Battistello Caracciolo, biografia del pittore napoletano

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Battistello Caracciolo, biografia del pittore napoletano, nel post a cura di Napoli Fans

Giovanni Battista Caracciolo, in arte Battistello, è un pittore di origini napoletane che si formò come artista della scuola di Caravaggio, quando quest’ultimo si rifugiò a Napoli per scappare da una condanna certa per un omicidio che aveva compiuto a Roma. 

In questo nuovo post a cura di Napoli Fans e dedicato ai pittori napoletani, vediamo insieme la storia di quest’artista napoletano, che ha lasciato un segno indelebile nella storia di questa città. Bentornati sul nostro portale!

Battistello, pittore schivo e solitario

Giovanni Battista Caracciolo, in arte Battistello, nasce a Napoli il 7 dicembre del 1578 da Cesare Caracciolo. Non sappiamo qual è stata la formazione artistica del pittore con assoluta certezza.

La natura riservata del Caracciolo, probabilmente dovuta anche a un difetto fisico (pare che avesse la gobba), non lo ha visto accerchiarsi di tanti collaboratori nel corso della sua carriera professionale. I pochi artisti di cui si fida appartengono al gruppo di pittori manieristi, che lavorano a Napoli in quel periodo.

Il primo lavoro realizzato dal Caracciolo, in collaborazione con il gruppo di pittori che fanno capo a Belisario Corenzio, è rappresentato da una serie di puttini presenti sull’arco della cappella del Monte della Pietà a Napoli. In totale i putti realizzati sono sei e l’artista riceve un ducato per ogni opera d’arte realizzata per l’occasione. Al lavoro presso la chiesa napoletana partecipano molti artisti napoletani, tra i più importanti dell’epoca.

Battistello, l’incontro con Caravaggio

Gli otto mesi durante i quali Caravaggio è ospite nella città di Napoli, sono per Battistello Caracciolo determinanti per la sua crescita artistica. Pare che avesse già conosciuto il grande Caravaggio durante un breve soggiorno a Roma ma è il periodo napoletano che dà modo a Battistello Caracciolo di testimoniare, nelle sue opere, le nuove tecniche pittoriche che il grande artista lombardo sta sperimentando nel periodo a cavallo del 1600. Il nuovo stile del Caracciolo, influenzato dal maestro Caravaggio, lo ritroviamo espresso nella prima opera pubblica che è commissionata al pittore napoletano e che realizza nel 1607. Si tratta della raffigurazione dell’Immacolata Concezione, nella quale compaiono anche le figure di San Domenico e San Francesco di Paola, pensata per la chiesa di Santa Maria della Stella. In questa grandiosa opera d’arte, l’impronta del grande pittore Merisi è testimoniata dalla predilezione di Battistello Caracciolo per una pittura piana e poco profonda, in cui la luce si riflette sulle figure dipinte con una maggiore importanza rispetto alla loro prospettiva.

Gli anni post-Caravaggio del pittore napoletano

Il talento artistico del Battistello Caracciolo subisce un importante ascesa nel periodo che va dal 1610 al 1616. Sembra che in questa epoca, Caravaggio avesse già lasciato la città di Napoli e il pittore napoletano coglie così l’occasione per dare sfogo a tutto ciò che aveva appreso in precedenza dal maestro, attraverso la realizzazione delle sue opere migliori. Appartengono a questo periodo opere d’arte come la Crocifissione di Cristo per il Museo di Capodimonte a Napoli e la Madonna col bambino, del Museo di San Martino, sempre a Napoli. La pittura del Caracciolo diventa più raffinata quando egli lascia il capoluogo campano e si trasferisce per un breve soggiorno a Roma. Qui ha modo di conoscere varie correnti artistiche che influenzano ulteriormente il suo stile, portando l’artista ad avvicinarsi alla corrente barocca. I soggetti di questo periodo sono per lo più quelli a tema religioso, con pale d’altare e affreschi. Citiamo opere come la pala della Liberazione di San Pietro, destinata alla chiesa del Pio Monte della Misericordia di Napoli. In quest’ultimo dipinto è lampante l’influenza dei grandi maestri della pittura italiana come Raffaello e Orazio Gentileschi, il primo pittore che Battistello Caracciolo incontra a Roma.  

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La maturità artistica

I viaggi a Roma, Firenze e Genova, danno modo a Caracciolo di approfondire la conoscenza di stili diversi, che utilizzerà nei suoi lavori successivi. E’ proprio tra il 1620 e il 1630, che il pittore napoletano conosce la piena maturità artistica. Non volendo mai però discostarsi troppo dallo stile caravaggesco, ma semmai arricchirlo.

Fanno riferimento a questi anni una serie di opere, quali il Miracolo di sant’Antonio da Padova, le due versioni del Compianto sul corpo di Abele, il San Giovanni Battista con l’angelo, il San Martino, il San Martino e quattro angeli, la grande tela della Lavanda dei piedi (1622) e l’Adorazione dei magi, tutte per la chiesa della Certosa di San Martino.

Sono davvero tante le opere realizzate da Battistello Caracciolo, che è possibile ritrovare in Italia o all’estero.

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La morte di Battistello Caracciolo

Gli ultimi anni del Caracciolo sono di continuo lavoro, soprattutto di affresco. Lavora per lo più ad opere situate presso la certosa di San Martino, il duomo di Napoli, la cappella di San Gennaro e a Capodimonte. L’affresco della Natività della Vergine con l’Eterno Padre e angeli dell’Oratorio della Congregazione dei Nobili di Napoli costituisce l’ultima opera di cui si ha certezza, attribuibile al Caracciolo.

Battistello Caracciolo muore a Napoli tra il 19 e il 24 dicembre 1635 all’età di 58 anni.