Sebbene investire e fare trading condividano un terreno comune, ci sono anche differenze sostanziali che è bene approfondire. Ecco una panoramica delle principali differenze tra investimento, investimento attivo e trading.
Investire vs Fare Trading
Investire si riferisce all’acquisto di strumenti finanziari in diversi mercati con l’obiettivo di crescita del capitale, generazione di reddito o conservazione del capitale. Gli investitori hanno per lo più una visione del mercato a lungo termine, mantenendo le loro posizioni aperte per anni o addirittura decenni.
Mirano a catturare la crescita a lungo termine di mercati come azioni, metalli preziosi, valute, materie prime energetiche o immobili. I trader, al contrario, mirano a cogliere i movimenti dei prezzi a breve termine per un periodo di giorni o settimane. Alcuni trader sono ancora più orientati al breve termine, come scalper e day trader che eseguono operazioni intraday nel mercato.
Ci sono molti fattori che influenzano i movimenti dei prezzi a breve termine, tra cui notizie di mercato, sviluppi politici e sociali in paesi specifici, flussi di ordini, posizionamento di mercato e comportamento di gregge. Ciò può far sì che il mercato differisca dal suo valore equo a breve termine e offra interessanti opportunità di trading che vengono poi negoziate dai trader a breve termine.
Gestione attiva del portafoglio
Investire nei mercati non vuol dire seguire necessariamente un approccio “buy-and-hold“. Molti investitori gestiscono attivamente i propri portafogli su base annuale, trimestrale o addirittura mensile, a seconda del ciclo economico corrente, delle aspettative sui tassi di interesse o della performance di specifici settori di mercato.
Le banche e i grandi trader istituzionali possono essere sia trader che investitori attivi. Se non c’è volatilità sui mercati e senza che le opportunità di trading sulla volatilità diminuiscano, le banche passano alla gestione attiva del portafoglio. Una volta che la volatilità colpisce di nuovo i mercati, passano di nuovo al trading attivo. Possono fare entrambe le cose.
Buy-and-hold vs Trading Attivo
Un investitore “buy-and-hold” non gestisce attivamente il suo portafoglio. Piuttosto, acquista un certo numero di azioni, obbligazioni, metalli preziosi e mantiene le posizioni per diversi anni. Un esempio recente di questa pratica è senza dubbio l’investimento in criptovalute come bitcoin, di cui si può leggere una guida dettagliata a questa pagina: www.finaria.it/criptovalute/trading-bitcoin.
Investendo in alcuni settori di mercato che hanno un tasso di crescita atteso più elevato rispetto ad altri settori, gli investitori possono aumentare i loro potenziali rendimenti. Tuttavia, concentrando il proprio portafoglio su un settore specifico, aumentano anche il rischio di perdite se il settore non funziona come previsto.
Il trading attivo esamina le opportunità di trading a breve termine che sorgono a seguito di ultime notizie, rapporti di mercato, sviluppi politici, cambiamenti nella propensione al rischio o importanti parametri tecnici. Il più delle volte, i trader attivi non sono interessati alla direzione a lungo termine del mercato poiché mirano a trarre vantaggio dai movimenti dei prezzi a brevissimo termine.