeta Giacomo Leopardi, le cui spoglie riposano adesso a Piedigrotta, nei pressi della tomba di Virgilio.

Terme romane

Site in via Terracina, le terme romane presentano i resti di mosaici a tessere bianche e nere raffiguranti soggetti mitologici e di rivestimenti in marmo. Sono anche ben visibili le strutture dell’impianto termale e dei pavimenti rialzati (ipocausto).

Mostra d’Oltremare di Napoli

Nata come Esposizione Tematica Universale, fu costruita durante il fascismo insieme al parco dell’Esposizione Universale di Roma (EUR) per celebrare l’espansione coloniale dell’Italia fascista.

Meritano un cenno le splendide architetture del cubo d’Oro, del Teatro Mediterraneo e della Fontana dell’Esedra.

La Mostra d’Oltremare ospita anche l’Arena Flegrea, sede di spettacoli, concerti e altre manifestazioni di carattere culturale.

mostra d'oltremare napoli
Justine M., CC BY-SA 3.0 <https://creativecommons.org/licenses/by-sa/3.0>, via Wikimedia Commons

Centro di Sorveglianza dell’Osservatorio Vesuviano

Il più antico osservatorio vulcanologico del mondo, fondato dal re delle Due Sicilie Ferdinando II di Borbone nel 1841.

Arena Flegrea 

E’ il grande teatro all’aperto di Napoli e sorge all’interno della Mostra d’Oltremare.

Fu progettata nel 1938 da Giulio De Luca nell’ambito dei faraonici lavori della Mostra d’Oltremare voluta dal regime fascista per celebrare i fasti delle colonie d’Africa.

Dopo il recupero per i danni provocati dalla Seconda Guerra Mondiale, venne ufficialmente inaugurata nel 1952 in occasione dell’inaugurazione della Mostra d’Oltremare per l’Esposizione del Lavoro Italiano nel Mondo.

Proprio a seguito di questo evento, l’arena divenne sede estiva del San Carlo con la messa in scena di importantissime opere, tra le quali si possono annoverare: L’Aida, Turandot e l’Otello.

L’Arena attualmente presenta un nuovissimo palcoscenico coperto e modulabile così da poter ospitare spettacoli di dimensioni anche molto diverse, mentre l’ex zona foyer è diventata una sorta di salotto culturale nel cuore della città.

L’Arena Indoor è un luogo in cui gli spettatori possono assistere agli spettacoli a stretto contatto con gli artisti, seduti ai tavolini come nei teatri d’altri tempi o in piedi al bancone del bar.

Costruita a semicerchio, sull’esempio dei teatri e anfiteatri greci, l’Arena Flegrea di Napoli primeggia con quella di Verona e risulta tra le più belle d’Europa.

Con una capienza da 6.000 posti, è la seconda arena concerti in Italia ed una delle più grandi arene moderne in Europa.

Arena Flegrea Napoli
Giuseppe Albano, CC BY-SA 3.0 IT <https://creativecommons.org/licenses/by-sa/3.0/it/deed.en>, via Wikimedia Commons

Università di Napoli

Fuorigrotta è anche sede di università, principalmente con la facoltà di Ingegneria di Napoli, dislocata su tre aree della zona di Fuorigrotta-Bagnoli, con le due sedi ormai “storiche” di piazzale Tecchio e di via Claudio, entrate in funzione tra fine anni Sessanta e primi anni Settanta, e con quella di più recente acquisizione di via Nuova Agnano, utilizzata dall’ottobre 2001.

Il complesso di Monte Sant’Angelo, che si trova tra Fuorigrotta e Soccavo, rappresenta il più importante traguardo del partecipato e faticoso dibattito sul decongestionamento universitario, avviato a fine anni Sessanta.

Stadio San Paolo di Napoli

La storia di Fuorigrotta è anche la storia dello stadio San Paolo, lo stadio del Napoli calcio, il terzo più grande d’Italia, inaugurato il 6 dicembre 1959.

Battezzato come stadio del Sole, cambiò successivamente denominazione per celebrare la tradizione, secondo la quale Paolo di tarso avrebbe raggiunto l’Italia attraccando nella zona dell’attuale Fuorigrotta.

La struttura venne inaugurata con la gara fra Napoli e Juventus, terminata 2-1 per gli azzurri ed un mese più tardi, il 6 gennaio 1960, ospitò la gara internazionale tra Italia e Svizzera (conclusa 3-0 per l’Italia).

Oggi lo stadio ha conosciuto importanti lavori di riqualificazione in vista delle ultime Universiadi che si sono svolte proprio a Napoli.

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GaeC86, CC BY 4.0 <https://creativecommons.org/licenses/by/4.0>, via Wikimedia Commons

Campi Flegrei

Parte di Fuorigrotta fa parte anche della zona dei Campi Flegrei, ovvero una vasta area situata nel Golfo di Pozzuoli, ad ovest della città di Napoli, nota sin dall’antichità per la sua vivace attività vulcanica.

Da un punto di vista geologico, l’area è una grande caldera in stato di quiescenza, con un diametro di 12–15 km, i cui limiti sono dati dalla collina di Posillipo, dei Camaldoli, dai rilievi settentrionali del cratere di Quarto, la collina di Sanseverino, l’acropoli di Cuma, e dal Monte di Procida.

In questo circuito si trovano numerosi crateri e piccoli edifici vulcanici (almeno 24), alcuni dei quali presentano manifestazioni gassose effusive (area della Solfatara) o idrotermali, come quelli di Agnano, Pozzuoli e Lucrino, nonché causa del fenomeno del bradisismo.

In tutta la zona sono visibili importanti depositi di origine vulcanica come il Tufo Grigio Campano o il Tufo Giallo e nella zona sono presenti anche dei laghi di origine vulcanica, come il Lago d’Averno e laghi costieri originatisi per sbarramento, come i laghi di Lucrino, Fusaro e Miseno.

Dal 2003 è stato istituito il Parco regionale dei campi Flegrei, e gli stessi Campi costituiscono un’area ad alto rischio vulcanico sottoposta a costante sorveglianza dall’Osservatorio Vesuviano, sia attraverso periodiche campagne d’indagine sia con un monitoraggio continuo.

pozzuoli campania

Il nostro appuntamento alla scoperta del quartiere Fuorigrotta di Napoli termina qui. Alla prossima da Napoli Fans!